LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «Il brodo di cultura e la necessità di un calendario unico di eventi»

A differenza di quanti restano convinti che valga il contrario, quest’isola è un continuo fermento contenuto nella cornice espressiva di una creatività che ribolle, certamente, anche nel sottosuolo. Una dimensione che si manifesta attraverso un affascinante dinamismo culturale, che però da un lato, a volte a causa del germe dell’autoreferenzialità, dall’altro per gli ostacoli posti da chi nel “fare cultura” vede semplicemente un mezzo per apparire e “non ci arriva” – come nella favola della volpe con l’uva- spesso trova una fervente opposizione.

Salvatore Ronga

Potrebbe presentarsi come superfluo parlare di eventi o manifestazioni come l’Ischia Film Festival di Michelangelo Messina dedicato alle location del cinema. O citare il Festival Internazionale di Filosofia, creato da Raffaele Mirelli e dall’associazione InSophia, iniziato in questi giorni e dislocato tra i Giardini La Mortella, la Torre Guevara e il Castello Aragonese in cui s’incastrano le domeniche ecologiche. Nell’impossibilità di ricordare tutte le attività culturali alla lista si possono comunque sommare le singole iniziative che gettano pietre nello stagno dell’immobilismo isolano. L’impegno di Salvatore Ronga, per esempio, a favore dei ragazzi e delle scuole e riferirsi alle sue attività teatrali come al ruolo di organizzatore della manifestazione “Pe’ terre assaje luntane”. Il “brodo” s’ingrandisce con il contributo artistico di associazioni come quella dell’attrice e regista Milena Cassano che con “Senso inverso teatro” promuove corsi di formazione e master class dopo l’estate, favorendo in questo modo anche il turismo.

A differenza di quanti restano convinti che valga il contrario, quest’isola è un continuo fermento contenuto nella cornice espressiva di una creatività che ribolle, certamente, anche nel sottosuolo. Una dimensione che si manifesta attraverso un affascinante dinamismo culturale, che però da un lato, a volte a causa del germe dell’autoreferenzialità, dall’altro per gli ostacoli posti da chi nel “fare cultura” vede semplicemente un mezzo per apparire e “non ci arriva” – come nella favola della volpe con l’uva- spesso trova una fervente opposizione

Si possono sommare gli eventi organizzati dalle Pro Loco, “Andar per sentieri” e “Andar Per Cantine”, associazioni che vivono del contributo umano e volontario, o gli sforzi della Biblioteca Antoniana e del Circolo Sadoul.

Milena Cassano

Non si possono escludere poi gli appuntamenti musicali – chi nega che la musica sia parte integrante della cultura si sbaglia – diretti da Giuseppe Iacono “Divina” insieme all’associazione “Amici di Sant’Angelo” con gli eventi in programma per la fine di settembre nel piccolo borgo o quelli de “La Mortella”. Altrettanto si potrebbe dire dei tantissimi “compositori” e attivisti culturali, delle presentazioni di libri e delle mostre fotografiche e di pittura realizzate a Villa Arbusto. A ognuno, insomma, si può attribuire un valore aggiunto in grado di scandire il tempo in momenti alternativi e di spessore. Un’isola che affonda le proprie radici in un’effervescenza reale rischia però di “affondare” a causa del disinteresse – o per meglio dire nell’interesse superficiale – di alcune amministrazioni e di chi sente il dovere di affermare una propria personale e ridotta opinione sulle cose. Invece no, non è eccessivo tentare di fare un elenco citando i nomi di chi con ogni mezzo conferma il bisogno di espandere l’intelaiatura formativa e intellettuale dell’isola d’Ischia per renderla efficace anche all’esterno.

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Non è eccessivo tentare di fare un elenco citando i nomi di chi con ogni mezzo conferma il bisogno di espandere l’intelaiatura formativa e intellettuale dell’isola d’Ischia per renderla efficace anche all’esterno. Il punto, perciò, riguarda quest’agitazione intramontabile che a volte, purtroppo, s’intreccia o sovrappone con eventi che “capitano” nella stessa giornata. Momenti che restano appelli importanti, insomma, corrono il rischio di cadere nel vuoto come foglie dall’albero della cultura che al contrario è vivo e pulsante

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Il punto, perciò, riguarda quest’agitazione intramontabile che a volte, purtroppo, s’intreccia o sovrappone con eventi che “capitano” nella stessa giornata. Momenti che restano appelli importanti, insomma, corrono il rischio di cadere nel vuoto come foglie dall’albero della cultura che al contrario è vivo e pulsante.

Raffaele Mirelli

Non dicono che cosa sia la cultura. Ce la mostrano in perfetta armonia con l’ecosistema isolano, sebbene continui a prevalere la separazione tra Enti e l’assenza di sinergia tra i promotori. Anzi in qualche caso sono proprio le Amministrazioni che aumentano il mondo selvaggio e primitivo di Ischia, dando spazio a chi accusa il singolo appuntamento come radical chic, intriso di snobismo o complotti di casta. C’è perfino chi li ritiene inutili per lo sviluppo per poi tornare a rifugiarsi nella solita “tana mentale carica di pregiudizi”, forse per allontanare la paura inconscia che si manifesta sulle labbra o scorre nelle penne o propone addirittura la futilità di certi incontri. Si può dire, perciò, che il pregiudizio amplifica la decadenza morale e rende miopi. Mancando un calendario, nella forma di programmazione annuale, cui si aggiunge “il brodo” dell’inerzia e dell’assenza di dialogo tra amministrazioni, gli eventi appaiono “solisti”, vanitosi, incapaci di fare squadra tra loro e, per conseguenza, sono valutati mezzi per nutrire l’ego di chi li propone.

Al contrario tutti gli eventi sono un manifesto. Rappresentano la voglia di riconnetterci al mare della cultura, alla riflessione, alla voglia di ristabilire il contatto tra la tradizione, le persone e con le nostre radici. Mentre il mondo moderno ci sommerge con la fantasia che passa per la tecnologia, transita per il social o per le fotografie e il cibo, dobbiamo prender atto che sull’isola esiste un bisogno di condivisione che si esprime nella voglia di coinvolgere le scuole, i ragazzi e la gente. Un calendario comune degli eventi condiviso è uno dei modi

Al contrario tutti gli eventi sono un manifesto. Rappresentano la voglia di riconnetterci al mare della cultura, alla riflessione, alla voglia di ristabilire il contatto tra la tradizione, le persone e con le nostre radici. Mentre il mondo moderno ci sommerge con la fantasia che passa per la tecnologia, transita per il social o per le fotografie e il cibo, dobbiamo prender atto che sull’isola esiste un bisogno di condivisione che si esprime nella voglia di coinvolgere le scuole, i ragazzi e la gente. Un calendario comune degli eventi condiviso è uno dei modi. Ne abbiamo bisogno. Solo in questo modo si può dare inizio a un percorso per rendere il tessuto isolano non più pigro ma energico, non più rigido ma flessibile e costruttivo.
Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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