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«Caffè Scorretto» «Il serio fa ceto»

Se fermi cento o duecento sfollati per strada, a campione, tra quelli che sono rimasti senza casa o senza lavoro a causa del sisma, e chiedete loro di preciso che cosa gli sta accadendo, ti rispondono: i politici ci hanno abbandonato. I politici, gli amministratori in particolare, questo velo che nasconde un pericolo per il tessuto sociale ed economico isolano non l’hanno ancora visto. C’è chi neppure ha capito che bisogna spingere per uscire dal guado della pratica emergenza, salvando la buona pace di qualcuno. Intanto la Regione Campania per i CAS (contributo di autonoma sistemazione) da destinare alle 741 famiglie ha inviato oltre 3 milioni di euro, senza contare il costo della messa in sicurezza di ogni singola abitazione pericolante tra il Fango e Piazza Maio per cui la cifra sfiorerebbe i 6 milioni circa. Come può facilmente dedursi l’invio di soldi non serve a risolvere un problema, questo poi ancora meno, ma a prolungarne l’agonia poiché al momento nessuno è in grado di programmare soluzioni e interventi, per esempio. L’associazione “Progetto Ischia” lo scorso settembre, subito dopo il terremoto, tenne un workshop per addetti ai lavori. Parteciparono i sindaci – non tutti – e qualche delegato fu accompagnato dal suo “autista”. Tra le ipotesi per risolvere la mancanza di una casa, e perciò l’emergenza, affianco a relatori come Sebastiano Conte, Il prof. Luongo e l’avvocato Bruno Molinaro, partecipò il dott. Vanni Bottaro, direttore della multinazionale Wolf Haus (https://www.wolfhaus.it/). Specializzata nell’edilizia sostenibile con la costruzione di abitazioni di ultima generazione di legno a risparmio energetico, tempi di consegna certi – dai sei a nove mesi – e prezzi contenuti grazie a una collaborazione con gli istituti di credito già realizzata per il territorio dell’Aquila, l’ipotesi non è parsa roba da fantascienza. Anzi. Dal sito dell’azienda si nota che non si tratta di baracche da poggiare sugli alberi ma di villette anche di 180 mq capaci di resistere alle più alte sollecitazioni, comprese quelle sismiche. “Progetto Ischia”, rispetto ad altre “tesi”, proprio in quell’occasione riuscì a tracciare una strada amministrativa realizzabile. Continuano, però, a moltiplicarsi incontri e conferenze “serie” che invece di guardare avanti, al futuro, tornano indietro e danno un po’ la misura di un immobilismo del ceto isolano, tracotante di popolo e partecipazione (poca!). Queste riunioni tendono per lo più a sottolineare ciò che sta facendo, o che sa, chi l’ha organizzata. Ѐ bello mostrare che si hanno argomenti ma non basta – e non serve – senza avviare risvolti pratici. Poco importa se l’incontro è il M5S a organizzarlo a Lacco Ameno con l’intervento di Senatori neo eletti che hanno mostrato la disponibilità con l’immancabile: “Siamo a disposizione, vi siamo vicini” e buona notte al secchio. Poco importa se in convegni simil “seri” si è sottolineato, e lo abbiamo capito, che abbiamo subito un terremoto. Acquisita tale consapevolezza – sì, va bene, pure sull’isola ci sono i terremoti, basta che la smettete! – siamo capaci di guardare avanti? Lo so. Nessuno di noi è sereno e logico oltre che razionale al punto di fare un ragionamento sensato. Men che meno chi vive in una situazione scomoda, in crisi per aver perso la casa e l’impresa oppure il lavoro. Contattato lo scorso mese da Celestino Iacono, il dott. Bottaro ha detto che con circa 6 milioni di euro si sarebbero potute costruire dalle 150 alle 180 abitazioni di ultima generazione con tempi di consegna di nove mesi. Poi succede pure che distinti signori, il Prof. Luongo è uno di questi, vanno in giro per l’isola a portare un’altra soluzione praticabile e non se lo fila nessuno neppure di striscio. E magari parteciperà pure alla prossima conferenza. Forse.

Facebook Graziano Petrucci

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