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STORIE DI FITTI IN NERO, PAROLA D’ORDINE: SI PAGA SOLO IN CONTANTI

ISCHIA. Come si fa a fittare in nero una casa a Ischia ? Può sembrare un’impresa, ma  non lo è. Concludiamo questa inchiesta  de ‘Il Golfo’, con la quale abbiamo analizzato diversi aspetti delle fittanze abusive, parlando con chi mette a disposizione le proprie case fittandole a nero. E i risultati, anche alla luce di quanto denunciato nei nostri servizi, non sono sorprendenti. Sono tantissimi i siti internet che ospitano annunci di fitti di casa vacanze. Si possono eseguire dei filtri sulla base delle preferenze dell’utente e si può scegliere di visualizzare ogni informazione sulla casa, prezzo, arredi e foto degli ambienti interni ed esterni. Partendo da alcuni annunci pubblicati su alcune di queste pagine web, tra cui subito.it e marketplace di Facebook, abbiamo contattato alcuni proprietari di case vacanze.

Carlo ad esempio offre sul web un appartamento sull’isola di Ischia a cento metri dal mare con cinque posti letto. Per l’intero mese di agosto chiede oltre 2500euro. Chiediamo modalità di locazione e seraficamente risponde: “Basta una stretta di mano. Le persone serie le riconosco dalla voce”. Chiediamo ulteriori informazioni su documenti, registrazione degli ospiti, tassa di soggiorno. Ancora più tranquillamente afferma: “Non c’è bisogno di niente. Se volete la casa, dovete solo inviarmi un acconto attraverso una ricarica Postepay”. Il pagamento della caparra viene chiesto attraverso una carta prepagata. Un modo per evadere il fisco ed evitare bonifici. “Il resto della somma – spiega ancora il proprietario di casa – deve essere versato in contanti all’arrivo. Poi vi auguro una buona vacanza e ci vediamo quando mi riconsegnate la casa”. In pratica per questa casa non occorrono documenti di riconoscimento, non bisogna comunicare chi ci sarà, non c’è alcuna comunicazione né al Comune né alle forze di Polizia e nemmeno il pagamento della tassa di soggiorno.  E se fossimo dei delinquenti? Se volessimo ospitare in casa un latitante, un pregiudicato, un camorrista o un terrorista? In questo caso, nessuno lo saprebbe mai. Continuiamo a rispondere ad altri annunci, fingendoci interessati e chiedendo espressamente se è possibile pagare con bonifico o carta di credito/bancomat, se sono necessari i documenti di riconoscimento e se è necessario pagare la tassa di soggiorno. La signora Lella, ad esempio, non vuole anticipi, “basta pagare quando si arriva in casa, cash ovviamente”. Per i documenti non c’è alcun tipo di problema “tanto le persone le guardiamo in faccia”. E la tassa di soggiorno?  “Voi non vi preoccupate, ce la vediamo noi”. Se non si trattasse di un reato e di un fatto grave, ci sarebbe quasi da ridere ad ascoltare le risposte di Giuseppe. “Basta che venite qua, portate i soldi in contanti e se non li tenete tutti insieme ci pagate a tanto alla volta con il bancomat vicino casa. Noi vi diamo un posto dove trascorrere le vacanze, voi ci pagate. E basta. Non siamo la Polizia che chiediamo i documenti e non vogliamo far arricchire lo Stato con la tassa di soggiorno”. Gaetano, altro proprietario,  punta sulla simpatia: “Dovremmo far pagare una tassa di soggiorno. Ma non vi preoccupate, avete la voce simpatica e non ve la faccio pagare. La somma è piccola (450euro per prendere in fitto un monolocale a 700metri dal mare la prima settimana di agosto) quindi potete pagare in contanti. Niente ricevute né documenti e stiamo tutti tranquilli”. L’ultimo contattato è Claudio che ha la ‘fissa’ per i condizionatori. “L’appartamentino per una settimana costa 350euro ed è tutto incluso. Tranne i consumi dei condizionatori perché voi abusate ed io non posso pagare”. Ed alla richiesta di documenti e della tassa di soggiorno, risponde: “Non serve niente e non pagate la tassa di soggiorno per la quale io, ogni anno, verso un forfait al Comune. Però mi raccomando: non dimenticate che bisogna pagare il consumo per il condizionatore”. Ad onor del vero nel nostro giro di telefonate abbiamo anche trovato persone oneste che non vogliono eludere né il fisco né i controlli. È il caso di Maria che ci invita a “prenotare attraverso Booking o Airbnb. In questo modo è tutto in chiaro. Pagate con carta di credito attraverso queste piattaforme e non c’è bisogno di contanti. All’arrivo basta solo un documento e poi vi auguro buone vacanze”.

Giovanna Ferrara

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