Aggressione al Testaccio, la rivelazione shock: «Era preso di mira da nove mesi»
BARANO D’ISCHIA –
Non era la prima volta che quel gruppetto di ragazzini violenti e sbandati aggrediva, seppur solo verbalmente, Giorgio Di Costanzo. Secondo le testimonianze di alcuni commercianti testaccesi, infatti, era dal mese di settembre che quei giovani delinquenti tormentavano lo storico militante di Rifondazione Comunista. Ogni volta che l’uomo scendeva in piazza Mar del Plata per fare due passi con il proprio cane, ecco che gli venivano riferiti dei disgustosi epiteti omofobi (“ricchione” e “frocio” sarebbero i termini più utilizzati dalla gang). Un’escalation di violenza verbale che giovedì sera, purtroppo, si è trasformata in brutale e immotivata violenza fisica.
Benché la maggior parte dei testaccesi si sia schierata a favore di Giorgio, c’è un particolare che se verificato avrebbe davvero del surreale. A rivelarlo pubblicamente su Facebook è stata una cittadina: «Ho appena sentito Giorgio Di Costanzo. Mi ha raccontato tutto l’accaduto. Riporto le sue parole: “Ho partecipato alla manifestazione del G8, e a diverse manifestazioni in cui, pur temendo di essere picchiato, non mi è mai accaduto nulla. Nessuno mi aveva mai messo le mani addosso. La prima volta è accaduta ieri sera, all’età di 61 anni, a Testaccio, da parte di ragazzini di 15 anni, alla presenza di varie mamme e persone che non hanno mosso un dito per aiutarmi”. Sono profondamente addolorata e schifata! I ragazzi sono stati tutti identificati dai carabinieri, subito giunti sul posto!». Insomma, oltre al danno anche la beffa: se i fatti si sono realmente svolti in questo mondo, Giorgio sarebbe non solo vittima della baby gang, ma anche dell’indifferenza della gente che se ne sarebbe lavata le mani.
I FATTI. Come già riferito nell’edizione online del nostro quotidiano, stando alle prime ricostruzioni la baby gang è entrata in azione giovedì sera. Teatro del vile gesto è stata piazza Mar del Plata al Testaccio, nel Comune di Barano d’Ischia. L’uomo, dopo aver subito numerose percosse, sarebbe stato gettato a terra dai suoi aggressori. Una volta sfogata la propria rabbia, i membri del gruppo avrebbero repentinamente lasciato la piazza testaccese. A prestare i primi soccorsi al militante di Rifondazione sono stati i carabinieri della stazione di Barano, che in queste ore indagano sulla vicenda. Una volta giunto presso il nosocomio lacchese, lo scrittore è stato precauzionalmente sottoposto ad una tac, e questo per scongiurare eventuali lesioni interne.
RIFONDAZIONE COMUNISTA: «DOMENICA MATTINA PRESIDIO DI SOLIDARIETÀ AL TESTACCIO». La notizia dell’aggressione subita da Di Costanzo ha naturalmente fatto il giro dell’isola suscitando indignazione e sgomento. Tra i tanti post pubblicati in rete emerge senza alcun dubbio quello del circolo isolano di Rifondazione Comunista, presieduto da Michele D’Ambra. «Una notizia terribile che non ci aspettavamo è arrivata ieri sera (giovedì per chi legge, ndr): Giorgio Di Costanzo, militante storico del nostro Partito, è stato aggredito da un gruppo di ragazzi nella piazza della sua Testaccio, con la peggiore delle motivazioni possibili, quella dell’omofobia. Giorgio è stato circondato, spintonato, malmenato e insultato ripetutamente per la sola colpa di essere omosessuale. Caro Giorgio, l’intero nostro Partito ti esprime solidarietà e affetto per l’atto vigliacco e indegno che hai subito. Ma non saremmo comunisti se la solidarietà e la vicinanza rimanessero fatti privati. Invece pensiamo che la brutta vicenda che ti è accaduta deve spingerci ad accelerare la riflessione politica che pure abbiamo iniziato da alcuni mesi, e di cui abbiamo discusso anche nell’ultima riunione di mercoledì sera. Ci preoccupa il clima di odio verso ogni donna e uomo etichettabile come “diverso” che ormai pervade il nostro Paese e pensiamo che questa preoccupazione dovrebbe essere condivisa da ogni italiana ed italiano che si consideri democratico».
«Siamo convinti – scrivono i militanti di Rifondazione – che vadano osservati con attenzione i segnali di razzismo, di omofobia, di neofascismo ai quali da qualche tempo assistiamo anche sull’isola. Siamo fortemente preoccupati a maggior ragione quando questi fatti coinvolgono ragazze e ragazzi molto giovani. Stavamo pensando, proprio in questi giorni, ad alcune iniziative contro il razzismo da realizzare assieme a gruppi politici e associativi a noi vicini, con i compagni di Potere al Popolo e con le compagne e i compagni con cui stiamo dando vita ad una piccola Casa del popolo nel Comune di Forio. A questo punto sentiamo la necessità di aumentare i nostri sforzi, di fare di più e con più urgenza, di coinvolgere quante più persone possibili in un dibattito democratico contro la violenza e il razzismo e contro l’omofobia e il nuovo fascismo».
«Dobbiamo reagire e dobbiamo farlo subito!» proseguono i membri del circolo isolano. «Per questo, convochiamo per domenica mattina in piazza a Testaccio un presidio di vicinanza e di solidarietà, a cui invitiamo tutti i cittadini che non vogliono arrendersi a questa deriva civile. Spezziamo l’isolamento, uniamo le voci contro stereotipi, discriminazione e guerra tra gli ultimi. Caro Giorgio, rimettiti subito in piedi. Abbiamo bisogno, oggi forse più di ieri, anche del tuo aiuto per ricordare all’Italia una lezione che sembra aver dimenticato: quando il principio della solidarietà viene sconfitto, prima o poi ciascuno di noi, anche quelli che si illudono di essere maggioranza, di essere parte del branco più forte, si troverà ad essere zingaro o malato di mente o ebreo o omosessuale o africano o palestinese o comunista o meridionale, per qualcun altro».
Francesco Castaldi