LO DICO A IL GOLFO L’EVI ha fatto di tutto per la signora Drahan, ma ci siamo scontrati contro un muro di indifferenza

Spett.le “Golfo”,
caro Gaetano,
scrivo in riferimento all’articolo di Ida Trofa comparso sul “Golfo” di oggi, 16 marzo, intitolato “Paga ma è senza acqua, il dramma di Maria”: notizia giustamente eclatante ed a cui il giornale ha dedicato il titolo di apertura in prima pagina, pubblicandola poi anche on line.
Mi preme innanzitutto chiarire e sottolineare che l’EVI ha cercato sempre di aiutare tutti gli utenti in difficoltà, ma ovviamente restando nel perimetro della legalità.
Benché oggi gli uffici dell’EVI siano chiusi, essendo sabato, i responsabili si sono subito attivati per capire di cosa il giornale stesse esattamente parlando.
È dunque emerso che, nel caso specifico, l’utenza è ancora intestata a Concetta Raia, nata nel 1924, e deceduta da diversi anni, la quale, essendo molto povera, non pagava le bollette idriche. Nell’ambito delle attività di recupero crediti dell’EVI, nel corso degli anni questa signora indigente è stata aiutata in diversi modi.

Nelle normali attività d’ufficio, volte alla regolarizzazione contrattuale, periodicamente acquisiamo dai Comuni l’elenco delle persone decedute. Rilevato che la signora Raia era passata a miglior vita, nel 2019 (cinque anni fa) abbiamo inviato una raccomandata con avviso di ricevimento, invitando gli occupanti dell’abitazione a regolarizzare la situazione, procedendo alla voltura del contratto di fornitura idrica.
Nel 2020 abbiamo effettuato un’ispezione in loco e redatto regolare verbale di accertamento, reiterando nuovamente la necessità di effettuare la voltura; su richiesta dell’occupante, che si impegnava alla regolarizzazione del contratto, non procedemmo alla sospensione della fornitura.
Come si vede, abbiamo dunque soprasseduto diverse volte all’adozione della misura di chiusura della fornitura. Dopo altri tre anni, e cioè nel luglio 2023, abbiamo inviato di nuovo una raccomandata agli eredi della signora Raia: anche questa è rimasta senza esito.
Abbiamo lasciato trascorrere altri quattro mesi ed il 28 novembre 2023 abbiamo provveduto ad effettuare una nuova ispezione. In quell’occasione la signora Maria Drahan (la persona citata nell’articolo) sottoscriveva il verbale di ispezione, qualificandosi quale badante e dichiarando di essere domiciliata ad altro civico della stessa strada.
Faccio presente che nel verbale di ispezione vengono riconosciuti, agli utilizzatori senza titolo della fornitura, ulteriori venti giorni per provvedere alla regolarizzazione; inoltre esiste la possibilità, da parte del sottoscrittore, di rilasciare una dichiarazione che la signora Drahan non ha effettuato perché, se avesse dichiarato che in casa vi era una persona anziana, impossibilitata fisicamente a volturare il contratto, avremmo provveduto noi a recarci presso il domicilio dell’utente per effettuare questo adempimento!
Probabilmente, occupando la casa senza titolo, essendo la signora Raia deceduta da tempo, la signora Drahan non ha ritenuto di effettuare la dichiarazione.
Abbiamo ancora aspettato altri tre mesi e, in data 28.02.2024, abbiamo provveduto alla sospensione dell’erogazione, come da art. 23 del Regolamento Idrico (mancata regolarizzazione contrattuale).
Con questa ricostruzione spero di aver chiarito che l’EVI, lungi dal voler mettere in difficoltà una persona indigente, ha cercato in tutti i modi, andando ben oltre i suoi doveri, di salvare la situazione: ma la totale indisponibilità delle controparti ci ha infine costretti a risolvere una situazione indubbiamente anomala ma, di certo, completamente illegale.
Chiedo che la mia risposta appaia sul “Golfo” cartaceo ed anche sul sito Internet e sui social network del giornale, così come accaduto per l’articolo.
Grazie per l’ospitalità che vorrete concedere alla mia replica.

Dott. Massimo Coppa
Ufficio di Presidenza EVI spa