LE OPINIONI

LO DICO A IL GOLFO Il “caso Testaccio” e le parole che fanno male

Gentilissimo direttore, mi complimento con Lei per aver dato visibilità alla pubblicazione della lettera circa il caso “ Testaccio “e a questa, se mi permette ,vorrei dare una risposta vista la democraticità di stampa da Lei garantita. Sorvolo sul mio ruolo sociale, presentandomi come turista che da circa un decennio ama trascorrere in questa isola ed in particolar modo nel paese su’ citato le cosiddette vacanze. Espletando da qui anche parte del lavoro a cui dedico la mia esistenza. Parlare della desolazione del luogo è un problema oggettivo che lasciamo risolvere ai politici nei quali riponiamo fiducia a prescindere. In Italia è giunto il momento di chiudere la fase delle lamentele e di aprire ”l’agorà” (la piazza) alla discussione semmai accompagnata anche da una varia colonna sonora. Arrivano anche a me i suoni prodotti tra l’altro in una fascia oraria compatibile con il rispetto delle regole da parte di persone che si raccolgono per  istanze sociali che notificano bisogni di incontri, di  scambi, di narrazione .

Che sia buona musica a completamento di tali esigenze sociali la leggo come necessità di riconoscimento tra pari. Se non erro: apprendo, dalla lettera pervenutaLe  che il gruppo sarebbe formato da pensionati uomini  quasi come una colpa per chi ha raggiunto tale condizione. In un paese in cui tale traguardo lo si taglia solo dopo aver lavorato sodo, consiglierei di smetterla con le accuse per chi vive, fortunatamente, questa condizione. Parlerei di uomini, di padri, di nonni ancora “in pista” per rendersi e sentirsi utili e diciamocelo: costituendo  la colonna vertebrale delle nuove generazioni Il nostro paese sarebbe più solido se ce ne fossero di più. Si garantirebbe lavoro ai giovani e ulteriori garanzie per questi in quanto il pensionato resta un cittadino produttivo e la sua produttività impatta sui nipoti. Essere pensionati, non è uno stato di nullità anzi bisogna dare una nuova lettura a tale condizione e il luogo in questione, se osservato con appropriati strumenti, garantisce ottime alternative. La terra,  “l’ager“, il campo”,  è la possibilità per non morire di inedia , cosa che accade nelle grandi metropoli. Cosa c’è di male se ci si incontra per raccontarselo facendo riferimento alle musiche che hanno colorato la gioventù che non tornerà?

Gli antichi facevano così: raccontavano a suon di musica il presente, suonando l’arpa del passato.  “Testaccio” in estate, grazie a questi pensionati, è ancora mitologica. Qui il rapporto con la terra è il “continuum“ che si trasmette da padre in figlio; la narrazione estiva della vita che a breve, con il cambio delle stagioni, svanisce e tutto torna a chiudersi così  come fa la natura. A tale proposito , osserverei che il “patriarcato “ ha tale valore: restituire “la patria “, la terra,  coloro che rappresentano le generazioni future; narrarsela per non dimenticarla, lanciare le sue note affinché qualcuno le raccolga. Chiudo questa mia con una nota di rammarico: Le coppie che resistono nella vita salvano tutto: la famiglia quindi la società e il futuro. Se mi ricordo bene questa è terra, patria di Sirene dove  “un patriarca“ , “un Dio”,si è messo da parte perché  le donne cantassero l’uscita dei loro uomini ,affinché questi potessero “navigare” e portare a casa certezze. Le donne non mettono fuori nessuno! Quanto letto mi ha rattristato parecchio, perché detto da una donna è offendere tutto il genere femminile. Siamo quelle che accolgono e ciò è riconosciuto dai movimenti femministi più radicali. Un vostro prezioso concittadino, unico nel suo genere, scriveva: ” Concetta, sei la regina della casa”. Detta da un uomo così ha deputato  tutti gli uomini partenopei ad essere solo dei principi consorti. Che la memoria di Eduardo sia a suggello per ricordarci che Ischia è femmina. 

LETTERA FIRMATA

Ads

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex