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Vito Iacono scrive a De Luca: «Una Carta dei Diritti per i cittadini delle isole»

Di Francesco FerrandinoISCHIA

. Dopo il grande successo della manifestazione di giovedì scorso in nome del diritto alla sanità, coronato dalla partecipazione di migliaia di cittadini isolani, c’è stato spazio anche per qualche lieve accento polemico nel caso di quei personaggi pubblici che, pur appoggiando con forza la protesta, ha scelto di non essere presente. Tra questi, il consigliere comunale di Forio Vito Iacono.  L’esponente del gruppo “Il Volo” ha poi spiegato la sua assenza al seguito dei manifestanti col fatto di non voler condividere la piazza con coloro che, detentori di ruoli di responsabilità, avrebbero dovuto testimoniare la propria presenza” in ben altri modi e sedi”, invece di puntare all’autereferenzialità e al presenzialismo finendo per manifestare contro sé stessi. Inoltre, lo stesso giorno in cui la manifestazione si dipanava tra Casamicciola e l’Ospedale Rizzoli a Lacco Ameno, Vito Iacono aveva inviato una nota al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per richiamare l’attenzione sui problemi della Sanità delle isole del Golfo di Napoli. Una nota contrassegnata dall’ “alta priorità”, in cui il consigliere foriano si rivolge alla massima autorità regionale, spiegando che, «per ovvi motivi di opportunità, non ho partecipato alla manifestazione organizzata ad Ischia per denunciare lo stato di salute della sanità sulla nostra Isola. È difficile spiegare – scrive Iacono –  i limiti operativi della Regione in ordine alla presenza di un Commissario, ma ritengo che una risposta la si possa e si debba dare. Ti chiedo di valutare la opportunità di convocare un tavolo tecnico con i Sindaci delle tre Isole del Golfo ed un rappresentante del mondo dell’Associazionismo per spiegare la situazione e manifestare la volontà di farsi carico e risolvere i problemi, nei limiti imposti dall’attuale stato ereditato della Sanità Campana». Il consigliere comunale continua con un’altra proposta, sostenuta sin da tempi non sospetti: «Ci sono i margini anche perché si dia seguito ad una norma nazionale e regionale che istituisca la carta dei diritti per i Cittadini delle Isole Minori che, anche per la Sanità, preveda le necessarie deroghe in materia di sforamento della spesa massima ammissibile e doti le strutture delle necessarie risorse umane e strumentali. Ma il problema riguarda anche le pratiche ordinarie nella gestione delle semplici operazioni di prenotazione di esami diagnostici ed altro dove sicuramente un po’ di buon senso limiterebbe i grandi disagi che vivono soprattutto gli anziani e le categorie svantaggiate. Intanto Ti chiedo di verificare la possibilità di istituire presso l’ASL NA2 la figura del garante del diritto alla salute delle isole del golfo di Napoli con il compito di monitorare la qualità e l’efficienza del servizio e recepire le segnalazioni dell’utenza preoccupandosi che vengano fornite convincenti riscontri», conclude Iacono nella nota. La risposta non si è fatta attendere, ed è arrivata a stretto giro di posta da parte di Domenico Crea,  responsabile regionale del progetto Isole Minori e zone disagiate. Il dirigente ha assicurato la sua massima disponibilità, anche per la fissazione di un incontro allo scopo di affrontare concretamente la problematica. Ovviamente è necessaria la giusta e adeguata coordinazione con i comuni delle isole. Vito Iacono ha infatti commentato: «Ritengo che le Istituzioni locali debbano seguire con attenzione il progetto per concretizzarlo, dando seguito ad atti amministrativi utili, necessari e condivisi in maniera strategica e non strumentale». Un buon punto di partenza, secondo il capogruppo consiliare foriano, potrebbe essere la proposta di legge avanzata dall’associazione nazionale dei piccoli Comuni d’Italia, diretta a salvaguardare i presidi ospedalieri nei territori svantaggiati come quelli montani, collinari, rurali ma anche insulari, come nel caso di Ischia, Procida e Capri. Un obiettivo da raggiungere promuovendo  qualità dei servizi e sostenibilità insieme al carattere pubblico del sistema sanitario, oltre all’integrazione completa tra aziende unità sanitarie locali e quelle ospedaliero-universitarie in un’unica azienda a livello di area vasta che dovrà comunque essere garanzia di servizio per i territori svantaggiati. La proposta di legge prevede il mantenimento dei presidi ospedalieri in tali zone, dove essi rappresentano il riferimento dell’area e dove nel raggio di trenta chilometri non esistono altri nosocomi. Parallelamente, diviene essenziale il potenziamento dei Pronto Soccorso e del sistema d’emergenza-urgenza, viste le obiettive difficoltà a rispettare i tempi del soccorso. Per Ischia, è il momento di capitalizzare in tempi rapidi la grande partecipazione popolare alla protesta contro i tagli che negli ultimi tempi hanno bersagliato i presidi ospedalieri delle nostre isole, a dispetto dei proclami-spot di certa politica.

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