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Allarme Capricho, la struttura covo di clochard

In attesa di conoscere il futuro dell’immobile conteso da Comune e Guardia Costiera, preoccupa la recrudescenza di un fenomeno che sa tanto di degrado: non mancano i vandali tra vetri, finestre e porte danneggiate o rotte

C’è chi lo vuole demolire, chi radere al suolo per farne un parcheggio, chi lo vuole preservare per farne un monumento a un passato mai esistito e chi lo vuole contendere al Comune per farne la sede demaniale della Guardia Costiera. Dopo aver passato anni da Palazzo del Municipio, di fatto oggi l’ex Capricho de Calise a Casamicciola Terme è tornato ad essere preda del degrado, dell’abbandono e soprattutto dei vandali. Finestre rotte, porte scassate e vetri infranti con gli ambienti ed ex uffici lasciati all’incuria ed alla mercè di ignoti che, ancora una volta, violano gli ambienti portando via di tutto, soprattutto portando via o disperdendoli in strada e nella vicina piazza, documenti ed atti pubblici lasciati ancora negli ambienti dopo il trasferimento della sede comunale presso il Convento dei Padri Passionisti in via S.Girardi.

In cambio, nello stabile della centralissima Piazza Marina che in questi anni ha attraversato mille metamorfosi, sono stati lasciati escrementi e rifiuti. E non diciamo che è colpa del terremoto e della frana. Certe cose a Casamicciola fanno dei giri immensi e poi ritornano. Con il più vasto patrimonio immobiliare abbandonato, dismesso o danneggiato dell’isola e tra un po’ di molte altre realtà della Campania, di certo la vicenda emblematica del Capricho casamicciolese potrebbe farsi monumento e sintesi degli assunti del Giovanbattista Vico con i suoi “corsi e ricorsi della storia”. Da giorni, dopo la sua chiusura ed il trasferimento degli uffici pubblici e del personale tutto nei nuovi spazi in locazione sul complesso immobiliare si gioca a chi lo distrugge prima, tra autorità litigiose sulla proprietà ed il da farsi e soprattutto sulle ignote mani che lo devastano depauperandolo delle ultime risorse e rovistando tra atti e documenti che dovrebbero essere all’archivio del comune. Da Balera passando per un municipio per essere ancora covo dei barboni: la devastazione è servita nuovamente. Una balera trasformata in covo per senza tetto e latrina pubblica per uomini ed animali. La verità che denunciamo da mesi sta proprio negli atti pubblici, nei non detti e non fatto. L’interno è accessibile a chiunque attraverso vetri rotti ed una porta aperta. E’ in uno stato di sfacelo. Escrementi ovunque ed una forte puzza di urine. Immondizia diffusa. Intonaci ammalorati infiltrazioni di acqua piovana. Sembra di assistere al remake di un film già visto.

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