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Stop alle discoteche, Bondavalli: «Nessun contagio dalla movida, ora spero che non si balli ovunque»

L’imprenditore ischitano del by night commenta la misura adottata dal Ministero della Salute, che ha imposto lo stop alle attività di ballo: «Impossibile conciliare l’attività con le norme in vigore, ma adesso occhio alle feste più o meno “private”»

Le immagini provenienti da tutta Italia, che nei giorni scorsi testimoniavano gli affollamenti nei locali notturni, sono stati l’anticamera del provvedimento scattato al termine dello scorso weekend. Roberto Speranza, ministro della Salute, ha firmato l’ordinanza che obbliga i cittadini a usare le mascherine di protezione dalle ore 18.00 alle 6.00 su tutto il territorio nazionale, compresi gli “spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”. Il provvedimento ha sospeso inoltre le attività che abbiano luogo in “sale da ballo, discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso”. Disposizioni che non ammettono deroghe da parte delle autorità regionali, ma solo misure ulteriormente restrittive.

Foto di Marco Albanelli

La decisione è stata variamente commentata dall’opinione pubblica. A coloro che rimproverano al governo la tardività del provvedimento, si oppongono quelli che vedono in tali disposizioni l’incapacità di mantenere una coerenza nella giungla di norme e prescrizioni che talvolta sembrano contraddire il buon senso. Altri lamentano di dover subire misure del genere a causa dell’indisciplina di una parte della popolazione, mentre non sono pochi quelli che senza troppi giri di parole vedono nella manovra una buona dose di calcolo da parte del governo, lasciando via libera alle attività nei giorni del massimo afflusso per non inimicarsi la categoria, alla vigilia delle elezioni. La limitazione ovviamente colpisce molti locali del by night ischitano, che dopo il pienone ferragostano di fatto chiudono i battenti, almeno per ora.

Marcello Bondavalli, il noto titolare di locali da anni al centro della “movida” isolana,come il Valentino e l’Ecstasy, commenta così l’ordinanza che impone la sospensione alle attività delle discoteche: «Si tratta di un provvedimento che era nell’aria. Già venerdì scorso il ministro Boccia aveva anticipato che ci sarebbe stata una “stretta” sulle attività della movida, in particolare sulle discoteche. In effetti bisogna ammettere che proprio la “movida” in tutta Italia è stata piuttosto indisciplinata, e peraltro credo sia impossibile disciplinarla; quindi se questo provvedimento serve a limitare i contagi, che ben venga. Tuttavia credo che in Italia di soggetti contagiati a causa della movida non ce ne siano stati tantissimi. I casi infatti si stanno registrando in relazione a cause ben diverse, ad esempio ragazzi che erano stati in Paesi esteri, o lavoratori che hanno operato in Paesi con un’alta percentuale di contagiati. Purtroppo le discoteche sono maggiormente penalizzate tra i locali della movida. Spero solo che da oggi in poi non si balli ovunque, tranne che nelle discoteche. Intendo dire che il “proibizionismo” per le discoteche potrebbe provocare un boom delle feste più o meno private organizzate nelle ville, che poi di fatto diverrebbero delle discoteche abusive».

Enzo Ferrandino: «Serve una presa di coscienza
e una maggiore responsabilità da parte
di tutti noi, ma non vanno dimenticate
le esigenze del comparto turistico.
Auspico un supporto economico al settore per
evitare ripercussioni su aziende e lavoratori»

E sulla foto dell’assembramento notturno a Ischia che ha circolato negli ultimi giorni sui social, Bondavalli precisa: «Un’immagine del genere la si sarebbe potuta scattare ovunque, sia sull’isola, a Forio, sulla Riva Destra, sia nel resto d’Italia, a Roma, a Napoli, a Milano, a Taormina, inutile prenderci in giro. Sicuramente va ammesso che non è possibile fare discoteca garantendo le minime distanze di sicurezza, quindi o si permette tale attività oppure la si sospende: non ci sono vie di mezzo. In quest’ultimo mese a Ischia abbiamo comunque avuto un discreto numero di presenze, ma non mi risulta che ci siano contagiati, quindi non mi pare ci siano i presupposti per eccessivi allarmismi. Tuttavia ovviamente non sta a me decidere o interpretare i dati, e mi adeguo alle decisioni prese. Vedremo se dopo settembre riusciremo a riaprire».

Da parte sua il sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino, spiega: «Il ministro della Salute, valutando l’andamento dei contagi, non solo in Italia ma anche negli altri Paesi, e in considerazione degli assembramenti generatisi negli ultimi giorni, ha deciso di adottare questa linea “rigida” temendo che vi potessero essere ripercussioni sulla curva dei contagi nel nostro Paese. È questa secondo me la ratio che ha spinto il ministro Speranza ad adottare questo provvedimento. Naturalmente è chiaro che c’è bisogno di una presa di coscienza e di responsabilità da parte di tutti noi, che non sempre finora è maturata, ma contemperandola con le esigenze economiche del comparto turistico. Di qui la necessità di misure che tengano conto di entrambi gli aspetti. È auspicabile infatti che vengano adottate anche misure di supporto economico al comparto, che altrimenti finirebbe realmente in ginocchio, sia per quanto riguarda le aziende sia per coloro che lavorano all’interno di esse. Il Ministro avrà comunque avuto a disposizione una quantità di dati che lo hanno indotto ad adottare questo provvedimento».

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Il provvedimento, per la verità, è arrivato alla forma attuale dopo alcune modifiche apportate in seguito al confronto del Governo coi presidenti delle Regioni. Inizialmente infatti era previsto che venissero sospese integralmente tutte “le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”, mentre adesso la sospensione riguarda esclusivamente “l’attività del ballo”. Dunque, le discoteche possono restare aperte, ma possono svolgere solo altre attività (come la ristorazione), mentre il divieto di ballo è esteso anche ad attività che si svolgono “in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere,spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico”. 

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In ogni caso la mossa del Governo non è piaciuta alla Codacons: «Chiudere ora le discoteche quando tra luglio e agosto sono state organizzate centinaia di serate vuol dire chiudere la stalla guando i buoi sono già scappati – ha dichiarato il presidente Carlo Rienzi – Le immagini sono quelle di piste da ballo sovraffollate, dove i giovani ballano attaccati uno all’ altro senza mascherine e senza il rispetto delle distanze. Una vergogna e un rischio per la salute pubblica, causato da Governo e Regioni che hanno ceduto alla lobby dei gestori dei locali». Con queste motivazioni il Codacons il deposito alle Procure della Repubblica di tutto il territorio di un esposto in cui si chiedono indagini nei confronti del Governo e dei presidenti delle Regioni “per concorso in epidemia colposa e delitti colposi contro la salute pubblica”.Comunque, fino al 7 settembre (come disposto nell’ordinanza), stop ai balli in discoteca e mascherine da portare sempre nei luoghi e locali aperti al pubblico e nei luoghi in cui è più facile che si creino assembramenti. Dopo si vedrà. Ma tra i gestori dei locali notturni c’è già di chi parla di un danno prossimo ai quattro miliardi, nonostante gli aiuti promessi dal governo.

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