LE OPINIONI

IL COMMENTO Covid, a che serve la prevenzione random?

DI RINO ROMANO

Dalla proclamazione di quel fatidico “total lockdown” (marzo 2020) la popolazione mondiale pende dalle labbra di virologi ed esperti – più o meno improvvisati – di coronavirus, le cui previsioni, del resto, si sono rivelate – a quasi un anno e mezzo di distanza – inattendibili al 90%. Più credibili, anzi, trasparivano i vaticini di maghi, santoni, astrologi, cartomanti. Quando, comunque, l’opinione pubblica si è resa conto che – malgrado i vaccini – la fine della pandemia non era così vicina, ha preso il sopravvento l’opzione delle “scelte politiche” (sottratte ai medici e affidate ai governanti) non potendo paralizzare, all’infinito, tutte le attività umane. Senza sminuire i pareri tecnici, la ricerca del “punto di equilibrio” (tra la tutela della salute collettiva e la difesa dell’economia) è giusto che venga demandata al potere esecutivo (in ambito comunale, la prima Autorità sanitaria resta il sindaco). Alla luce di tali premesse, ci chiediamo con quale coerenza (per evitare assembramenti) è stata annullata – su input di De Luca in persona – la tradizionale sfilata a mare di Sant’Anna ad Ischia Ponte, in programma il 26 luglio e consentito il mega-concerto, all’aperto, a pagamento, di Gigi D’Alessio, sul lungomare di Forio, domenica scorsa? Ci fa semplicemente sorridere l’obiezione che, per lo spettacolo di D’Alessio, fossero previsti – previa interruzione del traffico veicolare – posti a sedere, distanziati, numerati, predefiniti, all’interno di un’area demaniale delimitata o finanche il “green pass”.

Era facile, infatti, prevedere (com’è poi effettivamente avvenuto) che le “calche indeterminabili di persone” si sarebbero verificate all’ingresso ed all’uscita della platea, soprattutto ad opera dei cosiddetti “portoghesi” (coloro che cioè, assiepandosi intorno all’area portuale di Forio o anche affollando le strade limitrofe – interdette al traffico automobilistico – miravano a godersi gratis il concerto). A chi erano affidati i controlli esterni, anche sull’uso delle mascherine? Cosa succederà, nei prossimi giorni, all’esito dei monitoraggi sanitari? Forse a Forio (a differenza del Borgo di Celsa) spirano venti che non consentono la diffusione di virus e specialmente della temutissima “variante delta” o sono previsti ingressi di turisti a numero chiuso? Stiamone certi: questo tipo di prevenzione “random”, ovvero (volendo usare un’espressione vernacolare, un po’ volgare, ma di più immediata presa) “a capocchia”, risulta completamente inutile. Quindi: o si vietavano entrambi gli eventi – di pari potenziale pericolosità – o nessuno di essi! Se si vuole davvero privilegiare la tutela della salute pubblica – e, di riflesso, l’economia turistica – si eviti il “doppiopesismo” e si facciano controlli seri e sistematici, per impedire rischi di assembramenti ovunque: compresa la riva destra e la piazzetta San Girolamo. Altrimenti assisteremo solo al galà dell’ipocrisia e la gente – ad onta degli allarmismi – non accetterà più restrizioni di nessun tipo!

PRESIDENTE ASS. P.A.S. PRONATURA

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