CRONACA

Falsi invalidi, i sindaci pensano a una task force

Dopo la dichiarazione del primo cittadino di Ischia Enzo Ferrandino contro l’abuso del contrassegno per la sosta riservata alle persone disabili, ecco le opinioni di altri addetti ai lavori, tra progetti di azione comune e difficoltà applicative delle norme

La linea dura annunciata dal sindaco di Ischia Enzo Ferrandino contro l’illecito uso del contrassegno riservato alle persone disabili nelle aree di sosta dedicate va a toccare una delle tante problematiche legate alla viabilità, ma che coinvolge anche un tema altrettanto sensibile, come i diritti di tale categoria di soggetti. E il deprecabile fenomeno naturalmente è esteso all’intera isola.

Francesco Del Deo: «Intendo organizzare un incontro con tutti i sindaci isolani per definire una strategia comune, stabilendo insieme regole univoche per quanto concerne l’utilizzo di questi contrassegni e contrastarne l’abuso»

«Non saprei dire quale sia l’esatta dimensione – dichiara il sindaco di Barano, Dionigi Gaudioso – di questo fenomeno, costituito dall’illecito uso dei contrassegni da parte di chi non ne ha diritto. Tocca alle forze dell’ordine accertare tale tipo di violazioni e ovviamente di agire dal punto di vista repressivo. Sicuramente si tratta di un abuso e che va senz’altro sanzionato, quindi sono completamente d’accordo con la linea enunciata dal sindaco di Ischia Enzo Ferrandino nella direzione di rendere efficaci ed effettivi i controlli sanzionatori, perché oltre che di un illecito si tratta anche di un comportamento biasimevole che va contro ogni norma di convivenza civile: le persone con disabilità già vivono quotidianamente problemi e disagi di varia natura, e non è ammissibile che qualcuno abusi delle aree di parcheggio a loro riservate, utilizzando illecitamente il contrassegno emesso dal comune per altre persone».

Dionigi Gaudioso: «Condivido l’iniziativa annunciata dal sindaco di Ischia, che va nella direzione di rendere efficaci ed effettivi i controlli sanzionatori contro chi si rende autore di un illecito che va contro ogni norma di convivenza civile»

Il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, ha in mente un’azione sinergica a livello amministrativo sull’intero territorio isolano: «Purtroppo questo fenomeno sull’isola è piuttosto diffuso. Per questo io vorrei organizzare un incontro con tutti i sindaci isolani per definire una strategia comune, stabilendo insieme regole univoche per quanto concerne l’utilizzo di questi contrassegni. Fra l’altro quest’estate ho notato diverse auto provenienti dalla terraferma, dunque di residenti extraisolani, che parcheggiavano su aree dedicate, oppure esponendo il famoso contrassegno, ma gli occupanti sembravano tutte persone in ottima salute, e senza la compagnia di disabili. Ciò crea innanzitutto notevole disagio alle persone realmente invalide del posto che avrebbero esclusivo diritto di usufruire di quelle aree e di esporre il contrassegno, inoltre, occupando le strisce blu, significa sottrarre entrate ai comuni locali. Chiederò quindi a tutti i sindaci di poter elaborare in maniera concordata un’azione uniforme per affrontare il fenomeno».

Raffaele Monti: «Doveroso contrastare un fenomeno purtroppo diffuso, anche se le forze dell’ordine incontrano diverse difficoltà nell’accertare e sanzionare chi viola la norma, viste le tante possibilità di aggirarla»

Dunque, a livello politico emerge la volontà di contrastare nei fatti l’inveterata abitudine di diversi soggetti, ma esistono non pochi ostacoli di natura pratica, come spiega il dottor Raffaele Monti, comandante della polizia municipale di Lacco Ameno: «Sicuramente quest’abitudine è diffusa: è doveroso il compito e il proposito di contrastarla da parte delle amministrazioni. Sull’altro versante bisogna tener conto che non è facile combattere il fenomeno. La norma parla di veicoli “al servizio del disabile”, dunque non è semplice sanzionare chi contravviene alla norma. Le forze dell’ordine possono multare colui che usa il veicolo e il relativo parcheggio riservato senza trasportare alcun disabile, ma egli potrebbe in qualche modo dimostrare che in quel momento aveva usato il veicolo e la sosta per eseguire un servizio a favore del disabile, ad esempio acquistare medicinali. Quindi la norma, pur doverosa, è purtroppo divenuta facilmente aggirabile. Una volta il contrassegno era abbinato alla targa di un determinato veicolo, ma oggi non è così: il disabile può usarlo con qualsiasi veicolo al suo servizio. Fra l’altro, secondo la Cassazione il disabile non è tenuto preventivamente a fornire i dati dei veicoli potenzialmente al suo servizio. Dunque erogare una sanzione ha valore relativo, perché successivamente colui che è stato multato potrebbe sostenere – come infatti avviene – che con quel veicolo stava eseguendo una commissione “al servizio” del disabile titolare del contrassegno. E diventa improbo, dopo 90 giorni, dimostrare che l’abusivo non si stava recando, poniamo, in farmacia per conto del parente disabile, ma stava usando l’auto per faccende proprie, contravvenendo allo spirito della norma. Inoltre, è del tutto improponibile piantonare per ore le varie auto in sosta col contrassegno per verificare l’effettività del diritto di colui che l’ha parcheggiata». Dalle parole del comandante Monti emerge dunque una serie di difficoltà applicative nel rendere effettivo il rispetto della norma. Quindi, mentre la gran parte della comunità condivide l’intento enunciato dal sindaco di Ischia, toccherà alle forze dell’ordine che presidiano il territorio fronteggiare le varie zone d’ombra normative, in grado di vanificare la tutela prevista dalla legge per la categoria dei disabili.

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