CRONACAPRIMO PIANO

Andamento lento

Casamicciola inizia la marcia di avvicinamento alle prossime elezioni amministrative. Pedine sullo scacchiere tra schieramenti delineati, incognite e possibili sorprese. Le candidature possibili e le alleanze che (magari) potrebbero far saltare il banco. E, soprattutto, ancora tante incognite. Ecco cosa succede

E’ una partita a scacchi, che però ancora deve cominciare. E che verosimilmente nemmeno comincerà a strettissimo giro. Ma intanto sullo scacchiere le pedine sono già posizionate anche se è lecito ritenere che le stesse possono cambiare tra chi entra e chi esce (e chi cambia bandiera, particolare da non trascurare). La marcia di avvicinamento alle elezioni casamicciolesi in programma la prossima primavera – dopo che la sfiducia firmata da sette consiglieri ha di fatto sancito la fine anticipata della seconda sindacatura di Giovan Battista Castagna – deve ancora cominciare a scrivere i suoi primi capitoli ma almeno la “prefazione”, per come si presenta oggi (e tenendo presente che la politica è sempre un qualcosa in continua evoluzione) appare abbastanza chiara.

In campo ci sono allo stato dell’arte due gruppi ben distinti: il primo, quello se non più solido di sicuro più omogeneo fa capo proprio all’ex primo cittadino che può vantare oltre all’ingegnere anche Peppe Silvitelli, Stani Senese, Fenina Senese e Ciro Frallicciardi, per citare solo chi è stato impegnato in “prima linea” dal 2019 fino a fine giugno. Dall’altra parte della barricata un “team” composto decisamente da esponenti politici di diversa estrazione e che in alcuni casi in un passato più e meno recente si sono anche trovati agli antipodi. Partiamo dai tre consiglieri dell’ultima minoranza ossia Ignazio Barbieri, Loredana Cimmino e Arnaldo Ferrandino, che costituivano il gruppo del Partito Democratico. Che, detto per inciso, è anche il soggetto politico che si è speso per coinvolgere la Regione nel processo di ricostruzione post sisma con risultati tanto drammaticamente fallimentari da far bestemmiare anche i più seguaci piddini e “fans” di Palazzo Santa Lucia e dei suoi occupanti. Ma facciamo finta che questo sia un dettaglio e passiamo oltre. Con loro Giovanni Barile, Nunzia Piro, Nuccia Carotenuto (alias Antonio Carotenuto) e Angela Di Iorio, che vedrebbero di buon occhio la discesa in campo dell’europarlamentare Giosi Ferrandino. Il quale, nel frattempo, è impegnato anche a capire precisamente quale dovrà essere il suo futuro o meglio la sua collocazione a livello nazionale in vista delle europee del 2024, un dettaglio tutt’altro che trascurabile e che evidentemente ha un peso specifico maggiore e ben diverso dei discorsi casamicciolesi, con tutto il rispetto per la cittadina termale.

Detto che in questa fase Luigi Mennella e Peppe Zabatta sembrerebbero strizzare l’occhio a Castagna & co. con cui non disdegnerebbero una potenziale alleanza, al pari di due quote rosa di un certo spessore (si parla di una dottoressa e di una avvocatessa), non possiamo non soffermarci anche sui mutati scenari politici a livello parlamentare. Nel momento in cui GB è stato mandato a casa il Pd, cui fanno riferimento in molti nella sponda giosiana, era al governo e anche De Luca alla Regione viaggiava con il vento in poppa. Tre mesi dopo sembra essere passato un secolo: il Partito Democratico è finito in minoranza, De Luca a stento è riuscito a far eleggere il figlio (i flop di Bonavitacola e Cascone rappresentano più di un campanello d’allarme), Lello Topo – riferimento politico di Giosi nella capitale – non è stato rieletto in Parlamento e il commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini sta di fatto per essere licenziato. Insomma, il cielo improvvisamente si è fatto cupo e nuvoloso. Sull’altra sponda, invece, ci si ritrova con un sindaco uscente che nonostante la grande fuga di consiglieri sull’isola e non (dopo il ribaltone che ha estromesso De Siano) è tuttora rimasto all’interno di Forza Italia, e a riguardo va sottolineato come proprio il nuovo coordinatore regionale Fulvio Martusciello sia stato abbastanza chiaro nelle sue esternazioni, “licenziando” il commissario Legnini ed annunciando urbi et orbi che il nuovo responsabile della ricostruzione sarà “un personaggio legato al territorio, con Ischia che recupererà la sua centralità”. Endorsement non da poco, a buon intenditor poche parole. All’interno dei reduci della vecchia amministrazione c’è anche chi ha portato “ossigeno” nei “polmoni” di Fratelli d’Italia stringendo anche importanti e strategiche sinergie con alcuni candidati che poi hanno centrato l’elezione. E se volessimo completare il quadro, anche Vitale Pitone e Agostino Iacono – con la dinamica e attiva associazione “Protagonisti per l’isola d’Ischia” – sono da sempre vicini alla Lega di Matteo Salvini. Insomma, sotto il punto di vista di tali equilibri in novanta giorni l’ago della bilancia si è completamente spostato. Magari conterà fino a un certo punto, ma di sicuro non è un aspetto insignificante.

Ritornando alla sponda giosiana, ovviamente ci si attrezza anche nell’eventualità in cui l’eurodeputato dovesse decidere di non tentare la scalata al Capricho. In tal caso in quota Pd potrebbero scendere in campo ancora una volta Arnaldo Ferrandino oppure l’avvocato Nunzia Piro. In fondo, quest’ultima pare abbia sfiduciato Castagna anche forte di una promessa relativa ad una sua investitura e allora non è da escludere che come extrema ratio questo desiderio possa essere esaudito. Ma siamo ancora all’alba di una giornata che deve raccontare parecchie storie prima di celebrare il suo tramonto. Nel frattempo, un po’ come quei grandi amori che anche quando si interrompono non finiscono mai, Ignazio Barbieri e Peppe Silvitelli continuano a corteggiarsi ed a ragionare sulla possibilità di un ritorno alle origini auspicando una coalizione stile Ischia. E poi, beh e poi ci sono quelli che come al solito restano affacciati al balcone ed aspettano di capire qual è il carro sul quale salire in corsa, all’ultimo momento. Perché in ogni competizione non mancano mai avvoltoi e coloro ai quali piace vincere facile. Ma tra tante incognite c’è una sola certezza: comunque vada, sarà un successo (ovviamente non per tutti). E ne vedremo delle belle.

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