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UN MALAFFARE DIFFUSO IERI, OGGI, DOMANI

Di GINO BARBIERI

 

Dopo lo “scandalo Manzoni”,  di cui abbiamo ampiamente scritto nelle precedenti puntate di questa inchiesta sulle scuole di cartone pressato di Casamicciola, affrontiamo un’altra spinosa questione che tiene banco proprio in questi ultimi giorni di fine estate e che attiene ai lavori di ristrutturazione del plesso scolastico di Perrone, “Alcide De Gasperi”. La tormentata storia di questo edificio affonda le radici agli inizi degli anni Settanta, epoca in cui gli amministratori comunali non sapevano a chi santo affidarsi per assicurare alla popolazione scolastica del Rione Genal le aule necessarie per un corretto funzionamento delle Elementari. IL Manzoni, al Paradisiello, era sul punto di scoppiare perché accoglieva “quelli” di piazza Bagni, della Marina, di Perrone e gli …uffici municipali!

Il sindaco Antonio Castagna, al suo solito, si fece un giro di perlustrazione a Perrone, il quartiere più popoloso di Casamicciola, dove già aveva messo mano ad una specie di “sbaraccamento”, facendo costruire un intero rione di case popolari, e appuntò gli occhi su di un vasto limoneto-aranceto in contrada “Petroni”, sottoposto alla strada di oltre quattro metri, confinante con il convento dei Passionisti e la Villa Lombardi.

Castagna non accettava suggerimenti da nessuno, nemmeno dal suo “confessore”, dottor Raffaele Monti, e, come volevasi dimostrare,  partì con la quarta innestata e l’ing. Tiscione al seguito che era già indaffarato a costruire la diga foranea del porto di Casamicciola.

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Bastarono pochi mesi per definire l’acquisizione del terreno di proprietà delle Famiglie Lombardi e Ferrara, che ricevettero anche qualche spicciolo, pur di tacitarli ed evitare le solite controversie giudiziarie che duravano (e durano) secoli! Il bellissimo polmone di verde sparì in un battibaleno sotto una immensa gettata di calcestruzzo, ma occorsero diversi anni per vedere la scuola completata. La palla passò al sindaco Barbieri quando il commendatore decise di andarsene a Napoli, al Palazzo della Provincia, per seguire con più autorevolezza le “cose di Casamicciola”!

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Anche qui si avvicendarono due Imprese di costruzione “forestiere” bene addestrate a “far di conti”, ma una lancia la dobbiamo spezzare in loro favore. Di tutte le scuole di cartapesta costruite a Casamicciola, la De Gasperi e il Mattei potrebbero ottenere benissimo il certificato di agibilità…provvisoria perché realizzate in solido cemento armato, piattabande rinforzate e plinti ben bene incuneati nel sottosuolo di pietra lavica. Naturalmente un notevole punto di forza della Scuola va individuato nel “perimetro di sicurezza Sismica” qual’è considerata l’intera area di Perrone!

Verso la metà degli anni Settanta, soltanto il piano superiore dell’edificio entrò in funzione. Soldi finiti, progettazioni carenti e costruzione della fogna insieme alla sistemazione degli spazi esterni ritardarono il completamento del piano terra. Ma infine anche la palestra e i locali della Scuola Materna furono inaugurati in pompa magna verso gli anni Ottanta.

Le dolenti note iniziarono con gli immancabili problemi strutturali del solaio. Infiltrazioni di acqua piovana e lesioni di varia natura richiesero i primi interventi di restauro conservativo da parte delle solite Ditte del…bottone. Inutile avanzare dubbi e sospetti sui “regalini” d’uso! Anche allora (come oggi) si mangiava a quattro palmenti. Ne sanno qualcosa “quelli” di Tangentopoli immortalati nel dossier di Locatelli “Mazzette e Manette”.  Inutile dire che, per quanti sforzi fatti da chi scrive per svelare l’arcano, le bocche sono cucite, le carte chiuse a sette mandate e gli episodi storici completamente dimenticati. La infausta legge sulla privacy ha fatto il resto e buonanotte al secchio!

Giungiamo ai giorni nostri. Il patatrack del terremoto investe come un fiume in piena pure il De Gasperi, ma abbastanza lievemente.  C’è però la sicurezza dei bambini per lo mezzo, per cui si fa la “pizza” più grande di quella necessaria. Schede Aedes, tecnici sopraffini, strutturisti di grido e soldi…a palate! La musica non cambia. Si stila il progetto e il Comune parte da solo:”Faccio tutto io –dichiara il sindaco GB Castagna-  del Miur, della Regione o di altri enti che potrebbero darmi una mano, me ne frego”! Il ragionamento pari, pari viene recepito nella delibera di giunta municipale n. 16 del 2 febbraio 2018 con cui si stanziano 200.000 euro da destinare a lavori di “somma urgenza” (fondi del periodo emergenziale!) da assegnare a Ditta prescelta liberamente dall’amministrazione comunale, come per legge!

La prima fase dei lavori parte agli inizi di settembre del 2017 con la Ditta Luigi Di Meglio di Barano, ma, inspiegabilmente (?) il cantiere si ferma per quattro mesi per poi riprendere l’attività nel corso delle festività natalizie! E’ interessato soltanto il primo piano del fabbricato, mentre il piano terra attende la manna che pioverà dal cielo.

Passano i mesi e ricordiamo l’anniversario del terremoto. Cerimonie, bestemmie, accuse, la nomina del prefetto Schilardi per la ricostruzione e pure il crollo del ponte di Genova ci voleva per farci accodare a questa nuova disgrazia!  Intanto passa l’estate e si avvicina a grandi passi l’apertura dell’anno scolastico. Per “piazzare”  gli studenti a scuola si procede ad un’ammesca francesca paurosa, impossibile da riportare. Ci hanno lavorato tosto quelli della “settimana enigmistica”, con sciarada e cruciverba incrociati per ottenere i banchi in una scuola qualsiasi. Alla fine tutti scontenti, ma un posto l’hanno ottenuto a furia di spintoni e calci nel didietro!

Torniamo a bomba. De Gasperi è sempre lì, sconsolato e furibondo che attende il restauro al piano terra. E qui avviene il colpo di scena. Al Comune fanno sapere che è in allestimento una… gara di appalto, E’ stato mobilitato l’intero UTC con i dirigenti che vanno e vengono in omaggio ad una legge sugli Enti Locali che andrebbe arsa viva sulla pubblica piazza, come Savonarola e Giovanna d’Arco messi insieme.

Dopo Formisano,  Grasso, D’Andrea, Cianciarelli è arrivato Michele Maria Baldino con Decreto sindacale di nomina. Un drappello di tecnici alle prese con una settantina di partecipazioni alla gara. Buste, bustine, elenchi, firme elettroniche e digitali, droni

spaziali, RUP,  protocolli in arrivo e partenza , cancellazioni e riammissioni di Imprese; insomma un casino dell’inferno per dedurre quanto segue:” Perché per il primo piano del De Gasperi  si tira fuori dal cilindro la “somma urgenza” e per il piano terra si ricorre alla gara di appalto con evidenza pubblica? C’è qualcuno che sa rispondere? Ebbene si, un ingegnere di Casamicciola che vuole conservare l’anonimato ha affermato chiaro e tondo che “i lavori di somma urgenza non potevano essere effettuati direttamente dal Comune senza l’autorizzazione del Miur. Dunque lavori abusivi su tutta la linea che non potranno essere liquidati dal commissario all’emergenza Grimaldi?  Saremo in vigile attesa per raccontare la conclusione di quest’ennesima storiella casamicciolese.

 

COSA NASCONDONO “LE ZAGARE”?

 

Un tira e molla esasperante, fra proprietà private, Comune, Miur e autorità scolastiche per “accaparrarsi” (in fitto) l’ex Hotel “Le Zagare”, al corso Vittorio Emanuele, già “Casa della Vela”. Una costruzione realizzata in gravissime difformità planovolumetriche sull’area di sedime dell’antica Villa Calise- Hauger, dove nacque il famoso chansonier Ugo Calise. L’Albergo è situato in cima ad un rilievo tufaceo ripidissimo. Per raggiungerlo fu costruita una scala con un centinaio di gradini, molto pericolosi per anziani e bambini e in ogni caso da bandire in modo assoluto da una “scuola elementare”!

A tutto ciò va aggiunto un particolare importantissimo: lo stabile è stato realizzato in violazione della legge sismica per Casamicciola e non possiede i requisiti di “media vulnerabilità” per cui non può essere adibita a edificio scolastico. Le normative in tal senso richiamano il Decreto Ministeriale I e T del 14.1.2008 e quello sull’adeguamento sismico da eseguire tassativamente in tutte quelle strutture da adibire a edifici scolastici.

I lavori di adattamento ad aule scolastiche eseguiti nello stabile Le Zagare non attengono alle normative in vigore e si appalesano illegittimi e non suscettibili di finanziamento emergenziale, insieme all’importo di euro 40.000 relativo al fitto annuo dell’edificio.

Perché proprio le Zagare sono state attenzionate dal Comune ? Non sembri peregrina la “soffiata” riferita ad un interesse diretto di membri dell’amministrazione comunale nel condurre a buon fine la trattativa del fitto, Altre operazioni “Scuole”, sotto la lente d’ingrandimento di investigatori, sono in corso per il fitto dei locali in via Tommaso Morgera,  il fitto di parte dell’ex convento dei pp Passionisti, i relativi lavori di adeguamento e la requisizione bocciata dal Consiglio di Stato della Scuola Materna alla Sentinella. A conti fatti, fra lavori, fitti e spese di giustizia superiamo i centomila euro! Chi pagherà?

C’è una signora di Casamicciola che deve badare a quattro figli in età scolare e due nipoti. Si muove fra Casamicciola, Ischia e Lacco Ameno al mattino per l’accompagnamento dei ragazzi a scuola e al primo pomeriggio per il loro prelevamento. Ha mobilitato auto, pulmini e la sua persona a tempo pieno, ma non  riesce a sbrigarsela. Per le elementari corre a Perrone, per le medie andrà alla Marina, per i figli alle superiori volerà al Polifunzionale di Ischia e per i nipoti al Liceo di Lacco Ameno. Non ha il tempo per il…manicomio, ma vedrete che a lungo andare lo troverà, se non altro per riposare e dimenticare l’incubo di questa scuola  frammentata e dalle prospettive niente affatto rassicuranti!

Chiudiamo l’inchiesta con una nota positiva. L’apertura del Mattei, grazie allo stanziamento di 278.000 euro da parte della Città Metropolitana, ha risolto  il problema della frequenza scolastica  dell’ITCG, ma restano in piedi doppi turni e “migrazioni studentesche” da risolvere a condizione di mettere in sicurezza TUTTI gli edifici scolastici ancora inagibili. Si parla di 40 milioni di euro (?) stimati da esperti,  da erogare per l’intero comparto scolastico dell’isola d’Ischia. Il Miur ha alzato bandiera bianca, perché i soldi non ci sono. Come sarà avviata la ricostruzione?

Soltanto l’Europa potrà salvarci. Al posto di finanziamenti a pioggia, spesso mal dirottati e subito fagocitati in opere inutili e dispersive, occorrerà un Piano di Intervento mirato per la Ricostruzione Possibile di Casamicciola e in minor misura per Lacco Ameno e Forio.

3 – FINE

 

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