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Al Mennella prende il via la didattica Coding

Non si tratta di tradizionali corsi di informatica in cui si impara a usare gli oggetti digitali.  Il coding, il cui  termine inglese sta per “programmazione”, è un salto di qualità che introduce al pensiero computazionale, cioè alla capacità di realizzare un’idea o risolvere un problema facendo leva sulla creatività e sugli strumenti giusti.  Dunque concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione (coding ), usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer.
Ma perché sperimentare il coding?

Nel mondo odierno i computer sono dovunque e costituiscono un potente strumento di aiuto per le persone. Per essere culturalmente preparato a qualunque lavoro uno studente di adesso vorrà fare da grande è indispensabile quindi una comprensione dei concetti di base dell’informatica. Esattamente com’è accaduto in passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.

Il lato scientifico-culturale dell’informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.

Gli strumenti disponibili sono di elevata qualità didattica e scientifica, progettati e realizzati in modo da renderli utilizzabili in classe da parte di insegnanti di qualunque materia. Non è necessaria alcuna particolare abilità tecnica né

 alcuna preparazione scientifica. Il materiale didattico può essere fruito con successo da tutti i livelli di scuole.

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Nel recente passato, un fattore chiave per lo sviluppo della moderna società industriale è stato l’inclusione di discipline quali la matematica, la fisica, la biologia e la chimica come materie obbligatorie nella scuola secondaria, con un’introduzione ad esse già dalla primaria.

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Lo scopo non era quello di far diventare tutti gli studenti dei matematici, fisici, biologi o chimici. La società aveva riconosciuto la necessità che ogni cittadino conoscesse i concetti di base di queste scienze: non c’è tecnologia né una vera economia senza la matematica, non c’è ingegneria senza fisica e chimica, non c’è medicina senza biologia.

Questo continua ad esser vero anche oggi.

Ma adesso è necessaria la conoscenza dei concetti base di un’ulteriore materia scientifica autonoma: il linguaggio computazionale o informatica.

Nella società contemporanea, in cui la tecnologia dipende in misura fondamentale dall’informatica e la presenza dei calcolatori (computer) diventa pervasiva, avere familiarità con i concetti di base dell’informatica è un elemento indispensabile del processo di formazione delle persone.

Per essere adeguatamente preparato a qualunque lavoro uno studente di adesso vorrà fare da grande, è indispensabile una comprensione dei concetti di base dell’informatica. Esattamente com’è accaduto nel passato per la matematica, la fisica, la biologia e la chimica.

Il rilevante contributo culturale apportato dall’Informatica alla società contemporanea è definito in modo sintetico dall’espressione “pensiero computazionale ”, introdotta dalla scienziata informatica Jeannette Wing nel 2006.

I benefici del “linguaggio computazionale ” si estendono a tutte le professioni. Avvocati, insegnanti, dirigenti di azienda, psicologi, architetti, medici, funzionari di amministrazioni – solo per citare alcune professioni – ogni giorno devono affrontare problemi complessi; ipotizzare soluzioni che prevedono più fasi e la collaborazione con altri colleghi o collaboratori; formulare una descrizione chiara di cosa fare e quando farlo.

 

L’insegnamento del linguaggio computazionale nella scuola ha le seguenti specificità:

favorisce lo sviluppo della creatività – per la molteplicità di modi che offre per affrontare e risolvere un problema;

è costruttivo – la progettazione di algoritmi è un’attività ingegneristica che produce risultati visibili (anche se nel mondo virtuale);

aiuta a padroneggiare la complessità – imparare a risolvere problemi informatici aiuta a risolvere problemi complessi in altre aree;

sviluppa il ragionamento accurato e preciso – la scrittura di programmi che funzionano bene richiede l’esattezza in ogni dettaglio.

Nello specifico: i nostri indirizzi scolastici possono beneficiare del linguaggio computazionale indicando un metodo di lavoro ai discenti che dovranno affrontare problematiche di tipo tecnico-professionale, ma anche avvantaggiarsi del sistema per lo studio personale, acquisendo una forma mentis aperta alla risoluzione di problemi complessi attraverso la somma di algoritmi semplici.

 

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