LE OPINIONI

«Caffè Scorretto» «La BIT deformation e il bisogno di una (nuova) Beat Generation isolana»

Da qualche giorno si è terminata, a Milano, la Borsa Internazionale del Turismo 2024. Le parole di sostegno alle bellezze di Ischia da parte dei rappresentanti delle istituzioni isolane hanno occupato gran parte delle pagine dei giornali “locali”. La delegazione ischitana accompagnata dai rappresentanti della Regione, tra il palco dal quale hanno cantato le lodi di un territorio che tenta in ogni modo e in ogni occasione di occultare la sua vera immagine e la ricerca – almeno di una parte della commissione incaricata di portare la buona novella – di un famoso ristorante milanese per la cena (che fai, sei a Milano e non provi la cucina del celebre ristorante?), dobbiamo supporre abbia fatto bella figura.

La delegazione ischitana accompagnata dai rappresentanti della Regione, tra il palco dal quale hanno cantato le lodi di un territorio che tenta in ogni modo e in ogni occasione di occultare la sua vera immagine e la ricerca – almeno di una parte della commissione incaricata di portare la buona novella – di un famoso ristorante milanese per la cena (che fai, sei a Milano e non provi la cucina del celebre ristorante?), dobbiamo supporre abbia fatto bella figura

Bravi, quindici minuti di applausi a quanti hanno contribuito a smacchiare Ischia nei luoghi che promuovono il turismo internazionale. Il punto tuttavia, da quel che si legge e vede in giro, partendo dalle condizioni di un’isola che in questo periodo mostra la desertificazione di alcune zone mentre si prepara all’inizio della nuova stagione, passando per gran parte della gente assuefatta al nulla che stenta a reagire, suggerirebbe di affrontare la questione anche da una visuale differente in una discussione a filone doppio. D’accordo, la Regione Campania punta sul rilancio dell’isola come “paradigma di resilienza ed esempio di turismo di eccellenza”, come si legge nei comunicati che hanno trovato spazio un po’ dappertutto.

Il supporto dell’Assessore al turismo Felice Casucci sulla necessità di sostenere Ischia e il settore turistico attraverso una cabina di regia permanente con tutti i sindaci, gli operatori e le associazioni di categoria sono un elemento positivo. Idem quelle del Direttore generale turismo e cultura della Regione Campania, Rosanna Romano, che ha posto l’accento sull’intenzione di “far emergere l’aspetto enogastronomico, quello termale, quello naturalistico, quello del mare ma anche l’aspetto culturale perché l’isola d’Ischia, magari non tutti lo sanno, ha tantissimi siti culturali”, dando spazio “ai grandi eventi come il festival di Cinema al Castello Aragonese, il Premio Ischia Valentino che racchiude le eccellenze giornalistiche” (peccato che non abbia menzionato il Festival Internazionale di Filosofia ideato da Raffaele Mirelli). Dichiarazioni che rappresentano alcuni pilastri su cui edificare un nuovo sviluppo di livello internazionale.

Un piccolo appunto. Inviandolo all’assessore al turismo Casucci, nel contesto di quel che ha detto sulla “nascita” di una cabina di regia tra i Sindaci Isolani e per integrare il messaggio positivo che ne è venuto, bisogna rilevare l’incapacità e per certi versi la lentezza dei sei Comuni di avviare l’esecuzione del Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia già firmato, nel 2015

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Un piccolo appunto. Inviandolo all’assessore al turismo Casucci, nel contesto di quel che ha detto sulla “nascita” di una cabina di regia tra i Sindaci Isolani e per integrare il messaggio positivo che ne è venuto, bisogna rilevare l’incapacità e per certi versi la lentezza dei sei Comuni di avviare l’esecuzione del Patto per lo Sviluppo dell’isola d’Ischia. Già firmato, nel 2015, ora ha bisogno di un fattore stimolante per accedere alla seconda fase che ha lo scopo di rendere operativa una progettazione in aree “comuni” quali trasporti, servizi e sanità tanto per citarne alcune, e un accesso fruttuoso a varie tipologie di Fondi, compreso il PNRR, per almeno 150 milioni di euro. In questo senso, perciò, l’Assessore Casucci potrebbe spingere e modellare, insieme ai Sindaci, un percorso più operativo e meno intangibile oltre che incidere nel processo di costruzione di una reale evoluzione di Ischia in senso anche sociale.

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L’altro filone, altrettanto importante, costringe a riesaminare il comportamento poco reattivo degli isolani – della maggior parte – cercando per quanto possibile di abbattere l’aria mortifera, pesante e deprimente che al netto degli eventi del periodo natalizio deriva da cause che presentano un quadro triste e senza via d’uscita

L’altro filone, altrettanto importante, costringe a riesaminare il comportamento poco reattivo degli isolani – della maggior parte – cercando per quanto possibile di abbattere l’aria mortifera, pesante e deprimente che al netto degli eventi del periodo natalizio deriva da cause che presentano un quadro triste e senza via d’uscita. Sarebbe il caso, allora, di contrapporre alla visione “classica”, sia della classe imprenditoriale sia di quella dirigente, secondo la quale la partecipazione alle fiere con sportelli dedicati basterebbe da sola a incoraggiare e favorire un rinnovamento isolano attraverso il turismo, quella di una trasformazione culturale. Qualcosa, insomma, capace di esplodere e deflagrare in ottica positiva in qualcosa di simile alla “Beat generation” degli anni ’50, del secolo scorso, che nacque in America. Quel movimento che trovò una sua espressione in campo artistico, poetico e letterario aveva però un “seme”, vale a dire un ideale di rottura dall’immaginario precedente nella pretesa di individuare una “visione” moderna sia in senso culturale e sociale. “Beat”, insomma, come la ricerca di un battito identitario, di un ritmo dissimile da quello passato fondato sulle “glorie” per grazia – di bellezza – ricevuta e mal gestita negli ultimi trenta o quarant’anni per cercarne una nuova. Una “utopia” in chiave isolana, in definitiva, in grado di abbandonare la saturazione – e la depressione – di una società che celebra se stessa e la forma, ad esempio la partecipazione alle varie fiere del turismo, più che la sostanza e male accoglie azioni e proposte che restano nel dimenticatoio. Con il risultato di lasciare inalterato lo scenario di bassa pressione d’inverno e di picco negativo della stagione estiva.Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci

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