CULTURA & SOCIETA'

LE STORIE DI SANDRA Riti e ricordi della Domenica delle Palme

DI SANDRA MALATESTA

E gia da alcuni giorni andavamo in cerca di palme per prendere la parte centrale tenerla qualche giorno in un lenzuolo per farla sbiancare e poi fare le crocette e quelli che noi chiamavamo “Pacia Paci”.Li portavamo la Domenica delle Palme a benedire insieme ai rami di ulivo. Avevo imparato intorno ai nove dieci anni con un maestro di eccezione Sergio Fattore. La famiglia Fattore abitava nella terza traversa De Rivaz in un portone che ricordo ancora e che noi chiamavamo” Il portone del Dazio” forse ci doveva essere qualche ufficio ma questo non lo ricordo bene. Sergio, che poi è stato un bravo e fantasioso parrucchiere creando anche per me quella semplice coroncina quando mi sposai, era fin da ragazzo molto bravo nel creare. Cosi, seduti sulle scale dentro il portone, ognuno con la sua palma in mano, aprivamo i vari rami a metà per poi fare una specie di punto canestro. Cioè aprivamo ogni foglia in senso verticale a metà, poi le allargavamo quasi a creare una rete da ricamo, prendevamo un piccolo morbido e chiaro pezzo e lo passavamo uno si e uno no sotto gli altri fino a riempire tutta la foglia, che poi veniva sagomata e fermata in vari modi o lasciata aperta. Alcuni che faceva Sergio erano incredibili e quando la sua famiglia li portava in chiesa tutti restavano a guardare stupiti piacevolmente.Le crocette erano facili e i più piccoli facevano quelle. Tutti i giorni che precedevano la Domenica delle Palme, ogni pomeriggio inoltrato, dopo aver fatto i compiti, andavo insieme ad altri a lavorare.

Da quando racconto a voi come faccio nel mio diario, mi piace farvi sapere che una bambina che vede creare spesso si può appassionare. E io ero una bambina che volevo imparare. Questa voglia di fare tante cose ha fatto di me una strana donna, che è rimasta legata a quel mondo semplice che porto con me ovunque. Cosi i miei alunni sanno tutte queste cose che negli anni ho raccontato loro, a casa continuo ad amare i lavori femminili, se scrivo compare sempre uno di quei ricordi, insomma quegli anni per me sono stati meravigliosi e importanti.E Sergio mi diceva che lui avrebbe fatto il parrucchiere e che mi avrebbe pettinata come un’indiana, o hawaiana perché lui per prendermi in giro mi diceva che non ero nata “abbascia a marina”, ma forse li in India in Polinesia e io scappavo da mamma a piangere e volevo vedere le foto di quando ero piccola e lei sorridendo mi tranquillizzava. Cosi fu. Io sono stata una sposa semplice, non ho avuto parrucchiere e truccatrice a casa, ma la mattina andai un attimo da Sergio che mi fermò i capelli sulla nuca e lasciò scendere gli altri lisci e lunghi per poter appoggiare la coroncina. Ed ecco che dai “Pacia paci” giungo a me e alla mia vita come sempre. Non è una favola era vita vera e quelle Domeniche delle Palme in cui tutti dai vicoli uscivano vestiti a festa e con le Palme da benedire erano per noi bambini giorni speciali.

Articoli Correlati

0 0 voti
Article Rating
Sottoscrivi
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
Pulsante per tornare all'inizio
0
Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex