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Discarica a Punta Caruso, via alle indagini sismiche

FORIO. Nonostante le proteste, il Comune di Forio va avanti. Con apposita determina, il responsabile dell’area tecnica ha proceduto all’affidamento della redazione di quattro “indagini geoelettriche” e due “indagini sismiche a rifrazione” sul sito di Punta Caruso. Sì, proprio l’area oggetto del “piano di caratterizzazione” per una “discarica comunale”. L’intenzione di servirsi di tale località per la gestione dei rifiuti ha sollevato numerose polemiche, ma l’amministrazione sembra determinata ad andare avanti, come dimostra la determina in questione, che contempla interventi sulla zona, la cui superficie totale è pari a 13mila metri quadri. L’incarico, tramite affidamento diretto, è stato assegnato al dottor Francesco Cuccurullo, per un importo complessivo pari a euro 14.640,00. Pochi giorni fa si sono levate le proteste del Pmli, che ha lanciato l’allarme contro “l’insozzamento” di un’area tra le più incantevoli dell’isola, a due passi da uno dei polmoni verdi e dalla villa che fu del regista Luchino Visconti, proponendo la costituzione di un Ente Parco che tuteli integralmente la zona. Contemporaneamente, anche Nicola Lamonica, Coordinatore Regionale VAS – Verdi ambiente e società, ha tuonato contro l’intenzione del Comune di dar vita nella zona comunale di Punta Caruso ad un centro di raccolta dei rifiuti urbani, puntando l’attenzione sull’apparente mancato cambio di destinazione dell’area da parte degli attuali strumenti urbanistici e paesaggistici, citando anche il parere negativo rilasciato nel 2013 da parte della Soprintendenza. Né varrebbe, a giustificare le decisioni dell’esecutivo foriano, la presunta conformità paesaggistica relativa ai contenuti della delibera di Giunta municipale numero 140 del 10 settembre 2018. Secondo Lamonica infatti si tratterebbe di una cosa diversa rispetto alla successiva deliberazione, la numero 170 del 6 novembre 2018 su cui si basa  la nascita del centro rifiuti. Si configurerebbe cioè un anomalo trasferimento di un parere di conformità paesaggistica, conservando l’intervento edilizio, dando al suolo una diversa destinazione, da area di parcheggio a sito di accumulo e di trasferenza di rifiuti. Insomma, dubbi tecnico-giuridici si aggiungono a quelli sull’opportunità della scelta del sito per l’area rifiuti. Una vicenda collaterale conferma comunque la determinazione dell’ente, apparsa chiara già lo scorso autunno, quando la Soprintendenza diede parere negativo sulla decisione di consentire la sosta dei mezzi della nettezza urbana a Zaro: il Comune infatti subito procedette col ricorso contro tale parere. E intanto il “piano di caratterizzazione” per la discarica procede. Fuori dal linguaggio burocratico, esso consiste nel determinare compiutamente tutte le caratteristiche del sito, lo stato di contaminazione delle matrici ambientali (suolo, acque sotterranee e superficiali) oltre al modello concettuale che schematizza i modi e l’entità dell’esposizione al rischio sanitario da parte dei possibili ricettori umani e ambientali. L’ente sta dunque componendo una descrizione storica del sito (con particolare attenzione ai processi produttivi presenti e passati, ad eventuali incidenti o interramenti illeciti di materiale pericoloso, presenza di serbatoi interrati e tubazioni interrate), a cui si aggiunge un’analisi di tutta la documentazione in possesso sia della Pubblica amministrazione che dei proprietari al fine di indirizzare al meglio le risorse da mettere in gioco per la successiva fase di approfondimento delle indagini sul campo. Sulla base di tali considerazioni storiche e dall’analisi di eventuali indagini precedenti viene sviluppato il piano di investigazione iniziale, un documento che, a seguito dell’approvazione degli Enti competenti, costituisce la base per l’esecuzione di tutte le indagini previste per l’attenta valutazione dello stato di compromissione delle matrici ambientali. Ecco quindi i motivi alla base delle indagini predisposte dall’ingegner De Girolamo dell’ambito del piano contraddistinto da un quadro tecnico economico di importo pari a quasi 50mila euro.

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