LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «All’isola serve un regalo per Natale» 

Ci sono tante cose che colpiscono guardando l’isola. Specie d’inverno. Specie a un anno dalla frana del 26 novembre 2022 e dopo il terremoto del 2017. I negozi che ospitano i cartelli “affittasi” appesi alle vetrine mentre quelli “vendesi” svettano come solitari testimoni che un po’ ovunque annunciano di missioni fallite e di un commercio vittima di battaglie navali invisibili: “colpito e affondato”. A ciò si aggiungono le compagnie di navigazione le quali a insaputa degli utenti sospendono le corse in particolare nei fine settimana, senza che in Regione qualcuno se ne sia accorto.

Ci sono tante cose che colpiscono guardando l’isola. Specie d’inverno. Specie a un anno dalla frana del 26 novembre 2022 e dopo il terremoto del 2017. I negozi che ospitano i cartelli “affittasi” appesi alle vetrine mentre quelli “vendesi” svettano come solitari testimoni che un po’ ovunque annunciano di missioni fallite e di un commercio vittima di battaglie navali invisibili: “colpito e affondato”. A ciò si aggiungono le compagnie di navigazione le quali a insaputa degli utenti sospendono le corse in particolare nei fine settimana, senza che in Regione qualcuno se ne sia accorto 

Per rendere quasi compiuta l’idea di questo quadro di lontananza fanno da cornice le strade deserte, quasi prive di esseri umani a meno di un mese dal Natale. Il tentativo del Comune di Forio per attrarre turisti in occasione delle feste sembrerebbe esser l’unico intanto che scorrono fiumi di auto nomadi in cerca di uno scopo o di qualche aperitivo. E i tassisti? Sono in attesa che qualcuno raccolga il guanto della sfida lanciata dai rappresentanti sindacali della categoria, Raffaele Serpico, Segretario Provinciale Unimpresa/Mobilità, e Pasquale Ottaviano, Presidente Sitan/Atn. Esattamente il mese scorso Mimmo Barra li ha “ospitati” nel suo editoriale.

Alle proposte di Serpico e Ottaviano, sicuramente corpose e degne di nota, come quella che riguarda l’abbattimento dei confini amministrativi, fatta eccezione per qualche intervento spot non ne è seguita alcuna discussione da parte della politica. Neppure l’istantanea infelice che hanno dato del servizio, affermando che «il settore Taxi è in piena transizione, l’offerta isolana non è assolutamente adeguata a una domanda di trasporto moderna, efficiente, di qualità e trasparente. L’utente è cambiato e cambierà. Il servizio a Ischia è fermo agli anni ‘80, è ancora, per certi versi rimasta la mentalità di quando si usava il cavallo. Altro mondo. Noi pensiamo, al contrario, che sia necessario un unico regolamento e un ammodernamento dei mezzi con riconversione verso l’elettrico insieme a un piano di tariffe predeterminate e con prezzi calmierati» è riuscita a far girare la testa a 360°come nel film “l’esorcista” o smuovere la coscienza di chi i Comuni li amministra. Anche le pinete, ferme e immobili da anni, si domandano se ci sono alberi in giro o se forse c’è qualcosa che mostra segni di vita nel sottobosco dell’isola almeno da quello che per ora non è stato colpito dal dissesto idrogeologico.

E i tassisti? Sono in attesa che qualcuno raccolga il guanto della sfida lanciata dai rappresentanti sindacali della categoria, Raffaele Serpico, Segretario Provinciale Unimpresa/Mobilità, e Pasquale Ottaviano, Presidente Sitan/Atn. Esattamente il mese scorso Mimmo Barra li ha “ospitati” nel suo editoriale. Alle proposte di Serpico e Ottaviano, sicuramente corpose e degne di nota, come quella che riguarda l’abbattimento dei confini amministrativi, fatta eccezione per qualche intervento spot non ne è seguita alcuna discussione da parte della politica

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Intanto dopo la vibrante partecipazione alla commemorazione di domenica mattina, a Casamicciola, alla presenza del Ministro Musumeci e del Presidente della Regione Campania De Luca, da parte dei servitori dei cittadini al minuto di silenzio per ricordare le dodici vittime, ha fatto da contraltare il lieve battito di ciglia per chiedere al Governo un’erogazione pluriennale di denaro pubblico. Secondo molti solo così si potrebbe avviare quell’uragano di ripresa che in molti si augurano possa essere il più possibile capillare e proficua per tutti. Una riflessione.

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Quasi in prossimità del Natale ci si potrebbe augurare un bel regalo. Sarebbe auspicabile la formazione di una delegazione di zampognari in grado di annunciare agli isolani la buona novella capace di trasportare intenzioni moderne e favorire la svolta storica del trasporto da piazza per renderlo più appetibile attraverso l’innovazione e la cultura del trasporto pubblico. Per dare agli isolani la possibilità di spartire insieme con altri le natiche sui sedili posteriori delle auto in un continuo movimento e a prezzi convenienti. Auguriamoci, insomma, che si possa evitare il ritorno nelle grotte grazie a un’inversione di tendenza della politica amministrativa, finalmente in grado di dismettere gli abiti dell’ossessione solitaria e spostarsi, come i pastori, fuori dai confini del presepe mentale per creare quell’unità d’intenti di cui si parla troppo, – è venuta fuori anche durante la commemorazione, domenica mattina – per la quale si fa ancora troppo poco. Forse questa è la parte più importante di cui, però, i Sindaci, mentre da un lato continuano a lanciare buoni propositi, dall’altro non si applicano abbastanza per renderle concrete.

Intanto dopo la vibrante partecipazione alla commemorazione di domenica mattina, a Casamicciola, alla presenza del Ministro Musumeci e del Presidente della Regione Campania De Luca, da parte dei servitori dei cittadini al minuto di silenzio per ricordare le dodici vittime, ha fatto da contraltare il lieve battito di ciglia per chiedere al Governo un’erogazione pluriennale di denaro pubblico. Secondo molti solo così si potrebbe avviare quell’uragano di ripresa che in molti si augurano possa essere il più possibile capillare e proficua per tutti 

Non serve a niente domandarsi che fine hanno fatto i turisti se non si rivolge l’attenzione a fatti di chiara rilevanza isolana come la nascita di “Avengers politici”. Non serve a nulla riprodurre l’abitudine spaventosa dell’individualismo esasperato mentre c’è ancora chi non è in grado di rendersi conto che il sottobosco è in fermento, si agita e denuncia da anni lo scollamento tra la politica e i cittadini. La politica – locale ed economica a un tempo – ha una grossa responsabilità. Deve dimostrare adesso che la mentalità si può modificare pure con piccoli – ma grandi – interventi. Se vogliamo uscire dal presepe della tristezza, questo è ciò che va fatto, insieme a riunioni mensili e pubbliche in cui provare – ai cittadini – che i Sindaci, come freschi Re Magi, finalmente sanno dove andare e quali risultati vogliono raggiungere per uscire dalla rianimazione a cielo aperto.  

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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