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IL COMMENTO Ricordando Emanuela Spinelli D’Ambra

Questa donna così bella così cara, la conobbi da ragazzina sulla spiaggia di San Pietro.Lei veniva dalla sua zia Olga sposata con Sebastiano Lucido Balestrieri, e che era sorella del suo papà. Emanuela nacque a Ischia il 2 febbraio del 1949 da Giuseppe Spinelli e Lucia Di Iorio ma visse a Fontana con genitori, il fratello Lorenzo e le sorelle Clara e Clementina che oggi non c’è più. Un giorno di ormai tanti e tanti anni fa, mentre andavo alla spiaggia, la vidi vicino al portone della casa di Olga e mi colpirono le sue belle trecce di un colore dorato su un viso dai bei lineamenti. Mi venne da sorridere e lei anche mi sorrise. Ci pensai tutta la sera a casa a quel momento e mi convinsi che era una straniera magari una svedese in vacanza. Dopo qualche giorno la rividi con Olga e la salutai. Non era una svedese, era la nipote di Olga e Sebastiano che veniva spesso da lei per stare con I suoi tre cuginetti Maria Rosaria, Franco e Peppino che oggi non c’è più. Cosi qualche pomeriggio lei scendeva un poco alla spiaggia a giocare con noi. Ci volemmo subito bene io e lei così diverse nei colori di pelle e capelli, così uguali nel modo di divertirci. Io la cercavo spesso ed ero capace di aspettarla sotto il portone fino a che non la vedevo scendere.

Venendo spesso a Ischia da Fontana con il pullman e con una sua amica, successe che incontrò Giovan Giuseppe D’Ambra che stava imparando un mestiere lavorando dal barbiere che stava vicino all’ex maternità a Via Alfredo De Luca. Dopo qualche tempo loro due si fidanzarono. Due brave persone insieme non potevano che volersi bene come se ne sono voluto. Era il 1968 quando cominciò la loro storia d’amore che li portò poi il 5 marzo del 1973 al matrimonio. Emanuela era bella di una bellezza vera senza trucco, e un viso splendido. Il marito aprì un suo negozio di barbiere vicino casa e lei si dedicò completamente ai due figli Angelo e Antonella. Angelo lo conobbi quando giocava fin da piccolo nel Campagnano calcio. Era un buon calciatore veramente e ha continuato per anni a giocare. Un ragazzo educato e gentile che poi molto giovane si trasferì all’estero per lavoro dove ancora vive. Antonella è stata sempre una donnina matura e così è oggi moglie e mamma di un figlio e una figlia. Ma la vita non fu dolce con la bella Emanuela, che incontravo spesso al Corso Vittoria Colonna o in piazzetta quando portavamo i figli a giocare. La incontrai preoccupata per la sua salute e mi disse che stava facendo controlli. Era novembre del 1994 quando si capì che Emanuela aveva quella terribile malattia che ancora oggi chiamiamo brutto male. Trent’anni fa ancora non si era avanti con cure specifiche e terapie mirate e quel male fu proprio brutto perché la portò via in pochi mesi esattamente il 27 giugno 1995.

Io non potevo pensarci perché l’avevo lasciata in piazzetta qualche mese prima che si stava curando, e avevo sperato. Non fu così e quella bella ragazza dalle trecce bionde andò via per sempre. Quello che è rimasto è un legame affettuoso con i suoi due figli. Anche se ci vediamo raramente, Angioletto come lo chiamo io e Antonella restano per me I figli della mia amata Emanuela e ci vogliamo tanto bene. Ho voluto ricordare Emanuela perché ci tenevo tanto avendola conosciuta bambina e avendo sofferto per come è andata poi la sua vita. Ringrazio Antonella D’Ambra per aver collaborato con me

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