CULTURA & SOCIETA'

Capitale della Cultura 2022: uniamoci a Procida

Per Nicola Campoli, Consigliere Camerale presso Camera di commercio di Napoli, Procida è un territorio dalle mille e inesauribili risorse che unisce ricchezze di ogni tipo, che la rendono riconoscibile sul piano nazionale e internazionale

Dopo l’annuncio che l’isola di Graziella è rientrata tra le dieci finaliste che si contenderanno il prestigioso titolo di “Capitale Italiana della Cultura per il 2022”, si sono susseguiti una serie di interessanti e propositivi interventi provenienti dal mondo della cultura e dell’impresa. Tra questi registriamo quello di Nicola Campoli, Consigliere Camerale presso Camera di commercio di Napoli, Funzionario e Segretario Gruppo Piccola Industria presso Unione Industriali Napoli. “E’ davvero una bellissima e coinvolgente notizia quella che è arrivata – scrive Nicola Campoli in un post sul suo profilo social – L’isola di Procida è tra le dieci finaliste del concorso che dovrà selezionare, entro i primi mesi del 2021, la capitale italiana della cultura 2022, un concorso ideato e organizzato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo. Oltre a Procida le altre concorrenti sono: Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania, Volterra. L’isola di Arturo è l’unico Comune della Regione Campania rimasto ancora in gara, dopo che altri Comuni avevano superato le fasi precedenti.

L’ultimo Comune campano che è risultato tra i finalisti nelle passate edizioni del concorso, in questo caso per ben due volte di seguito, è stato quello di Ercolano. Purtroppo in entrambe le edizioni la città degli antichi scavi non è riuscita ad aggiudicarsi il prestigioso titolo. Adesso le dieci città finaliste per l’anno 2022 dovranno presentare i propri dossiers alla giuria in audizione pubblica. L’appuntamento è già fissato per il 14 e il 15 gennaio. Procida è allora ad un passo da quello che potrebbe essere un traguardo particolarmente ambizioso.

Bisogna fare tesoro dell’esperienza di Ercolano. Procida deve, in fase di elaborazione del suo dossier, aprirsi e definire a relazioni/partenariati nazionali e internazionali di ogni tipo che possono abbracciare aspetti non solo di carattere culturale. Ciò è funzionale a definire orizzonti progettuali molto più ampi e di prospettiva, rispetto agli stretti confini dell’isola. Perché essere capitale italiana della cultura significa rappresentare e coinvolgere spaccati locali, ricchi e affascinanti, ma anche legarli ad ambiti di carattere nazionale e internazionale.

Procida è un territorio dalle mille e inesauribili risorse che unisce ricchezze di ogni tipo, che la rendono riconoscibile sul piano nazionale e internazionale. I segni del suo patrimonio storico e artistico si trovano nelle sue strade e piazze, nei suoi monumenti, nelle opere d’arte, nell’architettura dei suoi antichi edifici più celebri, nella sui paesaggi naturalistici e in tante altre espressioni, quanto la ricchezza mare, che sono oggi integrate pienamente nella modernità e mobilità della vita cittadina.

L’occasione di conquistare il prestigioso titolo di Capitale italiana della cultura permetterà di rinsaldare e far conoscere ancor di più le sue radici, mostrandole agli italiani, ma anche all’ampio pubblico di turisti internazionali che la continuano a visitare sempre più numerosi.

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La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica e immobile. Anzi. Perché si nutre di creatività e di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni, è più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze. L’esperienza di Capitale italiana della cultura è una straordinaria opportunità per porre in sinergia le istituzioni, le forze imprenditoriali e sociali, i corpi intermedi, le intelligenze e le sensibilità presenti in loco e nel territorio in cui Procida è inserita. Quando si realizza una felice collaborazione tra pubblico e privato – conclude Nicola Campoli – si rafforza il tessuto civile, oltre che quello economico. I risultati positivi sono così destinati a perpetuarsi, in termini di turismo, di capacità di iniziativa, di mobilitazione di risorse, di forze, di crescita della società. Forza Procida!”.

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