POLITICAPRIMO PIANO

Casucci: «Faremo di Ischia la capitale del Benessere»

Nostra intervista inedita all’assessore regionale a Semplificazione Amministrativa e Turismo. Un’analisi approfondita e dettagliata della stagione turistica che è andata in cantiere ma anche le prospettive di sviluppo future per il nostro territorio. Condite, in particolare, da una significativa promessa

Assessore Casucci la stagione turistica si è chiusa con riscontri assolutamente positivi per la Campania. Qual è il suo bilancio?

«Un bilancio estremamente favorevole abbiamo avuto numeri significativi che oscillano, in termini di percentuale, tra il 15 e il 35-40% in più del 2000 del 2022 e anche, in alcuni casi, con questi stessi numeri sul 2019. In alcune realtà, penso in particolar modo all’aeroporto di Capodichino, avevamo già avuto un incremento nel 2022 rispetto al 2019. Quindi i grandi vettori aerei, marittimi e ferroviari, hanno tutti conseguito un incremento. In alcuni casi, penso ai collegamenti con Sorrento, il Campania Express, hanno avuto degli incrementi estremamente elevati. Lì c’è anche un una nota di merito che va data ai Comuni dell’area vesuviana che hanno sacrificato un po’ le loro esigenze nel periodo estivo, proprio per avvantaggiare e tutelare maggiormente i turisti che dovevano andare a Sorrento e in penisola. Questa mi sembra una nota di merito che va particolarmente sottolineata in un periodo in cui tutti pensiamo solo a noi stessi, anche un po’ per la paura del futuro, si registra una scelta strategica fatta da un gruppo di comuni coraggiosi, disponibili al dialogo anche in sede prefettizia. Lì abbiamo avuto anche dei confronti che sono stati duri, molto serrati che sono andati avanti a lungo nel periodo pre-estivo e, grazie al prefetto di Napoli, abbiamo raggiunto un risultato molto importante».

-Napoli in particolare sta vivendo dal punto di vista della ricettività un momento straordinario. Qual è la sua spiegazione ad un successo che sta diventando quasi travolgente? 

«Napoli è in crescita, non ha un turismo saturo. Non ha, innanzitutto, dei flussi turistici saturi come Venezia, Firenze e non incomincia a sperimentarne gli effetti.  Non ha vissuto la saturazione del turismo neppure in passato per tutta una serie di ragioni. Sarebbe lungo analizzare. Napoli ha delle caratteristiche che sono proprie, di identità culturali molto forti e che si sposa con una immagine internazionale molto radicata e collegata all’enogastronomia. Un’enogastronomia, peraltro, anche alla portata, con fasce di prezzo non eccessivamente alta. Quindi anche la movimentazione turistica sia nazionale che internazionale,  trova a Napoli anche dei costi che sono sopportabili. Poi vi è tutto un aspetto un po’ più problematico che attiene alla ricettività. Sono cresciute a dismisura le locazioni turistiche. Per questo abbiamo predisposto la norma, prima in sede di legislazione regionale poi con atto amministrativo della giunta regionale per identificarle. Il provvedimento è  del 16 ottobre, la nostra normativa ultima, con il decreto interno amministrativo della Regione Campania che finalmente avvia anche le circolari applicative, i moduli con cui i comuni possono comunicare. Informative che già stanno facendo anche per motivi legati alla sicurezza, al terrorismo con la Questura. Facciamo emergere tutta questa congerie di importante ricettività turistica che attiene alle locazioni, cosiddette brevi che fanno, ove non registrate, una concorrenza sleale agli alberghi e alle e all’extra alberghiero. Quindi ci stiamo muovendo in una direzione che è di successo ma anche di disciplina. Penso in particolar modo alle classificazioni alberghiere a cui stiamo lavorando».

-Ischia e Procida  fanno registrare dei numeri in controtendenza con un calo oggettivo delle presenze, ma anche dei transiti sulle vie del mare. Se per l’isola di Arturo si può giustificare  il trend con la fine dell’anno della Capitale della Cultura, che cosa sta accadendo, invece, ad Ischia al sistema Ischia? 

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«Procida non poteva rifare le 600.000 presenze! Sarebbe stato, anche nel lungo periodo, sarebbe stato insostenibile. La regione Campania ha aiutato molto Procida ad affrontare l’impatto di  600.000 presenze per un comune di 10.000 abitanti. Una sfida abbastanza impegnativa che non si potevano protrarre nel tempo. Però Procida ha riqualificato la propria offerta turistica anche grazie a quell’esperienza. Quindi si è riproposta nel 2023 con numeri, comunque, molto significativi di gran lunga superiori agli anni precedenti. Per Ischia, dopo i fatti che conosciamo di novembre 2022, non è stato un anno fortunato. Questo è dovuto anche a ragioni meteorologiche. La prima parte dell’anno è stata caratterizzata da tempo cattivo, anche con temperature che non sono adatte alla stagione turistica. L’isola ha subito questo aspetto nei primi sei mesi. Devo dire che nel periodo estivo ha recuperato, non solo e non tanto con il turismo di prossimità, ma anche col turismo internazionale. Abbiamo avuto molti arrivi, sono cresciute molto le strutture turistiche, la ricettività. Arrivi che hanno fatto anche gli eventi che noi abbiamo finanziato. In particolar modo a quelli del settore cinematografico e gli innumerevoli eventi che la regione Campania finanzia. Noi, adesso, abbiamo un progetto su Ischia che avevamo già portato avanti nella borsa internazionale del turismo di Milano a inizio anno, quindi a febbraio del 2023. Un progetto di promozione specifica, di sostegno specifico che daremo ad Ischia perché, Ischia, al di là dei numeri che ha fatto il periodo il periodo estivo, continui questo trend di destagionalizzazione, ma soprattutto di un turismo che deve diventare- sempre di più- un turismo della salute, un turismo del benessere. Ischia è questo, anche in relazione alla sua natura vulcanica, ad una territorialità che deve essere il più possibile preservata, anche in funzione di un turismo della salute e del benessere in cui Ischia il leader mondiale». 

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-Quindi, in un certo senso, alzare il livello della qualità evitare il “cafonal”, questa è la direzione? 

« Mi mancava… ma il cafonal rende l’idea». 

-Assessore, Lei conosce l’isola molto bene. Al di là del suo ruolo di assessore, in tutta sincerità, non è forse arrivata l’ora di diminuire il numero dei posti letto, eccessivamente spropositato, che porta inevitabilmente a svendere poi il prodotto Ischia? 

«Sì, venerdi 20 ottobre abbiamo avuto un incontro a Capri per parlare di questo stesso tema che  riguarda tutte le grandi destinazioni turistiche. Lo stesso tema riguarda anche Sorrento, dove il sindaco se n’è molto preoccupato, addirittura toccando argomenti giuridici, come il rapporto tra i condomini e le locazioni turistiche, a cui facevo riferimento  prima e su cui noi stiamo legiferando. Stiamo andando avanti con le circolari applicative, quindi tra la direzione generale turismo e l’agenzia Campania turismo. Ischia da questo punto di vista ha un’opportunità in più, ha una diversità di territorio superiore rispetto a Capri. Oggettivamente, l’over tourism di Capri diventa veramente di chiara evidenza, ma di difficile gestione per Ischia. Il tema è un po’ diverso. Ischia può sperimentare dei modelli e credo quello che abbia fatto il comune di Ischia, con la DMO che ha che ha portato avanti il sindaco con grande intelligenza ci offre delle importantissime opportunità e  dovremmo a breve discutere anche con gli altri sindaci per estendere il sistema DMO a tutta quanta la l’insularità ischitana. Sicuramente con la legislazione regionale che abbiamo adottato a luglio 2023 , il provvedimento adottato a settembre 2023 dalla giunta regionale Campania, avremo un atteggiamento di tolleranza zero sull’abusivismo. Quindi l’argomento delle locazioni che tocca, ovviamente un tema importante come quello della proprietà privata, deve essere deve convivere con la qualità della vita dei cittadini, con la qualità della vita dei servizi. Altrimenti le persone residenti stabilmente residenti vanno in difficoltà e il nostro turismo finisce per autodistruggersi. 

-Ha citato la DMO, come giudica la presenza ed il lavoro di Ejarque ad Ischia? 

«Ho avuto, grazie alla cortesia del sindaco di Ischia Ferrandino Enzo Ferrandino, la possibilità di leggere questo documento. Un documento importante anche per noi, di riflessione. Perciò avremo sicuramente un confronto con il sindaco e con gli altri sindaci di Ischia, anche gli altri comuni dell’area peninsulare perché noi riteniamo che quel lavoro, fatto dallo stesso consulente anche per il Comune di Amalfi, sia un’opportunità. Costituisce un modello a cui ispirare le nostre linee guida che stiamo adottando in relazione al redigendo testo unico del turismo. Le nostre linee guida per le nuove DMO in Regione Campania che coniugano l’omogeneità territoriale e tematica con dei finanziamenti dedicati che portano all’integrazione dell’offerta turistica territoriale sulla base di dati affidabili che creino poi una prospettiva di futuro che sia il più possibile di cooperazione istituzionale estesa. Quindi credo che Ischia abbia fatto benissimo a fare quello che ha fatto, nella piena disponibilità del sindaco, credo sia molto apprezzabile e vedremo adesso anche nel confronto con gli altri sindaci». 

-In questa ottica l’imprenditoria delle isole, in particolare quella ischitana, deve a suo avviso iniziare a prendere qualche iniziativa autonoma, invece di bussare sempre alla porta degli enti istituzionali? 

«Decisamente sì! Per la verità l’ha fatto in tante occasioni, anche distinguendosi perché ci sono delle eccellenze talmente rilevanti sull’isola di Ischia e non faccio nomi perché poi rischierei di dimenticare qualcuno. Il tema vero è: quando. Gli imprenditori, a inizio anno subito dopo i fatti novembre, le associazioni di categoria sono venute qui da me, proprio qui al Centro Direzionale, a gennaio, nel pieno delle vacanze natalizie, a dire che volevano fare del delle scelte importanti, dal punto di vista della qualità dei servizi che offrivano, dell’impegno a superare la frammentazione e andare incontro a un partenariato pubblico-privato serio effettivo. I segnali successivi sono in questa direzione. Quindi io mi sento confortato, c’è anche qualche segnale di discontinuità, va colto e va anche censurato, però, credo che l’atteggiamento complessivo delle associazioni e delle imprese sia un atteggiamento di grande responsabilità e anche di avvedutezza. Poi se non faranno quello che hanno detto di fare, cioè di fare delle scelte qualitative più che quantitative, cominceranno ad avere ovviamente una crisi che non è solamente una crisi territoriale, ma anche una crisi imprenditoriale ». 

-Lei prima ha parlato di destagionalizzazione, è lecito lavorare in questo senso per Ischia o sarebbe bene considerare anche una serie di limitazioni e fattori che sono inevitabilmente legati all’insularità, ad esempio al mare che d’inverno è spesso un ostacolo ,oppure varrebbe la pena investire in un turismo semestrale però in una maniera seria e proficua? 

«Lo dicevo prima. Gli operatori Ischitani hanno questa grande potenzialità che è legata al turismo del benessere. Un turismo di cui tutti abbiamo un grande bisogno, soprattutto dopo il covid, soprattutto dopo lo stress geopolitico che stiamo vivendo tra Israele, Striscia di Gaza, Ucraina. C’è un grande bisogno di questo tipo di turismo, tendenzialmente di qualità elevata, soprattutto un turismo che deve durare per forza tutto l’anno. Lo ricordo, uno dei bagni più belli che ho fatto in inverno, l’ho fatto ad Ischia in un a mare caldo, benedetto dalle sorgenti termali. Non lo cito proprio perché sembra sempre di privilegiare un luogo rispetto ad un altro, però, lo ricordo come un’esperienza bellissima. Questa opportunità che nessun altra realtà ha, in un momento in cui si parla, anche a proposito di turismo esperienziale, può offrire ad Ischia veramente tantissimo. Gli imprenditori anche qui dovrebbero farsi carico di un’esigenza: quello di decidere se cosa vogliono fare da grandi. Poi lamentarsi e stare chiusi 8-6 mesi l’anno, finisce per diventare un non senso. Certo bisogna supportarli come abbiamo fatto noi con gli incentivi per il personale, con la formazione dedicata dopo, soprattutto, la stagione del reddito di cittadinanza. Abbiamo avuto dei consistenti miglioramenti, ma ancora bisogna lavorare affinché soprattutto i più giovani si sentano coinvolti in un progetto di accoglienza turistica isolana vera, autentica, di prospettiva. Il ragionamento è aperto, noi lo stiamo portando avanti. Il senso di responsabilità aiuterebbe tutti quanti noi». 

-Tre motivi per i quali consiglierebbe ad un amico di venire in vacanza ad Ischia?

« Il coniglio all’ischitana che è una mia grande passione e, secondo motivo, certi maiolicati che stanno in giro da qualche parte in qualche grande albergo, ma anche in qualche ricettività extra alberghiera di pregio, neanche a prezzi troppo elevati, poi certe connotazioni naturalistiche e culturali che sono assolutamente imperdibili. Direi in questo senso la casa di Luchino Visconti, con quello che andrebbe fatto  per recuperare quella memoria, quindi tutto il tema cinematografico che ruota intorno a Ischia che è fantastico. Ci sono tanti coraggiosi, operatori, imprenditori che si spendono in questa direzione, ma dico anche il naturalismo e la magia di certi giardini. Ho avuto l’opportunità per la prima volta, pur conoscendo bene e Ischia perché ci sono stato per ragioni familiari per tante volte, di vistare riservatissimi e bellissimi giardini ischitani e vi assicuro che ci sono da vedere cose che non si possono vedere altrove».

Nel suo bilancio dell’attività di assessore quali sono i risultati che rivendica con maggiore orgoglio e quali quelli che mancano all’appello? 

«Beh, bella domanda! Il risultato maggiore è quello di aver creato un dialogo con tutte le categorie, di aver ragionato con tutti, di aver di aver buttato sempre il cuore oltre l’ostacolo, anche quando era difficile farlo. Sulla mobilità, per esempio, in penisola sorrentina e piuttosto in costiera Amalfitana. Non ho alcuna competenza, ma non sono mai mancato una riunione sui temi della mobilità che è un tema delicatissimo, peraltro. Quindi la presenza, la disponibilità, il dialogo, 20- 23 tavoli istituzionali permanenti. Oggi abbiamo deciso di istituire anche il tavolo istituzionale permanente sul turismo accessibile che ci mancava, tra tanti altri tavoli istituzionali. Quindi il dialogo con tutti, il confronto con tutti, con umiltà. Quando si parla di turismo, vi sono delle aree turistiche così avvedute, con tanti imprenditori di successo e di qualità che non si può che avvicinarsi a questi argomenti con umiltà, con spirito di servizio. Questo è il merito. Il demerito è stato quello di aver avuto risorse inferiori a quelle che confidavo di ricevere. Confido di ricevere maggiori risorse, perché il turismo, essendo a forte trazione privatistica, riesce, soprattutto, nella fase promozionale- imprenditoriale, ad essere tendenzialmente autosufficiente. Quindi confido di avere risorse più importanti che possano dare al turismo, non solo e non tanto per quello che riguarda i servizi collegati, ma anche proprio al turismo in quanto tale. Un’immagine che noi abbiamo dato attraverso Campani Divina sui mercati internazionali. Grazie al presidente Vincenzo Luca abbiamo dato sui mercati internazionali, nelle fiere internazionali dove siamo andati, qualcosa di più strutturato che ci consente di arrivare al  turismo di nicchia al quale noi puntiamo per quel che riguarda soprattutto le aree interne. Ecco questo tema delle aree interne è un tema delicato a livello regionale. Io confido che riusciremo, veramente, attraverso il turismo a combattere e a vincere una battaglia contro lo spopolamento e a dare delle speranze ai giovani e importante».

Cosa manca ancora la Campania per affermarsi come Polo turistico di eccellenza assoluta? 

« Alla  Campania non manca nulla per affermarsi, già lo è! Forse direi che dovrebbe rilanciare le sue caratteristiche minori che sono tante e sono poco conosciute: i suoi spazi di accoglienza, la sua peculiare capacità empatica di accogliere le persone e farla diventare un una forza anche istituzionale. Penso al presepio napoletano che sta per diventare, grazie anche al sostegno degli Stati Uniti d’America una scuola internazionale. Anche l’artigianato è una nostra grande opportunità. Il nostro turismo religioso è una grande opportunità e quindi quello che dobbiamo fare ancora di più è incrementare il dialogo, penso ai tanti vescovi sacerdoti parroci che si battono per una conoscenza più approfondita di luoghi meno noti. Penso anche a tutto quanto il sistema universitario possa fare.Anche lì si dovrebbe un po’ passare la mano sulla coscienza, tra l’altro impegnarsi più attivamente affinché tutte le loro capacità, le loro concrete conoscenze, diventino forme di consapevolezza di cui beneficiano tutti i cittadini. Credo che anche in questa direzione ci dobbiamo muovere con maggiore senso di responsabilità e maggiore saggezza. L’assessorato al turismo della Regione Campania c’è, la presidenza De Luca ha sempre parlato del turismo come una grande opportunità che sapremo sicuramente cogliere».

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Beta

Un’intervista molto ampia e dettagliata, che lascia ben sperare sul nuovo corso isolano del turismo, perché Ischia merita davvero di essere rivalutata.
Peccato non aver avuto altrettante notizie circa la costiera amalfitana, con riguardo ai suoi atavici problemi di circolazione sulla statale, parcheggi ed overturismo tossico…

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