CRONACA

19enne suicida a Ischia, il monito di Sironi

Il dirigente scolastico dell’Istituto Alberghiero , che il povero Yuri aveva frequentato non ha dubbi e si esprime in maniera chiara: “Bisogna combattere il disagio giovanile”

Sull’isola d’Ischia un ragazzo di appena 19 anni, Yuri, di origine ucraina, ha deciso di farla finita per sempre, di dire basta alla vita nel fior fiore degli anni, quando cioè un ragazzo dovrebbe avere una voglia smisurata di vivere, di divertirsi e di programmare il proprio futuro. Un suicidio, quello verificatosi a Buonopane, Frazione del Comune di Barano d’Ischia, che segue ad altri suicidi di giovani e meno giovani registratisi negli ultimi tempi sulla nostra Isola a dimostrazione del disagio che, soprattutto i nostri ragazzi, vivono sull’isola Verde e ben analizzato da Mario Sironi, Dirigente scolastico del “Telese” di Ischia, l’istituto che ha frequentato lo stesso Yuri.

“Si – ha dichiarato Sironi -, Yuri me lo ricordo bene perché abbiamo avuto modo di parlare più volte. Non è mia volontà intervenire nel caso specifico perché ritengo che ci voglia riservo ed attenzione e soprattutto grande rispetto verso scelte così drammatiche. Credo però che questo, come per altri episodi che abbiamo visto, debbano servire a noi adulti per riflettere su di un problema che ormai sta emergendo in maniera sempre più drammatica. C’è un disagio delle nuove generazioni un po’ in tutto il Paese ma con una particolare connotazione ad Ischia e credo che dobbiamo farci carico di questa situazione. Io a volte uso un’espressione un po’ forte, dico Ischia non è un’Isola per i giovani, sotto tanti punti di vista. Per le prospettive lavorative, per la possibilità di realizzazione dei propri desideri e per una disattenzione complessiva nei confronti delle problematiche giovanili dovute forse al fatto che noi viviamo tre mesi come se fossimo un Ferrari e gli altri nove come se a stento siamo una vecchia Topolino. Mi perdonerete questa metafora automobilistica. Cioè ho come l’impressione che noi siamo come drogati dai tre mesi in cui siamo al centro del mondo e ci dimentichiamo come per gli altri nove mesi diventiamo una sorta di grande periferia.

Chiaramente questo fa sì che i nostri giovani, i nostri figli, le nostre figlie vivano una situazione di disagio esistenziale molto forte che a volte facciamo finta che non ci sia, perché ci conviene fare finta che non ci sia, perché ci conviene illuderci di essere un paradiso in terra. Forse la scuola ha delle antenne particolari in quanto a scuola ci vanno tutti e l’insuccesso scolastico a volte è già un primo segnale di difficoltà. Penso che dobbiamo fare uno sforzo per costruire un ambiente migliore ad Ischia incominciando dai servizi sociali e dalle strutture sanitarie pubbliche per avere quell’insieme di servizi che aiutino a vivere bene. Come scuola, e non mi riferisco solo al ‘Telese’ ma a tutte le scuole ischitane, stiamo cercando di fare un grande sforzo di progettazione proprio per venire incontro il più possibile a questo disagio. Ma io – conclude il Dirigente Mario Sironi – dico una cosa che forse a qualcuno può sembrare un po’ limitata ma non è così. La scuola è scuola. La scuola non può essere il luogo dove si può risolvere tutto. Possiamo dare una mano, possiamo fare molto, ma non possiamo fare tutto”. Intanto sui social la comunità ucraina dell’isola d’Ischia ha avviato una raccolta fondi per la copertura delle spese che serviranno per organizzare il funerale e il trasporto in Ucraina della salma del giovane Yuri. Riteniamo che dinanzi ad una tragedia simile, debbano essere le sei amministrazioni comunali dell’isola d’Ischia a farsi carico di questa spesa. Dimostriamo almeno in questa occasione di essere una comunità che ancora riesce ad esprimere concretamente un minimo di solidarietà a chi è così duramente colpito negli affetti più cari. 

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