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Capri, l’ordinanza fa “fetecchia”: la Caremar nega l’imbarco all’ambulanza

Nonostante il documento firmato dal sindaco i comandanti impediscono ai mezzi di soccorso di salire a bordo. Maria Grazia Di Scala convoca la commissione Sburocratizzazione e il Codacons annuncia esposto alla Procura della Repubblica per omissione di soccorso

L’ordinanza firmata dal primo cittadino di Capri non è bastata a scardinare lo stallo delle ambulanze  che si è venuto a creare nel golfo di Napoli. Nonostante la firma di Marino Lembo su un’ordinanza che ha velocemente fatto il giro dell’arcipelago per poi raggiungere la terraferma e le cabine di comando del naviglio campano, i malati che hanno necessità di viaggiare sui traghetti ma che non riescono a salire nella sala passeggeri, rimangono a terra. I comandanti della Caremar hanno infatti deciso di non prendere in considerazione l’ordinanza giunta da Capri e di continuare a impedire ai malati di salire a bordo. Sia chiaro, non certo per sadismo nei confronti di chi vorrebbe solo raggiungere i luoghi di cura e poi casa nella massima comodità, ma solo per rispettare le disposizioni del decreto legislativo 28/2001 che vieta ai passeggeri di accedere al ponte destinato ai veicoli durante la navigazione.

Ieri in tarda mattinata sia la nave veloce in partenza verso l’isola azzurra a mezzogiorno e poi il traghetto classico delle 12.40 hanno negato l’imbarco all’ambulanza dell’associazione di volontariato Croce Azzurra di Padre Pio. A bordo c’era una paziente reduce da un ciclo di terapie. aturalmente sia ambulanza che paziente potrebbero imbarcarsi, ma solo a patto che quest’ultima si rechi nella sala passeggeri. Non certo la cosa più semplice del mondo per chi si sente debole dopo un ciclo di cure fortemente debilitante. Ma alla fine così è stato. Raccogliendo le forze la paziente oncologica è riuscita a partire da Napoli verso Capri. Per poter raggiungere l’isola azzurra la donna è salita a bordo della nave su una sedia a rotelle, unica soluzione per poter raggiungere casa.

“Restiamo basiti nell’apprendere dell’episodio della malata oncologica alla quale è stato impedito di essere imbarcato a bordo di un’ambulanza per rientrare sull’isola di Capri. – Ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli dei Verdi – Nonostante sia particolarmente provata fisicamente la compagnia di navigazione le ha imposto di essere trasferita su una sedia a rotelle per essere imbarcata. Ai patimenti della malattia si aggiungono l’umiliazione e il disagio. Troviamo assurdo tra l’altro che le sia stato consentito l’imbarco all’andata e non al ritorno. La battaglia delle compagnie di navigazione che, appellandosi ad un decreto del 2001 che hanno deciso di applicare dopo 18 anni, impediscono l’imbarco delle ambulanze che trasportano malati si sta combattendo sulla pelle di questi ultimi”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Così – aggiunge Borrelli – non si può andare avanti. Occorre trovare una soluzione che permetta ai malati di essere imbarcati sui traghetti in ambulanza. Il Prefetto aveva in programma un incontro con le parti ma, al momento, non si è ancora tenuto. Chiediamo che si proceda in tal senso a strettissimo giro. Si tratta di una situazione che sta assumendo caratteri emergenziali con disagi consistenti per i malati che sono costretti, nonostante le precarie condizioni fisiche, ad abbandonare i mezzi di soccorso per recarsi nei saloni”.

“Il contratto di servizio della Caremar, che costa al contribuente campano ben oltre 10 milioni di euro l’anno, è chiarissimo: la compagnia di navigazione deve assicurare il trasporto delle ambulanze e lo deve garantire gratuitamente: se non è attrezzata allo scopo e non può farvi fronte si rescinda il contratto”. Lo afferma la consigliera regionale campana di Forza Italia Maria Grazia Di Scala, presidente della commissione regionale Sburocratizzazione.“Quanto accaduto oggi col diniego di trasporto di un malato oncologico è gravissimo e sintetizza pienamente il doppio fallimento del governo De Luca sulla sanità e sui trasporti”, aggiunge l’esponente di Forza Italia. “E’ chiaro che così non si può andare avanti: ho convocato per il 9 luglio prossimo la commissione che presiedo per affrontare con la dovuta serietà le gravi inefficienze che quotidianamente si consumano sulla pelle dei cittadini delle isole minori”, conclude la presidente Di Scala.

Intanto il Codacons annuncia un esposto alla Procura della Repubblica. Si tratta di un episodio molto grave sul quale la magistratura deve fare luce – spiega l’associazione dei consumatori – I cittadini malati che risiedono nelle isole non possono vedersi rifiutato l’imbarco, perché i collegamenti con la terraferma garantiscono loro le necessarie cure sanitarie. Pertanto presenteremo domani un esposto alla Procura di Napoli affinché apra una inchiesta sulla vicenda, alla luce della possibile fattispecie di omissione di soccorso. Chiediamo inoltre alla Capitaneria di Porto e al Ministero dei Trasporti di valutare il comportamento della Caremar e, in caso di violazione delle norme vigenti, procedere al ritiro delle autorizzazioni alla navigazione nei confronti della compagnia”. Intanto l’umore dei capresi – ci racconta il giornalista dell’isola azzurra Giuseppe Catuogno che sta seguendo la vicenda, non è certo ad alti livelli, un sentimento di disturbante incomprensione che unisce tutti gli isolani del golfo.

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