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La “Natura umana” al Festival Internazionale di Filosofia, presentata a Ischia la quarta edizione

Gianluca Castagna | IschiaFilosofia, musica, arte, psicologia e perfino lo yoga. Giovani liceali, “Young Thinkers”, pronti a cimentarsi come relatori accanto a personalità accademiche provenienti dalle Università più prestigiose al mondo; una campagna, “#iosononatura”, che inaugura il “settembre, mese del senso civico”; laboratori su vino, amore, sesso, abiti e ironia (con Lucianna De Falco). Ma soprattutto cento conferenze nell’arco di tre giorni, tutte aperte al pubblico, su un tema attualissimo, “Natura umana”, in un format dove la bellezza dei luoghi storici e architettonici dell’isola d’Ischia incontra la profondità e la problematicità, fertilissima, del pensiero filosofico.
E’ l’interdisciplinarità la parola chiave per godere al meglio la quarta edizione de “La Filosofia, il Castello e la Torre – Ischia International Festival of Philosophy and Summer School of Humanities”, (dal 15 al 30 settembre), presentata in due round (alla Libreria Feltrinelli di Napoli e all’Hotel Excelsior di Ischia Porto) venerdì scorso dal suo ideatore e direttore scientifico Raffaele Mirelli.

La Torre Guevara a Cartaromana (sessioni conferenze dal 28 al 30 settembre durante tutta la giornata con tre sale conferenza, oltre 90) e l’antico maniero del Castello Aragonese (Summer School of Humanities – “l’animale linguistico” – e gli attesissimi appuntamenti serali del 28 e 29 settembre, uno dei quali, attesissimo, con il filosofo Massimo Cacciari), i Giardini La Mortella (concerto per piano del Maestro Giulio Biddau il 26 settembre alle ore 20 e apertura festival il 27 settembre dalle 19:30) e la Biblioteca Antoniana (apertura Summer School of Humanites il 24 settembre e conferenza di Paolo Virno alle 17:30) saranno i luoghi dove prenderà forma un dibattito filosofico con l’ambizione di coinvolgere tutti i partecipanti (relatori, studenti, pubblico) in un’appassionante condivisione di idee e sentimenti, creatività e coraggio, voglia e curiosità di scoprire (e comprendere) tutti gli aspetti, anche quelli più conflittuali, della natura umana.
Nel corso di questi quattro anni, il Festival di Filosofia di Ischia si è arricchito di temi e collaboratori, ha fatto propri, nel bene e nel male, i nuovi linguaggi della comunicazione dimostrando che la forza della filosofia, per dispiegarsi compiutamente, deve lasciare la torre e invadere le strade. «Lavoriamo coi filosofi e sui filosofi» precisa Raffaele Mirelli, «perché se la filosofia non riesce a entrare nella testa delle persone forse è perché il filosofo, per troppi secoli, ha parlato un’altra lingua. Questo Festival è anche una straordinaria occasione di mediazione e sintesi». «Quest’anno siamo cresciuti tantissimo» sottolinea ancora Mirelli, «oltre cento relatori, selezionati su oltre 200 domande, o per discutere di un tema attualissimo e spesso frainteso. Per noi è un onore richiamare esperti da tutto il mondo, dall’Europa all’India, dal Canada agli Stati Uniti, creando un punto di incontro unico e sinergico, dove il pubblico sarà ancora una volta protagonista».

Questioni come la clonazione, la morte digitale, l’intelligenza artificiale, l’uso della biomeccanica, occupano oggi a buon diritto il campo dei saperi scientifici e il centro delle speculazioni filosofiche. Le nuove generazioni sono sempre più legate alla dimensione tecnologica che a quella naturale. La nostra è una natura tecnologica che, anche nell’immaginario della nostra specie, è sinonimo d’intelligenza e di superiorità rispetto alle altre che abitano il nostro pianeta. La tecnologia viene a sostituire l’immagine di una natura e di un Dio che possono tutto. Come se l’uomo avesse sostituito a questi termini di paragone la tecnologia, intesa come “nucleo di possibilità infinite” e prossime alla sua esistenza: nuovo Dio, nuova madre natura cui rimettere le conseguenze delle proprie azioni. Ma quanto ci permette la tecnologia, il progresso nel campo della comunicazione, dell’intelligenza artificiale di superare le nuove problematiche legate al suo avvento, al suo uso e ai suoi limiti? Si potrebbe mai, dall’interno di un mondo condizionato profondamente dalle tecnologie, annunciare la morte dell’intelligenza artificiale? Riusciremo a sovvertire la natura umana, superando i limiti imposti dal tempo? E ancora: riusciremo finalmente, sfruttando la biotecnologia, a potenziare l’effettiva intelligenza umana?
E’ su questi interrogativi che dibatteranno filosofi e pubblico nei molteplici appuntamenti previsti dalla kermesse il primo dei quali, non a caso, è stato fissato a Napoli, città-mondo verso la quale il Festival mostra sempre più interesse.
«In realtà è un’attenzione reciproca» ha spiegato Mirelli. «L’amministrazione De Magistris ci è sempre stata vicina, con l’Assessore Nino Daniele c’è un rapporto di profonda collaborazione, Napoli ha bisogno di un Festival di Filosofia, il nostro potrebbe essere quello giusto e chissà, forse un giorno questo sarà il Festival Internazionale di Filosofia di Ischia e Napoli.»
«E’ importante tessere nuove relazioni anche in terraferma» ha ricordato il Sindaco di Ischia Enzo Ferrandino. «Un palcoscenico più ampio garantisce sempre una risonanza più amplificata. Quando una comunità investa sulla cultura, denota una voglia di maturare. Apprezzo molto questo fermento culturale come elemento di coesione per la società. Il Festival di Filosofia è una manifestazione che valorizza i luoghi più belli e suggestivi dell’isola, location di particolare pregio come il Castello Aragonese, la Torre, i Giardini la Mortella. Un evento importante anche da un punto di vista turistico: intercettare e alimentare flussi che nella cultura trovano un importante punto di riferimento è certamente positivo. Un Festival dedicato alla Filosofia e collocato nella seconda metà di settembre ha un ruolo fondamentale anche sotto il profilo della promozione turistica.»

Per Daniela Di Costanzo, Assessore alla Cultura del Comune di Barano «il punto di forza del Festival è proprio il suo approccio pratico, calato nella realtà, per nulla noioso come, spesso a torto, si ritiene lo studio della filosofia. Con Mirelli abbiamo già realizzato il progetto MeditEuropa, di cui siamo molto soddisfatti per la partecipazione attiva, crescente registrata,ma soprattutto perché abbiamo unito il concetto di cultura a quello di bellezza del territorio. Una parte dell’evento, non a caso, si è svolta al tramonto presso le Fonti di Nitrodi. Continueremo anche l’anno prossimo con una nuova serie di incontri.»
Anche Rosario de Laurentiis (Circolo G. Sadoul Ischia, partner del Festival) ha sottolineato «lo sforzo nel valorizzare le strutture che ospitano il Festival favorendone la conoscenza presso il grande pubblico internazionale. Il Castello, del resto, ha rappresentato negli anni del Rinascimento una della capitali europee della cultura, ma anche la Torre Guevara, dove noi del Circolo abbiamo investito tantissimo, recuperando tutti gli affreschi della sala di rappresentanza, è uno dei gioielli del nostro territorio.»

Grande spazio avrà chiaramente il mondo della scuola, chiamato su più fronti nell’agone della discussione. In primo luogo sui temi temi relativi alla convivenza e al rispetto degli spazi comuni con la campagna “#iosononatura”, partita il 1 settembre (non a caso “mese del senso civico”) promosso da ormai quattro anni dall’associazione InSophia, attraverso il marchio “Eticit(t)à”. Lungo le strade del Comune di Ischia, trenta pannelli («alcuni sotto stati divelti, li riposizioneremo subito») riportano aforismi nati durante gli incontri con gli studenti nelle scuole isolane. Uno di questi, composto da Erika Di Costanzo della Scuola Media Scotti di Ischia, apre la brochure ufficiale del Festival. «Ci ha disarmato» ha confessato Mirelli. «Pensiamo che la natura sia al servizio dell’uomo, che per noi faccia tutto. Lei ha capito che non è così. La Natura esiste per altre cose. E nonostante tutto , l’appello finale (“però, cara Natura, fai più spesso il tramonto rosa”) è una richiesta gentile, ottimistica, di trovare una sorta di equilibrio e di armonia. Un po’ come il mese che ospita il Festival. La fine dell’estate, l’ingresso nell’autunno, toni e colori più pacati per un riflessione, forse anche più pacificata, sul rapporto tra uomo e natura.»

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Mirelli: «L’ospite che vorrei? Il Papa» 

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Ischia – Quarta edizione dedicata alla Natura Umana. Perché?
E’ l’approdo di un lungo viaggio cominciato dalla prima edizione e che, attraverso un filo conduttore che dal filosofo come mediatore passa attraverso i valori e il loro capovolgimento, arriva ad un’analisi più profonda nell’umano. Tra natura e umano c’è una contrapposizione, più che una unione.
Quali sono i filosofi che se ne sono maggiormente occupati e che troveranno spazio in un programma così ricco?
Tutti. Dal pensiero greco ai nostri giorni, col postumano e il transumano che sonvolgono la questione ontologica, i filosofi hanno sempre riflettuto su una problematica così avvincente. Le sessioni del festival abbracceranno un arco temporale vastissimo, riflettendo sul tema a 360°
A chi si sente più vicino?
Quando Nietzsche scrive “Umano troppo umano” ci regala una bellissima chiave di lettura di questa relazione. Quando ci si sente troppo umani, si cerca quasi di piegare il mondo alla propria umanità. Il mondo non ci appartiene, non è solo nostro. Siamo quasi agli sgoccioli, una contingenza che dobbiamo affrontare.
Quali sono le connotazioni di una società che permettono alla natura umana di esprimersi al meglio?
Il compito del festival, come quello della filosofia in generale, è quello etico. Creare una relazione più cosciente dell’umano con se stesso e con il mondo circostante. L’uomo presente come ponte tra passato e futuro ma soprattutto con “l’umano”. Quando c’è crisi nella politica, entrano in campo inevitabilmente l’etica e la filosofia. Forme essenziali che sostituiscono l’artificio politico delle città come unione di voci e identità differenti da portare in unione e unità.
Continuano le collaborazioni con realtà imprenditoriali e culturali come il Castello Aragonese e i Giardini La Mortella, o amministrazioni come quella di Ischia e Barano.
L’intento è creare una rete. Allargare la condivisione ai Comuni dell’isola significa portare un festival a livello globale anche in uno spazio circoscritto come quello isolano. La filosofia può diventare un grande aiuto per chi amministra il territorio. Con il Comune di Barano, tra maggio e giugno, abbiamo realizzato con successo il progetto di MeditEuropa. Esiste dunque un’apertura, una volontà di collaborazione per noi molto proficua.
Tre nomi su tutti: Massimo Cacciari, Markus Gabriel, Michael Forster.
Cacciari andrà al cuore del problema con “Physis”, Natura. Gabriel e Forster, oltre a essere partner del Festival, hanno una capacità divulgativa straordinaria, sono quindi perfetti per questo tipo di manifestazione.
Ci sono perfino tre giorni dedicati alla pratica dello yoga.
Per avvicinarci alla natura e risolvere un po’ la dicotomia tra umano e natura. Cosa siamo veramente? Quando pensiamo, ci sentiamo quasi immateriali, vicini alla metafisica e “altro” dalla natura. Le pratiche orientali dello yoga conciliano questi due aspetti tra corpo e spirito.
Guilty pleasure: un ospite che vorrebbe al Festival (e non ha mai osato invitare).
Il Papa. Mi piacerebbe tantissimo parlare con lui di filosofia e di religione. O dell’idea di Dio. Non è detto che non ci riesca. (Gia.Ca)

 

 

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