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LACCO AMENO. Anche Salvini “spara” contro condoni e sanatorie per i cittadini ischitani. Nel governo si litiga: quanto può nuocere questo?

«Indubbiamente non è un fatto positivo. Tramite un comunicato ho risposto alle dichiarazioni di Salvini: il ministro è venuto a Ischia, visitando i luoghi del terremoto dove l’ho personalmente accompagnato, e facendo delle dichiarazioni alla stampa , isolana e nazionale, sull’opportunità di risolvere il problema in una certa maniera. Quindi sono molto sorpreso dalle ultime dichiarazioni di Salvini, di tutt’altro tenore. Da questo atteggiamento si evince che sta purtroppo utilizzando il terremoto di Ischia, e le difficoltà dei cittadini isolani, come merce di scambio per altri scopi».

Quindi un dietrofront dettato da manovre interne al Governo..

«Questo è un Governo formato da pagliacci, lo dimostrano quotidianamente con i loro atti. Io credo che non si possa affatto scherzare con i bisogni e le difficoltà delle persone».

Da Renzi alla Nugnes passando per Costa e tanti altri : quali sono i commenti che le hanno dato maggiore fastidio e perché?

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«In aula durante il mio intervento ho avuto la possibilità di rispondere alle dichiarazioni di Renzi e della Cirinnà, anch’ella parlamentare democratica, e lo ribadisco: quella che gettano in campo queste persone è solo di pura e semplice demagogia. La verità è che nel decreto-Ischia non c’è alcun condono: si tratta soltanto di dare la possibilità, nei Comuni di Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, di ricostruire le abitazioni danneggiate dal sisma del 21 agosto 2017 dotate di idonea certificazione, se la micro-zonizzazione lo consente».

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Demagogia dunque, nessun malinteso.

«È soltanto pura malafede, da parte di chi coloro che demagogicamente fanno politica utilizzando, come ho detto, le difficoltà della gente. Siamo purtroppo governati da persone in malafede».

Vari decenni senza pensare ad affrontare risolutamente il nodo delle concessioni in sanatoria: sembra quasi che oggi il destino si diverta a presentare il conto. Inevitabile fare autocritica e pensare che sia anche un po’ colpa della politica.

«Quando si discuterà del decreto nell’aula del Senato, lo dirò anche in quella sede: bisogna considerare la genesi dei bisogni di territori come l’isola d’Ischia, i motivi che hanno portato al verificarsi di questo fenomeno. Ricordiamoci inoltre che la nostra è l’unica regione che non è ancora dotata di un piano paesaggistico, mentre il territorio della provincia di Napoli è sottoposto per il 65% al vincolo paesaggistico in relazione alla legge del 1939, e l’isola d’Ischia ha l’intero territorio vincolato. Questo è nodo cruciale. Se non si affronta il problema in maniera seria, risalendo fino alle cause, parliamo di aria fritta. È vero che ci sono colpe della politica, è vero che ci responsabilità da parte di coloro che negli ultimi cinquant’anni hanno governato determinati processi, a livello comunale, provinciale, regionale e nazionale, ma è pur vero che il cittadino tante volte è stato messo in condizione di finire per infrangere la legge. Questa è la situazione, ma io credo che ci troviamo nella necessità di adottare provvedimenti di natura speciale per territori come la Campania: c’è bisogno di un piano urbanistico e paesaggistico regionale per esaminare il patrimonio edilizio e verificare cosa può essere sanato e cosa va demolito. Ma a questo potremo arrivarci soltanto con un dibattito serio e pacato, senza barriere ideologiche, con atteggiamento costruttivo».

Quali e quanti  emendamenti e correttivi andrebbero approvati per rendere migliore il cosiddetto decreto Ischia?

«Per quanto concerne il terremoto che ha colpito l’isola d’Ischia, in Senato dobbiamo esaminare il testo licenziato dalla Camera. Sarò franco: se il testo rimane inalterato rispetto a quello pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, per noi potrebbe andare bene».

Comunque vada a finire l’impressione è che la ricostruzione sarà una cosa lunga.

«Anche sotto questo punto di vista dobbiamo prima attendere il contenuto definitivo del provvedimento. Il decreto Ischia presenta misure importanti e significative per la ripresa delle attività commerciali, turistiche. A queste esigenze va data una risposta concreta, è inutile girarci intorno. Nel testo pubblicato sono state recepite le istanze che venivano dai nostri territori. Per quanto riguarda la ricostruzione, con la nomina del commissario, con l’avviamento della micro-zonizzazione  e con le norme accennate, nonostante i tempi non brevissimi, credo che si possa partire in maniera concreta. Tuttavia, ripeto, ogni valutazione andrebbe rinviata a quando il testo sarà definitivo».

Come giudica in questa fase l’operato di Castagna e Pascale?

«Al momento giudico favorevolmente il loro operato, sia per quanto riguarda i contenuti della loro azione amministrativa sia per quanto si sta facendo in merito ai bisogni della popolazione, ma anche per il lavoro che stanno portando avanti con il commissario e con i membri del Governo sul testo del decreto. Tuttavia, anche da questa situazione, emerge un dato di fatto, vale a dire la completa mancanza di unità da parte delle amministrazioni locali dell’isola d’Ischia, quando invece soprattutto in frangenti del genere sarebbe auspicabile essere uniti per parlare con un’unica autorevole voce nel dialogo con gli altri  enti. Invece, ancora una volta dobbiamo constatare quanto sia obsoleto avere sei diverse municipalità sull’isola, rispetto ai bisogni della gente».

Quindi secondo Lei il Comune unico è una necessità quanto mai attuale.

«Sono i fatti a dimostrarlo».

Al commissario Schilardi cosa direbbe?

«Il commissario è stato nominato relativamente da poco tempo. Siccome non amo fare retorica o demagogia, conoscendo il suo curriculum dico che è una persona di valore, che vuole individuare la risoluzione ai problemi provocati dal sisma. Gli auguro buon lavoro, con la speranza che gli forniscano definitivamente gli strumenti per poter operare».

Chiudiamo con una divagazione sul tema e parliamo di politica. L’anno prossimo ci saranno le elezioni europee e le amministrative a Casamicciola.  Che scenari ipotizza su entrambi i versanti?

«Non sono solito interferire con le altre comunità, quindi posso solo dichiarare un mio personale auspicio, e mi auguro che a Casamicciola venga assicurata la continuità all’azione amministrativa condotta fin qui.  Come le ho accennato, siccome ritengo che l’amministrazione  in carica abbia ben operato, spero che essa possa beneficiare di un secondo mandato, vista l’attuale unità di intenti e di programmi. Per quanto riguarda le elezioni europee, si tratta di un appuntamento importante. Un appuntamento in cui, inutile negarlo, un partito come il mio che vive un momento di difficoltà dovrà dimostrare di “reggere” particolarmente in determinate parti del Paese, come l’Italia meridionale, per fronteggiare le scempiaggini che stanno mettendo in campo anche i nostri storici alleati della Lega insieme ai Cinque Stelle, che quotidianamente dimostrano quanto valgono. Fra l’altro, con la Lega governiamo insieme in varie regioni italiane: questa è un’altra delle anomalie italiane».

Pensa che l’ondata da alcuni definita “populista” si attenuerà?

«I processi storico-politici hanno bisogno di tempo per ridimensionarsi, lo dimostra la Storia. È naturale che questi signori che hanno promesso in campagna elettorale diverse cose specifiche, raccogliendo il malcontento di gran parte della gente, oggi devono dimostrare di valere. In particolare, i Cinque Stelle avevano garantito la chiusura dell’Ilva, mentre oggi hanno assicurato che l’Ilva continuerà i suoi processi produttivi; avevano garantito che il gasdotto in Puglia non si sarebbe realizzato, e invece ora i lavori continuano; avevano garantito ai No Tav che l’Alta velocità non sarebbe stata completata, mentre adesso stanno creando le condizioni affinché l’opera arrivi a compimento. Infine, avevano garantito a Ischia la risoluzione del problema relativo al terzo condono edilizio: mi auguro che almeno in questo caso rispettino i patti, ma se queste sono le premesse, lascio ad altri avventurarsi in una previsione».

Francesco Ferrandino

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