CRONACAPRIMO PIANO

BARANO DICHIARA “GUERRA” ALLA REGIONE

L’avvocato Bruno Molinaro ha ufficialmente depositato il ricorso con il quale l’ente guidato da Dionigi Gaudioso contesta il nuovo dimensionamento scolastico che accorpava l’Istituto “A. Baldino” e il Circolo Didattico. Evidenziate punto per punto le condotte anomale di Palazzo Santa Lucia, che ha anche ignorato precise “clausole” ministeriali

Il dimensionamento scolastico, almeno nella parte che riguarda i provvedimenti adottati in quel di Barano, non s’ha da fare. E’ stato ufficialmente depositato al Tar il ricorso presentato dall’ente guidato dal sindaco Dionigi Gaudioso – assistito dall’avvocato Bruno Molinaro – contro Ministero dell’Istruzione e del Merito, Regione Campania e Ufficio Scolastico per la Regione Campania nella quale si chiede l’annullamento “della delibera n. 816 del 29 dicembre 2023, con la quale la Giunta Regionale della Campania, nell’approvare il ‘dimensionamento della rete scolastica e programmazione dell’offerta formativa, anno scolastico 2024/2025’, ha anche disposto 2 ‘l’accorpamento’, dal prossimo anno scolastico, del Circolo Didattico di Barano d’Ischia all’Istituto Comprensivo I.C. Anna Baldino; b)” oltre che “di ogni altro atto preordinato, connesso e conseguenziale, comunque lesivo della posizione soggettiva del Comune ricorrente”. L’iniziativa ha origine dalla ormai nota delibera di giunta regionale n. 250 del 4 maggio 2023 che ha approvato le linee guida del dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2024-25. Molinaro nel suo ricorso ricorda tra l’altro che dopo l’ok alle predette linee guida da parte di Palazzo Santa Lucia, il Ministro ha fissato i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori per i servizi generali e amministrativi (DSGA) per il prossimo anno. In particolare il decreto al comma 2 dell’articolo 1 recita testualmente: “Per l’anno scolastico 2024/2025, il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi non può essere superiore a quello determinato mediante l’applicazione dell’articolo 19, commi 5 e 5-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, secondo i quali è assegnato un dirigente scolastico (DS) con incarico a tempo indeterminato e un direttore dei servizi generali ed amministrativi (DSGA) in via esclusiva solo alle istituzioni scolastiche con almeno 600 alunni (400 nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche)”. Un dettaglio quest’ultimo non da trascurare, visto che Ischia è per l’appunto un’isola. Un concetto ribadito a chiare lettere anche nel comma 4 nel quale si legge: “Per garantire quanto previsto al precedente comma 3, si tiene conto, su base regionale, del numero degli alunni iscritti nelle istituzioni scolastiche statali e 5 dell’organico di diritto dell’anno scolastico di riferimento, integrato dal parametro della densità degli abitanti per chilometro quadrato, ferma restando la necessità di salvaguardare le specificità delle istituzioni scolastiche situate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche, nonché da parametri perequativi”.

A questo punto arriva uno dei tanti rilievi dell’avvocato Molinaro: “Non vi è dubbio, pertanto, che, in virtù di quanto disposto anche dall’amministrazione statale, le operazioni di dimensionamento e di accorpamento possano avvenire solo previa la necessaria consultazione e partecipazione, ampia e trasparente, di tutte le istituzioni coinvolte, tra cui i Comuni, tenendo conto, in ogni caso, del dato imprescindibile per il quale vanno considerate ‘sottodimensionate’ le istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore alle 400 unità nei Comuni montani, isole o Comuni appartenenti ad aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Ciò nonostante, la Giunta Regionale della Campania, con delibera del 29 dicembre 2023, n. 816, contraddicendo apertamente le proprie Linee Guida e violando anche i canoni di azione tracciati dal successivo decreto ministeriale, ha introdotto una nuova disciplina per il dimensionamento scolastico a.s. 2024/2025, per effetto della quale è stato, poi, illegittimamente disposto l’accorpamento del Circolo Didattico di Barano d’Ischia con l’I.C.S. Anna Baldino”. Dopo aver spiegato come il Comune sia ampiamente e comprensibilmente legittimato ad intraprendere la sua iniziativa giudiziaria, nel ricorso si sottolinea anche che “l’accorpamento contestato, se attuato, finirà per creare grave disagio ai cittadini del territorio di Barano d’Ischia, in primo luogo perché il Comune si vedrà costretto a cessare il servizio di mensa scolastica, che attualmente eroga in favore dei plessi dell’infanzia del Circolo Didattico di Barano d’Ischia (con costi in gran parte a suo carico), non essendo in grado di garantire la gestione dello stesso servizio per il maggior numero di alunni derivante dal contestato accorpamento. La cessazione del servizio mensa per i plessi dell’infanzia dislocati sulle aree collinari e decentrate del territorio comunale comporterà naturalmente anche notevoli difficoltà per le famiglie interessate, praticamente impossibilitate a gestire bambini di età inferiore ai sei anni durante l’orario di lavoro, considerando che in tali aree, come documentalmente dimostrato, non esistono nemmeno scuole private”.

Ancora, l’avvocato Molinaro rimarca come il Comune di Barano non sia stato messo preventivamente al corrente dell’iniziativa della Regione Campania né tantomeno invitato a un tavolo sul delicato tema (senza poter mai conoscere anzitempo le motivazioni dell’avversata scelta organizzativa) e poi osserva ancora che “ sebbene nell’esercizio delle proprie funzioni di pianificazione le amministrazioni regionali siano titolari di poteri ampiamente discrezionali, la particolare latitudine di tali responsabilità non le esime – di certo – dall’osservanza di criteri logici e trasparenti, che possono essere anche non espressi in maniera esplicita, ma che devono, comunque, essere intelligibili, soprattutto in relazione alla natura dei provvedimenti adottati, e che, quindi, se contestati, devono poter essere dimostrati in giudizio”. Nel ricorso, però, Molinaro evidenzia anche come i “numeri” siano inequivocabilmente dalla parte del Comune di Barano: “il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con il proprio decreto n. 127 del 30 giugno 2023, ha stabilito i criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei DSGA per gli anni scolastici 2024/2025 e ss., prevedendo, inoltre, che debbano essere considerate “sottodimensionate” le istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore alle 600 unità, che diventano 400 nei Comuni montani, isole o Comuni appartenenti ad aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche. Orbene, nella specie, risulta dimostrato che il Circolo Didattico di Barano d’Ischia presenta un numero di alunni pari a 514 unità, mentre l’I.C.S. Anna Baldino presenta, a sua volta, un totale di 504 alunni iscritti per il corrente anno scolastico. Ancora vengono ricordate le dichiarazioni rese in un incontro dall’assessore alla Pubblica Istruzione Lucia Fortini e poi si eccepisce pure, a dimostrazione di una condotta quantomeno anomala, che “la Regione Campania non ha proceduto ad alcun accorpamento tra gli istituti scolastici Mennella di Lacco Ameno e IBSEN di Casamicciola Terme, che presentano entrambi un numero di iscritti di gran lunga inferiore alle 500 unità (a differenza del Circolo Didattico di Barano d’Ischia e dell’I.C.S. Anna Baldino) e sono caratterizzati da una stretta contiguità territoriale (distando tra loro pochi km)”. Da qui la richiesta di accoglimento del ricorso e dell’incidentale istanza cautelare.

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Isclano

Alle superiori con meno alunni non accorpano… chissà perché!

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex