CRONACA

Zonizzazione & rischi, il focus di Loffredo

80% dei sopralluoghi completati a piazza Bagni, questi i dati forniti dal vicecommissario nel corso della conferenza di ieri. Centri di competenza riuniti a palazzo Reale per le verbalizzazioni

Manca solo il 20 % delle richieste da evadere per la ridefinizione delle zone di interdizione a Casamicciola nel post 26 novembre. Obbiettivo rivedere le aree a rischio e tirare fuori da queste il versante sud della Zona Bagni, lo scarico di ogni alluvione. È qui, a Piazza Bagni, che il lavoro si concentra per incastrare l’enorme cubo di Rubik fatto di contraddizioni ed elenchi e territori off limits che si intersecano in territori aperti al libero accesso. Dopo gli studi che hanno portato alla divisone del paese in diverse aree di rischio e soprattutto nella macro area di interdizione “A1”, con il supporto delle Università e dei Centri di ricerca, si sta verbalizzando l’esito delle attività sul campo nel tentativo di aggiornare e modificare la zonizzazione approvata a fine 2022.L’80% dei sopralluoghi sono stati conclusi in questo sito di preminente interesse commissariale. Si attende la verbalizzazione degli esiti. Per questo sono giunti sull’isola i rappresentanti delle varie università imbarcate all’emergenza per la necessaria sintesi del lavoro svolto e a cui fanno capo il Professor Versace che si è occupato anche della frana di Sarno, i professori Guadagno, Pianese e Silvestri. Sopralluoghi e tavoli tecnici cosi la gestione post frana dell’emergenza di Ischia prosegue. Tra una nomina ed un summit di cantiere e di ufficio. La sede del commissariato del Palazzo Reale di Ischia brulica di presenze. Lo sono tutti, ma non ci sono tutti tra i nominati al capezzale del grande Cantiere del Cratere di Ischia per stabilire la strategia prepasquale e tentare di capire come salvare capire e cavoli, dopo i ritardi e le attese, sulla tabella di marcia, registratisi si qui. C’è anche Italo Giulivo il commissario delegato dalla protezione civile agli studi per tracciare il “primo quadro di rischio“.

Le verifiche fondano sulle situazioni in cui versano gli immobili, anche tenendo conto delle attività di riduzione del rischio residuo.A svelare i contorni del distravo è stato il coordinatore Gianluca Loffredo:“Ci stiamo concentrando soprattutto le attività produttive, gli alberghi e le terme. I sopralluoghi sono proprio finalizzati a stabilirne il grado di inagibilità o di non funzionalità conseguente all’evento calamitoso i sopralluoghi che stiamo mettendo in campo tra l’altro hanno anche un altro importante effetto, cioè quello di ridefinire a breve la zonazione che è stata prodotta. Sono stato effettuati proprio con parte dei responsabili che hanno assistito la prima fase delle attività dei centri di competenza con l’adozione della prima zonazione. Le modifiche possibili e la ridefinizione di alcune zone proprio alla luce degli interventi che hanno avuto e stanno avendo corso al fine di mitigare il rischio residuo e poi alla luce di una brochure del territorio sempre più dettagliata, con il passare delle settimane, grazie anche a rilievi specifici, anche a sondaggi effettuati.Mettendo a frutto il quadro cognitivo di diagnosi. La fase diagnostica ci consente oggi di poter avere un quadro molto più preciso. La rielaborazione di tutte queste informazioni e dati, consentirà di rimodulare la zona di Piazza Bagni per poter consentire alle attività produttive ma anche alle abitazioni di poter ritornare ad una certa normalità”.

Sul grado di sicurezza che si potrà raggiungere, con i detriti ancora ammassati a monte e che incombono sull’area dei Bagni da “riaprire” Loffredo si è cosi espresso: “Queste attività sono finalizzate a capire quale può essere il rischio di quell’area, chiaramente il tipo di zona cambia, ma non significa che il rischio sarà nullo!Avrà comunque una valutazione di rischio idraulico che non può essere annullato.Sarà comparata ad altre zone che hanno visto, comunque, degli effetti, ma non così tali da non renderli neppure raggiungibili. La cosiddetta zona rossa a monte. L’obiettivo è quello, da qui ai 60 giorni, di stabilire un quadro degli interventi finalizzati a definire un piano che, col piano di assetto idrogeologico, definisca anche il piano di ricostruzione”.

Sulla stima del numero dei fabbricati che riusciranno a cambiare zona di rischio, Loffredo ha chiarito che non c’è: “ è ancora in fase di valutazione”. Al fine di accelerare e coordinare gli interventi relativi al ripristino degli allacci delle utenze private e pubbliche ai servizi elettrico, idrico, telefonico, delle reti di telecomunicazioni, di quelle del gas e dell’impianto di pubblica illuminazione è istituito un tavolo tecnico permanente con i rappresentanti delle società di gestione interessate: E-distribuzione, EVI Spa, Telecom, Open Fibere Italgas-Ischia Reti gas e Edison Gren Energy. Se, però, i sopralluoghi di Piazza Bagni hanno raggiunto una confortante percentuale, le attività di redazione delle schede AEdei per tutti gli edifici della zona rossa per valutare sia l’inagibilità che il rischio idrogeologico esterno, attendono di essere avviate con specifica ordinanza di Protezione civile.

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