CULTURA & SOCIETA'

Dalla Veglia Pasquale alla Vittoria del Risorto Pasquale

“TOTUM PASCALE SACRAMENTUM” è la più importante celebrazione della comunità cristiana

La Veglia Pasquale è il vertice di una sequenza celebrativa unitaria che si articola su tre giorni senza soluzione di continuità, la seconda che celebriamo con la Gioia Pasquale della nascita da Nicola e Grazia Maria il 29 marzo,ore 12:33, del nipotino Pasquale Baldino, grazie a Gesù e Maria. Dalla Messa in cena domini (giovedì Santo) alla conclusione della Veglia Pasquale non c’è l’abituale congedo dell’assemblea. Insomma la Veglia non è una celebrazione come tante altre, ma è la più importante celebrazione della comunità cristiana. Si commemora la Risurrezione di Cristo,non solo, ma si celebra il nostro inserimento nel mistero Divino Pasquale di morte al peccato e risurrezione alla vita divina con Lui, ci accostiamo e partecipiamo al Banchetto celeste, per mangiare la “nostra trasfusione d’amore pasquale”. Il Triduo Sacro non è la somma di tre giorni o di tre celebrazioni ma è un Mistero unico Pasquale.

È la Pasqua stessa, cioè il Mistero di Cristo Pasquale crocifisso, sepolto, celebrando i tre momenti che si succedono secondo una logica naturale in tre diverse fasi, che si svolgono nello spazio di tre giorni (giovedì, venerdì, sabato) e che ha il punto culminante nella Veglia Pasquale. Termina con i Vespri della domenica di Risurrezione. Non sono giorni autonomi, ma uniti insieme da un legame nativo interiore, così da formare un tutt’uno assolutamente inseparabile. Ognuno di essi richiama all’altro e si apre all’altro, come il fatto della Risurrezione si oppone a quello della morte. Il Triduo Pasquale, dunque, è la Vittoria Pasquale vista e celebrata in tutta la sua realtà e totalità: passione-morte-risurrezione di Cristo Risorto Pasquale. Pasqua implica perciò inscindibilmente la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù Cristo, di Maria, Vero Dio e Vero Uomo. Per il credente l’elemento predominante è dato dal fondamento originario e sempre vivo che è il passaggio dalla penitenza e dal digiuno alla gioia, dalla morte alla vita dei Cieli nuovi e Terra nuova. È la festa delle feste, la solennità delle solennità. Tutto il mondo cosmico è rinnovato dal Mistero Pasquale. La sola Veglia di Pasqua sarebbe insufficiente per poter comprendere e approfondire tutto il mistero di Gesù che risorge da morte. E infatti la Chiesa vi dedica ben cinquanta giorni (Pentecoste), che sono come un unico giorno del Signore , un’unica domenica; e quindi una Pasqua che continua. Questo tempo risente tutto degli accenti della Veglia e del giorno di Pasqua. Vi ricorre il tema della nuova vita scaturita da Gesù risorto; del Battesimo che è comunione con la morte e la Risurrezione di Cristo; della condotta ormai libera dal peccato, dal momento che il Signore lo ha vinto morendo sulla croce; dello Spirito, che è il principio della rigenerazione e la cui venuta sarà commemorata nella solennità di Pentecoste; della carità e della sincerità, che appartengono allo stile di vita di chi , pur essendo ancora sulla terra, già è in reale comunione con Gesù asceso al cielo e glorioso alla destra del Padre. Ma non si tratta solo di ricordare il mistero della Pasqua: bisogna renderlo evidente nella nostra testimonianza, di parole e di condotta, in attesa che si compia la promessa di essere conformi al Signore risorto, quando a nostra volta risorgeremo. Dovrebbero capire tutti che non abbiamo trascorso invano la Quaresima ; che la Settimana santa ha lasciato in noi un’impronta; che il Sacro Triduo si è impresso così realmente in fondo al cuore, che un nuovo tipo di vita è iniziato. Non perché all’esterno ora compiamo chissà quali imprese: continuerà tutto come prima nei nostri impegni quotidiani, e tuttavia qualcosa di nuovo deve apparire: una gioia più grande e più vera, che viene dalla certezza che Gesù è Vivente ed è con noi tutti i giorni ; un’attenzione più premurosa per gli altri, visto che lui è morto per noi sulla croce. In tal modo si realizza quello che chiediamo in una preghiera del tempo pasquale, cioè di rivivere nelle opere il mistero celebrato.

*PASQUALE BALDINO: responsabile diocesano Cenacoli Mariani MSM; poeta; docente liceo; emerito ANC- ass naz carabinieri- (email: prof.pasqualebaldino@libero.it)

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