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“Guarire dai disturbi alimetari si può” il motto dell’associazione Accoglienza il Girasole

ISCHIA – È stato un altro bel momento di aggregazione quello organizzato dall’Associazione Accoglienza il Girasole che ha unito tutti per un aperitivo al pub Break di via delle Ginestre. Testimonianze, riflessioni e buona musica; sono stati questi gli ingredienti messi insieme dalle giovani dottoresse dell’Associazione che, con impegno, organizzano diversi laboratori per coinvolgere quante più persone possibili e sensibilizzare al tema dei disturbi alimentari. Nel corso della serata è stato proiettato un video girato tra i ragazzi, gli insegnanti e i docenti del liceo per testare quale fosse la loro conoscenza circa i disturbi del comportamento alimentare. Molti di loro non conoscevano affatto il problema, oppure lo conoscevano, ma in modo molto superficiale citando solo anoressia e bulimia che sono le manifestazioni più frequenti di questi disturbi caratterizzati da un’eccessiva attenzione mostrata per le forme del corpo e alterazioni dell’alimentazione. Da parte dell’equipe del centro accoglienza è partito dunque l’invito di conoscere le due associazioni che operano sul territorio e farsi ascoltare, per non restare nell’indifferenza e nella paura di esporsi. «Ischia è un territorio piccolo, c’è paura di chiedere aiuto per essere giudicati o venire isolati. Cerchiamo durante tutto l’anno attraverso laboratori e serate come queste fare informazioni, creare una rete per sensibilizzare e prevenire». Il microfono è poi passato a Veronica, 28 anni, studentessa di psicologia clinica che è riuscita a combattere l’anoressia. «Prima di venire qua – ha detto emozionata ai presenti – pensavo di prepararmi un discorso poi ho capito che ciò che conta è la spontaneità, essere se stessi. Se devo pensare da dove è partito il mio disturbo non ho una data precisa, però ricordo gli anni passati, sin dall’infanzia, a osservare il mio corpo, cercare diete e osservare me stessa attraverso gli occhi degli altri. Una delle caratteristiche di chi soffre del disturbo è una difficoltà nei confronti della propria identità, l’incapacità di dire: io sono questa. Pesavo veramente poco e mi sentivo forte perché dicevo di no al cibo; in realtà quella non era forza, ma debolezza e così passai dall’anoressia alla bulimia; quest’ultima mi ha spinto a chiedere aiuto. Oggi sono qui per dire che guarire si può, quando si fa un percorso su se stessi cominci a scoprire e guardare il mondo diversamente e vedere un futuro che prima non vedevi. Una caratteristica del DCA è pensare solo al corpo e al cibo, ho capito che stavo meglio quando vedevo un futuro e avevo voglia di costruire qualcosa». Prossimamente, presso il centro Papa Francesco, l’associazione accoglienza Il Girasole promuoverà dei corsi di autodifesa grazie alla collaborazione della criminologa Arnalda Falco che, insieme allo spazio GAD, associazione operante nel napoletano, inaugurerà qui a Ischia questo nuovo progetto,  «l’ obiettivo che si intende perseguire è quello di sgretolare lo stereotipo consolidato che vede la donna vittima designata e indifesa, riducendo le paure, le insicurezze e la sfiducia in se stesse, lavorando sull’autostima e sulla fiducia nelle proprie capacità. La parola d’ordine è: “posso farlo anche io!». ISPU

 

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