CRONACAPRIMO PIANO

«UN TERRITORIO DEVASTATO PER CONSERVARE IL CONSENSO»

L’ex giudice Albino Ambrosio ribadisce l’impegno del comitato CO.RI.VERDE a difesa di un’isola devastata dall’abusivismo edilizio e conferma l’anticipazione de Il Golfo: anche Aldo De Chiara darà il suo contributo alla causa. Poi non manca l’affondo contro chi ha gestito per decenni un sistema evidentemente “perverso”

L’attività del comitato CO.RI.VERDE, di cui lei è autorevole rappresentante, ultimamente sta facendo discutere non poco. Insomma, un’iniziativa ed una serie di attività in cantiere che certo non potevano passare inosservate e sulle quali magari sarebbe anche opportuno fare un po’ di chiarezza.

«Il comitato nasce da un’esigenza chiara, laddove si consideri che dinanzi a una certa tematica ci sono approcci variabili che non rendono affatto cristallina la situazione di base. Che invece, sulla carta, è molto più semplice di quanto si possa credere. C’è una normativa di fondo che prevede in termini generali che quando qualcuno costruisca un immobile abusivo – influendo in ambito sociale e materiale oltre che paesistico – debba essere sanzionato e l’immobile successivamente demolito a seguito di sentenza di condanna con sanzione accessoria. Ma…».

Ma…?

«Ma che poi questo si realizzi di concreto è una storia ben diversa. In fondo sull’isola esistono sei sindaci ed oltre cento tra consiglieri ed assessori ed è forte la necessità di dover ottenere o in alcuni casi conservare il consenso. Già, il consenso, ci sono due modi per ottenerlo: da una parte governare in maniera virtuosa, diversamente per conservare posizioni acquisite si tende col favorire una fetta di società e magari questo lo si fa anche dove non sarebbe regolare e lecito. Il dato più grave, ripeto, è che ad Ischia ci sono un sacco di immobili che andrebbero demoliti ma questo in fondo lo si sa da sempre, non credo che le sto dicendo nulla di tanto clamoroso o sconvolgente».

Ma nello specifico l’obiettivo del comitato è di far demolire gli immobili già oggetto di una sentenza a riguardo, impedire la nascita di nuovi abusi o entrambe le cose?

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«Il comitato si sta occupando e intende occuparsi della gestione del territorio, che ha regole precise che deve far rispettare chi il territorio lo governa, evitando che ci possano essere vantaggi per determinati soggetti e dunque disparità di trattamento. Vantaggi che poi, manco a dirlo, sarebbero illegittimi e andrebbero contro il benessere generale. A Ischia abbiamo un numero impressionante di abusi, roba che non esiste da nessun’altra parte: io ho lavorato trent’anni al Nord e non ho mai fatto una causa edilizia, ci sarà pure un motivo…».

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Beh, forse perché da quelle parti non esistono i vincoli che invece ingessano l’isola.

«I vincoli sono gli stessi, in fondo la legge è uguale a Reggio Calabria come a Bologna. Altrove, mi duole dirlo, sono semplicemente meglio organizzati e le amministrazioni che gestiscono la cosa pubblica di partenza operano nella legalità rendendo anche le cose più semplici. Attenzione, però, a questo punto del discorso non vorrei essere frainteso: sto indicando un modus agendi che caratterizza il territorio isolano, ma bisogna comunque sottolineare che tante sono le persone perbene e che operano in maniera retta e giusta. Non crediate che stia facendo di tutta l’erba un fascio».

In che modo un altro noto ex magistrato, Aldo De Chiara, collaborerà con il comitato CO.RI.VERDE?

«Su questo non posso ancora dire nulla, in fondo ci siamo sentiti per telefono appena pochi giorni fa per la prima volta. Lui ha dato la sua adesione a supportare le iniziative del comitato ritenendo Ischia un luogo decisamente “interessante”. Vedete, Ischia è una comunità collettiva che ha un valore altissimo e quel valore serve perché il turista alla fine gode delle bellezze che offre il territorio. Ecco perché poi diventa insopportabile quel meccanismo “vizioso” in base al quale l’interesse specifico finisce col prevalere su quello collettivo, soprattutto quando viene soddisfatto indipendentemente dal fondamento di una domanda. Lo so che rischio di essere ripetitivo fino alla noia, ma siamo arrivati ad avere centinaia di immobili per i quali si attende l’abbattimento ed il ripristino dello stato dei luoghi. Ricordo la mia attività di giudice a Ischia, ad ogni udienza c’erano almeno due o tre processi legati all’edilizia, un numero esagerato, direi addirittura spropositato».

Non si corre il rischio, magari anche in maniera inconsapevole, di sostituirsi alle forze dell’ordine?

«Assolutamente no, le forze dell’ordine svolgono il loro lavoro e lo fanno egregiamente. Il comitato è tutta un’altra cosa. Tornando alle demolizioni, tra l’altro, il problema è delle amministrazioni pubbliche che magari sono chiamate ad attivare gli strumenti per adottare questi provvedimenti e spesso si voltano dall’altra parte. Non spingono, non si muovono, credo che questo sia un dato di fatto innegabile».

Le intenzioni che si pone il Comitato fin qui sono state giudicate sempre positivamente? Qualcuno, per farla breve, ha ricevuto anche qualche pressione o peggio ancora minaccia?

«Allo stato non mi risulta nulla del genere. Le dico in premessa che fino ad oggi non siamo usciti in maniera importante nella società. Fin qui ci vediamo, ci incontriamo e stiamo valutando come muoverci nel concreto, insomma di efficace abbiamo davvero fatto ben poco. Abbiamo voluto porre il problema su un fenomeno che esiste, che deve essere affrontato, che non può e non deve essere più tollerato. Faccio l’ultimo esempio, per rendere l’idea di un evidente paradosso: molto spesso (per la verità quasi sempre) dopo un sequestro edilizio, ossia dopo l’apposizione dei sigilli, il proprietario viene nominato custode giudiziale e deve vigilare sul fatto che i sigilli stessi non vengano violati. Quando poi, invece, il primo a farlo è proprio il diretto interessato. I Comuni magari lo sanno ma non intervengono anche perché a quel punto non si sfocia più nella contravvenzione di stampo edilizio ma la questione diventa di natura penale, si commette un reato che prevede una condanna pesantissima. Fatti del genere se ne sono verificati a bizzeffe, eppure io non ho mai trovato una contestazione del genere. Vorrà pure dire qualcosa…».

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Bcastaldi

Sarebbe interessante conoscere l’indirizzo dell’organismo per contatti

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex