CULTURA & SOCIETA'

Sbarco e martirio di Santa Restituta: a Villa Arbusto mezzo secolo di fede con pannelli, filmati, abiti d’epoca, foto e testimonianze dei protagonisti in una mostra rievocativa in occasione della festa

La storica rappresentazione di San Montano a cui si ispira la rassegna di Villa Arbusto è un evento di forte richiamo culturale e turistico, che si rinnova periodicamente attraverso lo sguardo, l'entusiasmo e l'impegno di chi negli anni ne ha curato la direzione artistica e l'organizzazione: da Don Pietro Monti a figure quali Rino Gamboni, Giovanni e Raffaele Castagna, Tuta Irace, Marta Scandiuzzi, Franco De Siano e Giannino Monti – Il pensiero di Carla Tufano: " la mostra parte da un simbolo prezioso dell'innegabile valore identitaria, ha commentato la vicesindaco e assessore alla cultura Carla Tufano, per intrecciare i fili di un racconto che, tra leggenda, arte e religione, parla di Lacco Ameno e dell'isola d'Ischia, di un patrimonio storico-artistico, ricco di cultura e di bellezza, che l'amministrazione è impegnata a valorizzare e promuovere”.- Il commento dell’artista Ylenia Pilato presente a Villa Arbusto: “ho apprezzato tantissimo la tesi di presentazione della mostra. Lo studio della dottoressa Noemi Iacono è stato un'importante indagine che ci ha condotto alla scoperta di molteplici significati dell'espressione popolare verso la figura di Santa Restituta.  Tra i diversi aspetti, è stata analizzata anche la sacra rappresentazione.  Si sono esplorate così le connessioni della figura di Santa Restituta tra passato e presente, tra antiche ritualità e reinterpretazioni contemporanee, scoprendo l'essenza stessa di cio' che rende questa tradizione così vibrante e significativa nel tempo”

Il 6 maggio acorso 2024 si è inaugurata a Villa Arbusto a Lacco Ameno la mostra fotografica ” Restituta la scintilla dell’affetto” dedicata alla Sacra Rappresentazione del Martirio e dello sbarco di Santa Restituta ” Ad Ripas”. Foto storiche o più recenti, abiti d’epoca dei principali personaggi, pannelli narrativi, installazioni video con le testimonianze di coloro che negli anni hanno partecipato alla rappresentazione.  Tutto per raccontare oltre mezzo secolo di fede, tradizione, costume e partecipazione popolare. La mostra, che sarà visitabile fino al 19 maggio 2024, è stata arricchita dalla presentazione della tesi ” Restituta d’Africa: La Santa venuta dal mare tra rappresentazioni antiche e rivisitazioni contemporanee ” della Dott.ssa Noemi Iacono, la quale ha offerto ai presenti un’affascinante esplorazione dell’aspetto antropologico legato ai riti e alla festa di Santa Restituta, mentre il M. Maria Gabriella Taliercio, con la sua bravura e sensibilità, ha allietato il vernissage con l’esecuzione al piano delle meravigliose melodie che hanno caratterizzato le precedenti edizioni della Sacra Rappresentazione in cui si narrano le vicende di Restituta, anch’essa una giovane donna, che ha reso la sua vita esempio edificante che perdura nonostante il passare dei secoli.

La mostra “Restituta la scintilla dell’affetto” è la testimonianza vivente dell’affetto di un popolo verso la sua Protettrice espresso attraverso la Sacra Rappresentazione del martirio e dello sbarco di Santa Restituta ad Ripas. Ogni fotografia e gli storici abiti di scena raccontano un frammento prezioso di una tradizione viva e vibrante che compone una linea del tempo dei ricordi e un documentario affascinante di una delle tradizioni più antiche e coinvolgenti che si perpetuano ancora oggi nell’affascinante baia di San Montano. Nel cuore delle antiche tradizioni e delle profonde radici culturali, la sacra rappresentazione si erge come un monumento vivente dell’identità comunitaria, un viaggio nell’anima di un popolo che va anche oltre il mero atto di fede. Durante la Decima persecuzione anticristiana ordinata dall’imperatore Diocleziano nel 304, un folto numero di cristiani, provenienti dalla città di Cartagine e Biserta, continuarono a radunarsi nella città di Abitina in casa di Ottavio Felice, per celebrarvi il rito eucaristico, detto Dominicum. Una cinquantina di loro venne sorpresa dai soldati romani: furono arrestati, interrogati e trascinati in catene a Cartagine.  Il 12 febbraio del 304 subirono l’interrogatorio e, riconfermata la loro fede nonostante le torture, vennero condannati a morte. Fra loro c’era anche Restituta.  Tardive Passiones medioevali hanno completato gli scarsi dati storici citati: l’agiografo Pietro Suddiacono descrive il processo,la condanna e il martirio della Santa che, stremata dalle torture, fu posta su di una barca carica di stoppa, intrisa di resina e pece; quando questa fu portata al largo dai carnefici e data alle fiamme, la statua rimase illesa, mentre il fuoco anniento’ l’altra imbarcazione con i suoi occupanti. Restituta ringrazio’ il Signore e invoco’ che un angelo la accompagnasse durante la traversata. Esaudita, riconoscente domando’ di accedere alla pace eterna e serenamente spiro’. Una tradizione ultramillenaria narra ancora che la barca, guidata dall’angelo, approdo’ all’isola Aenaria, oggi detta Ischia, situata di fronte al Golfo di Napoli, toccando terra nella località detta ” ad ripas”, oggi San Montano. Viveva in quel luogo una matrona cristiana di nome Lucina: avvertita in sogno dall’angelo, si reco’ sulla spiaggia, dove trovo’ l’imbarcazione arenata e in essa il corpo intatto di Restituta.  Radunata la popolazione, venne data solenne sepoltura alla Martire nel luogo detto Eraclius, alle falde dell’attuale Monte Vico in Lacco Ameno, dove sono conservati i ruderi di una basilica paleocristiana, e dove sorge oggi il santuario dedicato alla Santa. La mostra ” Restituta la scintilla dell’affetto” è una tappa fondamentale per chi è fedele alle tradizioni del luogo, perche’ ripercorre oltre 50 anni della rappresentazione che, fin dalla sua prima edizione nel maggio del 1968, attira nella baia di San Montano centinaia di residenti e turisti per una performance scenica e l’interpretazione visiva di grande suggestione e spiritualita’.

L’apertura della mostra, organizzata dall’assessorato alla cultura e dall’Associazione Le Ripe, ha preceduto di qualche giorno i festeggiamenti in onore della Santa Patrona dell’isola d’Ischia. L’associazione culturale Le Ripe, costituita da persone di diverse generazioni  con l’intento di custodire e tramandare questa tradizione, cura la sacra rappresentazione dal 2001. È da allora un evento di forte richiamo culturale e turistico, che si rinnova periodicamente attraverso lo sguardo, l’entusiasmo e l’impegno di che negli anni ne ha curato la direzione artistica e l’organizzazione: da Don Pietro Monti a figure quali Rino Gamboni, Giovanni e Raffaele Castagna, Tuta Irace, Marta Scandiuzzi, Franco De Siano e Giannino Monti. “La mostra ” Restituta scintilla dell’affetto” nasce per mostrare il lavoro iniziato oltre mezzo secolo fa grazie alla brillante intuizione di Don Pietro Monti e al contributo di tanti personaggi che ci hanno lasciato un’importante eredità da tramandare alle nuove generazioni, ha dichiarato Cristina Calise, presidente dell’associazione Le Ripe e curatrice con Francesco Di Spigno e Tommaso Castaldi dell’allestimento della mostra. In questo percorso espositivo a Villa Arbusto il visitatore si accorgerà di come è cambiata la rappresentazione, la sua drammaturgia, le scenografie e i costumi, un tempo di raso, oggi di lino e cotone. Oppure conoscera’ alcune tradizioni artigianali legate alle festa. Penso alle ” lamparelle”, ad esempio. Si tratta, ha continuato la Calise, di lucerne originariamente realizzate in ferro o zinco e alimentate ad olio. Oggi illuminano la baia di San Montano durante la Sacra rappresentazione dove la devozione popolare infiamma il luogo attraverso le tante fiammelle che simboleggiano la fede e l’attaccamento di ognuno verso la propria Patrona, rendendo ancora più suggestiva la baia al crepuscolo, ha concluso la Calise. ” La mostra parte da un simbolo prezioso dell’innegabile valore identitaria, ha commentato la vicesindaco e assessore alla cultura Carla Tufano, per intrecciare i fili di un racconto che, tra leggenda, arte e religione, parla di Lacco Ameno e dell’isola d’Ischia, di un patrimonio storico-artistico, ricco di cultura e di bellezza, che l’amministrazione è impegnata a valorizzare e promuovere.

Un passo decisivo, ha ricordato la vicesindaco, è stato di riuscire ad inserire la Sacra rappresentazione del martirio e dello sbarco di Santa Restituta nell’Inventario del Patrimonio della Regione Campania. La festa di Santa Restituta rappresenta per l’intera amministrazione di Lacco Ameno una formidabile occasione di promozione del territorio. Grazie ai fondi Poc Turismo della Regione Campania, abbiamo ancora di più investito nella sacra rappresentazione, che nell’edizione 2024 impieghera’ scenografie completamente rinnovate per un allestimento che, ne siamo certi, incantera’ tutto il pubblico presente a San Montano il prossimo 16 maggio”, ha concluso la vicesindaco Carla Tufano. Si è espressa anche l’artista ischitana Ylenia Pilato presente al vernissage della mostra fotografica a Villa Arbusto:” Ho apprezzato tantissimo la tesi di presentazione della mostra. Lo studio della dottoressa Noemi Iacono è stati un’importante indagine che ci ha condotto alla scoperta di molteplici significati dell’espressione popolare verso la figura di Santa Restituta.  Tra i diversi aspetti, è stata analizzata anche la sacra rappresentazione.  Si sono esplorate così le connessioni della figura di Santa Restituta tra passato e presente, tra antiche ritualità e reinterpretazioni contemporanee, scoprendo l’essenza stessa di cio’ che rende questa tradizione così vibrante e significativa nel tempo. La mostra è stata poi completata dalla musica, al fine di regalare un’esperienza unica data dall’incontro tra l’arte visiva e quella canora. Una delle più amate musiche offerte dal M.Maria Gabriella Taliercio durante il vernissage è stato il tema composto dal Premio Oscar Ennio Morricone per il film” Mission” di Roland Joffe’. L’evento si è rivelato di successo. Si è evidenziato come la devozione di Santa Restituta è ancora oggi molto sentita da tutti noi abitanti dell’isola d’Ischia. La sacra rappresentazione che andremo a rivivere quest’anno il 16 maggio simboleggia una delle rievocazioni più sentite e pittoresche. Il martirio di Santa Restituta ha un sapore squisitamente spirituale, una natura missionaria e una connotazione culturale. In particolare, il coraggio del martirio sprigiona il profumo, come di una rosa mai sfiorata, di un’esistenza giovanile capace di investire in grandi ideali. Con questa mostra a Villa Arbusto la mente vola indietro nella memoria, in un immaginario viaggio nel tempo. La nostra viva fede, che arde nei cuori di tutti noi devoti di Ischia, è una fede che oggi, più che mai, è prova autentica di quel ” Dominico” che è stato, è e sarà l’essenza e la ragione di tutte le nostre vite”, ha concluso Ylenia.

Fotoricerca di Giovan Giuseppe Lubrano Fotoreporter

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