LE OPINIONI

Caffè Scorretto» «Senso di marcia»

Non si può evitare di accennare ciò che è accaduto venerdì scorso, 13 maggio, alla Sala Conferenze dell’hotel Augusto a Lacco Ameno in occasione della presentazione del libro “Senso di marcia”, scritto dal magistrato antimafia Catello Maresca e dal giornalista de Il Mattino Leandro Del Gaudio. Non perché ho accettato l’invito dal Consigliere di Lacco Ameno Piero Monti a moderare l’incontro, sapendo e non preoccupandomi delle voci gonfiate da qualche pettegolezzo che sull’evidenziare la mia presenza nell’evento, voluto e organizzato dal Consigliere “rivoluzionario”, cui ha partecipato anche il consigliere comunale di Melito Nunzio Marrone, avrebbero modellato la solita banale conclusione.

Non si può evitare di accennare ciò che è accaduto venerdì scorso, 13 maggio, alla Sala Conferenze dell’hotel Augusto a Lacco Ameno in occasione della presentazione del libro “Senso di marcia”, scritto dal magistrato antimafia Catello Maresca e dal giornalista de Il Mattino Leandro Del Gaudio. Non perché ho accettato l’invito dal Consigliere di Lacco Ameno Piero Monti a moderare l’incontro, sapendo e non preoccupandomi delle voci gonfiate da qualche pettegolezzo che sull’evidenziare la mia presenza nell’evento, voluto e organizzato dal Consigliere “rivoluzionario”, cui ha partecipato anche il consigliere comunale di Melito Nunzio Marrone, avrebbero modellato la solita banale conclusione. Ossia che se un tizio chiama un caio qualsiasi, a maggior ragione se si tratta di una presentazione di un libro di un personaggio pubblico come Maresca, allora significa che i due necessariamente fanno comunella 

Ossia che se un tizio chiama un caio qualsiasi, a maggior ragione se si tratta di una presentazione di un libro di un personaggio pubblico come Maresca, allora significa che i due necessariamente fanno comunella. Anche per questo, allora, devono subire le conseguenze di quella che appare la riproposizione di una forma eccelsa di mediocrità tutta isolana la quale – si può ben dire – è causa di quella semplificazione “delle cose” che nella nostra società “isolata” conduce certe analisi e riflessioni ed è abituata ad assumere forme varie.

Da queste non si può escludere anche una tendenza al populismo, teso per lo più a manipolare gli umori delle persone che invece di attendere la notizia sono (state) abituate ad aspettare la conferma della chiacchiera che ha il potere, per conseguenza, di provare e affermare se stessa, di volta in volta. Di fronte a tutto ciò il libro, l’evento, l’autore e quindi anche il contenuto del dibattito che ne è venuto insieme a chi vi ha preso parte e tutti gli effetti positivi (ci si augura) della partecipazione di molti ragazzi con alcune classi dell’Istituto comprensivo Vincenzo Mennella di Lacco Ameno, IPS Telese di Ischia, l’Istituto Mattei di Casamicciola e il Liceo Buchner di Ischia, devono passare inevitabilmente in secondo piano. Se poi ci aggiungiamo che probabilmente il pensiero dominante è che se un magistrato “passa” in politica (oggi il dott. Maresca è consigliere comunale a Napoli e presiede la commissione speciale per i fondi del PNRR), e mantiene la sua scorta insieme al “potere” di chiedere la presenza dello Stato mediante la partecipazione dei Comandanti delle Forze dell’Ordine (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto e Polizia), tutto ciò è meritevole dell’oblio sui canali d’informazione nostrani (non tutti per la verità, Franco Borgogna de Il Golfo e Teleischia erano presenti), pur se la comunicazione fuori dall’isola si è mossa senza alcuna difficoltà. L’occasione di venerdì, in cui il dibattito sulla legalità è stato il filo rosso e lo scopo, può essere usata come notizia in duplice modo.

L’occasione di venerdì, in cui il dibattito sulla legalità è stato il filo rosso e lo scopo, può essere usata come notizia in duplice modo. Il primo rileva la poca partecipazione della politica isolana, di tutti i gradi, consiglieri compresi. G.B. Castagna, sindaco di Casamicciola è stato presente dall’inizio alla fine, il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, invece è comparso trenta secondi per poi tornare da dove era venuto mentre degli altri primi cittadini, purtroppo, non si è avuta notizia o rappresentanza. Oppure si potrebbe usare la stessa notizia per evidenziare, tra i tanti interventi, quello della dr.ssa Massimina Monti. Due lauree, una in giurisprudenza e l’altra in commercio internazionale, disabile ma, nonostante tutto, cultrice dello studio e della storia in generale non solo quella di Lacco Ameno, fino a qualche mese fa era “impiegata” – e sottolineo le virgolette- nel Museo di Villa Arbusto 

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Il primo rileva la poca partecipazione della politica isolana, di tutti i gradi, consiglieri compresi. G.B. Castagna, sindaco di Casamicciola è stato presente dall’inizio alla fine, il sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale, invece è comparso trenta secondi per poi tornare da dove era venuto mentre degli altri primi cittadini, purtroppo, non si è avuta notizia o rappresentanza. Oppure si potrebbe usare la stessa notizia per evidenziare, tra i tanti interventi, quello della dr.ssa Massimina Monti. Due lauree, una in giurisprudenza e l’altra in commercio internazionale, disabile ma, nonostante tutto, cultrice dello studio e della storia in generale non solo quella di Lacco Ameno, fino a qualche mese fa era “impiegata” – e sottolineo le virgolette- nel Museo di Villa Arbusto.

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Sì, perché pur non avendo mai fatto parte del “quadro” dei dipendenti comunali, neppure tra quelli da mandare per “servirsene” al Museo, ha dato il proprio contributo gratuitamente. Per la verità, e questo dovrebbe essere un altro grado della notizia, c’è stato invece un consigliere di Lacco Ameno che di sua spontanea volontà (e per capire chi sia non c’è da fare un grande sforzo), mettendo mano al suo portafogli, ha fatto in modo di far recuperare alla dr.ssa Monti le spese che ha sostenuto e il tempo che ha investito al Museo per vestire l’abito di guida agli eventuali visitatori. Oggi il rischio causato da giochetti che hanno a che vedere col potere di piccola bottega, è rappresentato dal vedersi “tagliare” ogni possibilità di continuare a contribuire alla realizzazione di un servizio (in questo caso a Villa Arbusto ma il discorso sul suo coinvolgimento, anche in termini lavorativi, che incontra vari ostacoli anche da parte dell’amministrazione, per esempio quelli di previdenza e assicurativi, è ben più ampio). Tra i vari interventi, comprese alcune domande su legalità e crimine organizzato, sulla trasparenza amministrativa tra i principi fondamentali di un’amministrazione come sul ruolo dei magistrati nella nostra società, quello di Massimina è stato il più toccante e crudo. Non perché ha usato il suo tempo per cercare l’incontro con il dr. Maresca. Neppure per i complimenti che ha fatto all’uomo delle Istituzioni che con il suo lavoro, spesso in silenzio, chiuso in qualche “bunker” dal mattino fino a sera e sotto scorta costante, testimonia che è possibile diventare un esempio da seguire.

Quello di Massimina è stata la testimonianza che lo Stato, lo stesso in cui si rispecchiano ancora in molti per fortuna, purtroppo presenta delle crepe e, attraverso alcuni dei suoi rappresentanti, non si occupa delle persone. Che la democrazia, a causa di un modo di pensare e comportarsi deformato, insieme all’articolo 1, quell’Italia che è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, possono restare sulla “Carta” tanto da limitarsi a consumarli nella lettura e nelle dichiarazioni 

No, quello di Massimina è stata la testimonianza che lo Stato, lo stesso in cui si rispecchiano ancora in molti per fortuna, purtroppo presenta delle crepe e, attraverso alcuni dei suoi rappresentanti, non si occupa delle persone. Che la democrazia, a causa di un modo di pensare e comportarsi deformato, insieme all’articolo 1, quell’Italia che è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, possono restare sulla “Carta” tanto da limitarsi a consumarli nella lettura e nelle dichiarazioni. E che, infine, sulla “Carta” può rimanerci anche quel famoso articolo 3. Vale a dire che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Su tutto, la testimonianza di Massimina ha dato modo ai presenti di giungere a un’importante deduzione. Ossia che in fondo la “mafia” (minuscolo voluto) non è altro che un fenomeno generato da una mentalità con la quale, pure sull’isola, facciamo i conti ogni giorno. Per questo è un vero peccato che la politica nostrana abbia disertato l’incontro. Ancora più grave che i giornali o comunque chi ricopre un ruolo pubblico anche attraverso la carta stampata abbiano perso l’occasione di testimoniare che alcune storie vale ancora la pena di raccontarle invece di perdersi dietro le voci e i pettegolezzi di bottega. 

PS. Grazie a Tommaso Monti per le foto. 

Pagina Fb Caffè Scorretto di Graziano Petrucci 

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