CULTURA & SOCIETA'

4 luglio, la festa americana dell’Indipendenza che gli ischitani emigranti non capivano: oggi per loro è diventata la ricorrenza più importante

IERI AMERICANI IN FESTA PER LA RICORRENZA DELL’ INDIPENDENZA USA - IL SALUTO E IL RINGRAZIAMENTO DEL CONSOLE GENERALE AMERICANO A NAPOLI SIGNORA TRACY ROBERTS – “Siamo qui oggi per celebrare, il 247º  anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, ha detto il Conole. Ogni anno, in questa occasione, abbiamo il piacere di potere ospitare qui, in questa antica e prestigiosa sede diplomatica, rappresentanti delle istituzioni, autorità, esponenti del mondo delle imprese, della cultura e degli organi di stampa, e condividere con loro i festeggiamenti della ricorrenza più importante per il popolo Americano.” - Tracy Roberts ha iniziato la sua carriera nel Dipartimento di Stato americano nel 2000 ed è una diplomatica di carriera del Senior Foreign Service.

Alla prima lettura de Il Golfo di questa mattina del giorno dopo, mentre gli americani residenti a Ischia leggono queste note sulla festa ormai passata del “4 luglio”, gli ischitani residenti in America, per le nove ore di differenza all’indietro del fuso orario, in California stanno vivendo in allegria le ultime ore serali del loro 4 luglio festivo 2023 in eterno omaggi alla terra che li ha accolti e fatti prosperare. È la Festa d’Indipendenza Nazionale del 4 luglio, per gli ischitani emigrati e sparsi nei vari Stati Uniti d’America. La quale ha cominciato ad assumere importanza patriottica e di riconoscenza, a mano a mano che ci si integrava nel tessuto sociale del paese.

IL CONSOLE AMERICANO A NAPOLI SIGNORA TRACY ROBERTS

Nei primi tempi dell’emigrazione di massa, in tutte le famiglie ischitane appena formatesi con l’arrivo dell’ultimo membro richiamato, si sapeva solo che il 4 luglio in America era giorno di festa, non si lavorava e si potevano fare programmi per andare in spiaggia, sulle grandi piscine popolari o in gita sui monti ed ai parchi come un sabato o una domenica qualsiasi. Insomma per la maggior parte degli ischitani emigrati, era una festa normale e basta. Fino a quando a ciascuno di essi, non veniva riconosciuta la cittadinanza americana, nessuno si sentiva di stringere il pugno in petto e rendere omaggio alla bandiera a stelle e strisce quando venivano diffuse le note dell’inno nazionale, “The Star Spangled Banner”, che al contrario emozionava fino alle lacrime gli americani doc. La nostalgia per l’Italia lasciata e per il paese natio abbandonato insieme ai ricordi, agli amici ed ai parenti che forse non avrebbero più rivisto, era troppo viva e struggente per farla svanire in breve tempo. Solo il passar tempo gradualmente , quindi, avrebbe sanato tutto, e permesso ai tanti ischitani emigrati di abbracciare la nuova fede, e cioè: di giurare fedeltà alla loro nuova terra, alla loro nuova Nazione ed alla nuova bandiera stelle e strisce.

LA FESTA AMERICANA DELL’INDIPENDENZA 4 LUGLIO 2023

Al riguardo, se i padri hanno fatto fatica poi, ad integrarsi nella vita americana vera e propria, per i figli c’è stata via libera già alla frequentazione dall’Hig School, dove hanno assimilato i primi insegnamenti al nazionalismo ed alla cultura americana, dalla lingua fino alla storia del paese. Il resto è venuto dopo, sul posto di lavoro, nella formazione della famiglia e nella socializzazione della vita di tutti i giorni. Insomma, la famiglia ischitana di origine, dalla seconda generazione in poi, è diventata famiglia americana, senza però rinnegare l’italianità dei propri padri e dei propri nonni. Le due feste nazionali, il “the fourth of july” (4 luglio festa dell’indipendenza e il “Thanksgiving Day” (quarto giovedì di novembre Festa del Ringraziamento), insieme al “Columbus Day” (12 ottobre giorno della scoperta dell’America – 1492), sono le ricorrenze nazionali a cui gli americani e quindi gli ischitani d’America americanizzati, tengono più di qualsiasi altra festa del calendario. Il “The Fourth of July” ossia il 4 luglio è in cima alla graduatoria, lo si festeggia come se fosse il nostro capodanno, a cominciare dalla mezzanotte del giorno fatidico e tanto atteso.

LA STATUA DELLA LIBERTA’ NELL’INIPENDENCE DAY A NEW YORK

Fino alle tre di notte si bivacca nel giadino di casa propria, sul terrazzo o in altri spazi all’aperto con il classico fumante barbacue e fuochi t’artificio, laddove è possibile spararli, facendo attenzione, naturalmente alle condizione di sicurezza. Quindi dopo il primo assaggio dei festeggiamenti, si va a nanna. Il risveglio è di quelli che ti aprono a nuova vita. La particolare sensazione coinvolge un po’ tutti, protesi a vivere il giorno di festa che si ha d’avanti con la fierezza e l’orgoglio di essere americani fino all’estremo del proprio nazionalismo ostentato senza risparmio. Ambasciate, Consolati, Circoli, Associazioni americane sparse per il mondo organizzano ricevimenti in un clima festoso che in qualche occasione rasenta l’esagerazione. A Roma come a Napoli nelle sedi diplomatiche statunitensi, ieri si è celebrata la festa per il Ringraziamento del 4 Luglio, prendendo corpo già dalle 12,00 con i preliminari. La lista degli invitati è strata lunga e ben selezionata. Oltre alle autorità figuravano un buon numero di americani che lavorano nelle due città, almeno quelli che sono riusciti a farsi invitare per il grande ricevimento-gala della sera. Il poter partecipare alla festa dell’Ambasciata a Roma o al Consolato Generale a Napoli di Piazza della Repubblica per l’americano doc, per l’italoamericano o per l’ischitano d’America nel caso di Napoli, è stato sempre obiettivo ambitissimo.

Fotoricerca ed Elaborazione di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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