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Casamicciola, il sindaco spara a zero contro Ncc e abusivi

Di Francesco Ferrandino

CASAMICCIOLA TERME. Castagna non ci sta. Dopo la contestata decisione di liberare l’area portuale dalle interminabili e caotiche file di taxi, e dopo le prevedibili lamentele degli stessi tassisti, il sindaco stavolta rivolge la sua attenzione verso l’altra categoria di servizi di trasporto pubblico non di linea, cioè i titolari di licenza di noleggio da rimessa con conducente (Ncc). Questi ultimi sempre più spesso avrebbero inopinatamente preso il posto dei tassisti, occupando le zone di sbarco per “intercettare” la potenziale clientela costituita dai passeggeri in arrivo allo scalo portuale casamicciolese, a tutto danno dei taxi posizionati invece sul lungomare nei pressi dell’arenile di fronte al Banco di Napoli in direzione Lacco, in osservanza della decisione presa dall’amministrazione.

Un atteggiamento che di fatto rende vana la modifica dei regolamenti, che fu decisa anche per rispondere alle lamentele della Capitaneria di Porto, visto il caos che si crea quando decine di mezzi fanno manovra sulla banchina. Le proteste dei tassisti sono così aumentate, e il sindaco ha chiesto al Comando della Polizia Locale di intensificare i controlli  non soltanto per eliminare il fenomeno dell’affollamento sull’approdo, ma anche per contrastare l’usanza di molti albergatori di inviare i propri pulmini sul porto in attesa dei clienti: in pratica, un servizio “abusivo”, dal momento che conducenti e imprenditori sono sprovvisti di regolare licenza Ncc.

Dal canto loro, i tassisti sono prevedibilmente adirati per quella che si configura come una vera e propria concorrenza sleale. Fra l’altro, anche coloro che sono in possesso di regolare licenza di noleggio con conducente, invadendo la banchina per intercettare i clienti, contravvengono alle disposizioni in materia, sostando in area non consentita senza attendere la chiamata presso la rimessa. Il primo cittadino ora auspica una maggior collaborazione da parte degli albergatori, chiamati ad attrezzare l’accoglienza dei clienti tramite regolari accordi con i titolari delle licenze: in caso contrario, è probabile che le multe fioccheranno copiose. Ma tale auspicio deve fare i conti con la latente “guerra fredda” tra tassisti e albergatori, con i primi che quest’estate hanno anche minacciato lo sciopero, viste le modalità con le quali i secondi trasportano i propri clienti nelle strutture ricettive dopo lo sbarco sull’isola. Ci riferiamo al cosiddetto “servizio cortesia” che secondo alcuni tassisti passa per essere gratuito ma che in realtà non lo sarebbe affatto, e che viene effettuato con mezzi privati e senza autorizzazione al trasporto. Da parte loro, gli albergatori lamentano gli eccessivi costi delle macchine gialle, problema ulteriormente acuito dall’assenza di un regolamento unico per i vari comuni isolani e dalla mancanza di un tariffario predeterminato.

Ma le vicende casamicciolesi rappresentano anche l’ultimo episodio in ordine cronologico della “guerriglia” tra tassisti e Ncc, che continua da tempo immemore. Alcuni titolari delle auto gialle hanno formulato l’amara considerazione che si tratta in sostanza di una “guerra tra poveri”, visto che il mercato ormai è saturo, situazione creata in gran parte dalla decisione, profondamente sbagliata a livello politico, di diversi comuni isolani di voler concedere numerose licenze di Ncc pur nella consapevolezza che in quei comuni non ci sarebbe stata sufficiente attività e che si sarebbe quindi provocata una saturazione del settore in determinate zone nevralgiche con le prevedibili dannose conseguenze, come appunto le “frizioni” con i tassisti. A tale critica, gli operatori Ncc replicano sostenendo che sono i taxi a essere in troppi rispetto al numero complessivo degli abitanti: un esempio sarebbe quello delle centoventi licenze concentrate nel solo comune di Ischia, numero che supererebbe ogni parametro legale. Ai tassisti è stata più volte contestata anche la sostanziale costante violazione del limite massimo di ore lavorative giornaliere, in quanto, dicono gli NCC, sarebbe palesemente assurda la pretesa secondo cui le sei o otto ore quotidiane siano da calcolare esclusivamente col tassametro, giacché per raggiungere in tal modo il limite massimo si dovrebbe spesso rimanere in strada per decine di ore. I titolari di licenza di noleggio con conducente affermano che sono proprio i tassisti a invadere i servizi di loro competenza, specialmente nei casi in cui i taxi trasportano i clienti verso le destinazioni più lontane: un comune può stabilire la tariffa soltanto nell’ambito del suo territorio, e per i viaggi più lunghi il costo misurato dal tassametro (che deve essere tenuto in funzione e calcolare anche il costo del tragitto di ritorno) diverrebbe esorbitante e insostenibile per il potenziale cliente, che pertanto spesso viene invitato dal conducente a concordare un prezzo più basso, confidando nei mancati controlli e quindi, sostengono gli NCC, invadendo di fatto proprio la forma di servizio tipico del noleggio con conducente, dove per legge la tariffa è indicativa, essendo legata alle variazioni del prezzo del carburante, oltre che soggetta a trattazione privata.

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Restano quindi sul tappeto molti punti irrisolti nella regolamentazione del servizio di trasporto pubblico non di linea, e c’è da scommettere che tali zone d’ombra continueranno a provocare frizioni e reciproche accuse per invasioni di campo nei rispettivi campi d’azione.

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