CRONACA

Ci sono le sorgive ma non le terme

Tirare fuori da polverosi e abbandonati “scaffali” regionali una Concessione mineraria ad hoc per esporre all’Asta le sorgive termali site in Piazza Bagni, a Casamicciola, ex proprietà del Pio Monte della Misericordia, puzza lontano un miglio di ”pratica pilotata” non si sa per quali reconditi motivi (?). Le sorgive in parola risultano abbandonate da oltre cinquant’anni dall’Ente Morale Pio Monte della Misericordia per cessata attività assistenziale e per abbandono della gestione provvisoria dello Stabilimento Termale sito in Corso Luigi Manzi da parte dell’imprenditore Mario Di Castro nell’anno 1973. Una “pratica” definitivamente chiusa, malgrado diverse cause civili accese dalla Società Circide dell’ing. Lubrano contro il Pio Monte, per rivendicare la titolarità delle Fonti minerali site in piazza Bagni, che fin dal 1898 approvvigionavano l’Ospizio Termale costruito dal Sodalizio dopo il terremoto del 1883 a un tiro di schioppo dal Porto di Casamicciola.

Abbandonato ad un ignobile degrado, lo Stabilimento Termale è finito in totale disfacimento, tanto da richiederne una parziale chiusura, in attesa di una completa recinzione stante pericoli gravissimi per la pubblica incolumità. Pur tuttavia, al cospetto di un disfacimento generale delle strutture murarie e delle aree verdi circostanti, il Governo del Pio Monte, trasformato in Ente Morale di diritto privato, ritenne praticabile un “restauro conservativo” dell’intero complesso immobiliare e la futura destinazione ad attività Alberghiera-Termale da realizzarsi da soggetto privato da individuare. Un progetto futuribile in grande stile, firmato dall’architetto Pica Ciamarra, colpì la fertile fantasia dell’ex sindaco Giovan Battista Castagna e di altri amministratori comunali pronti ad accogliere tutti i “desiderata” del Pio Monte a condizione di conservare l’uso delle pinete destinate dal Comune ad area giochi bambini, mercatino delle pezze vecchie e parcheggio per auto e pullman turistici.

Quel progetto megagalattico marcì negli scatoloni custoditi nell’Ufficio Tecnico comunale del palazzo Bellavista per sette lunghi anni finchè fu recuperato, portato all’attenzione della Commissione integrata Edilizia e Paesaggio e del Consiglio Comunale e infine sottoposto al vaglio definitivo del sindaco e del Soprintendente del Pio Monte allo scopo di sottoscrivere una Convenzione propedeutica al rilascio di un Permesso a Costruire. Fino ad oggi il Pio Monte si è reso uccel di bosco, mancando agli accordi che prevedevano il…nome e cognome del soggetto attuatore del progetto e il ritiro del Permesso a costruire entro il mese di settembre del 2022! Ma questi sono dettagli che esulano dalla notizia esplosiva della Gara indetta dalla Regione Campania per concedere, al modico prezzo di 990mila euro (circa due miliardi di vecchie lire), per un lasso di tempo di 15 anni, la Concessione mineraria delle Acque termali site in piazza dei Bagni al migliore offerente!

A questo punto alcuni interrogativi. Come si è giunti a questo capolinea con i diritti di proprietà dei siti e del fabbricato in predicato rivendicati dalla Società Circide? E come si è potuto procedere a istituire una Gara comprensiva non soltanto delle Sorgive termali, ma vieppiù del fabbricato che insiste sulle Acque, ormai inquinate e abbandonate da mezzo secolo? Occorre allora fare chiarezza. Iniziamo col dire che il fabbricato ottocentesco, non digiuno di pregio architettonico, fu realizzato nello stesso anno della costruzione del grandioso Ospizio Termale del Pio Monte in riva al mare. Si tratta di una “cortina” architettonica dal guscio vuoto, perché malgrado le ragguardevoli dimensioni, non conteneva ambienti destinati alle terapie termali, ma soltanto vasconi per la maturazione delle argille (Fangaie) e le attrezzature di captazione dell’acqua minerale da incanalare in una tubatura della lunghezza di cinquecento metri per rifornire – a caduta libera – lo Stabilimento Termale del Pio Monte funzionante alla Marina di Casamicciola.

Ambiente malsano, addossato alla collina della Tresta, non avrebbe mai potuto assolvere ad una funzione terapeutica sul posto, con le esalazioni termo-minerali a pochi metri di distanza e con i vasconi del fango maturato in ammollo! E infatti non si rinvengono locali, camerini, gabinetti, stanze, ma un unico enorme ambiente destinato ai servizi tecnologici necessari per il funzionamento della Fangaia e della Sorgiva Termale. Dunque accertato quanto sopra, non si comprende a cosa potrà servire una Concessione termale priva dello…Stabilimento! In che modo potranno essere impiegate le acque termo-minerali laddove non esiste traccia di Terme! E, infine, cosa significa questo passaggio contenuto nello schema di Convenzione: ”nelle more del rilascio della nuova Concessione, sarà obbligo del soggetto aggiudicatario successivamente alla messa in sicurezza dell’Edificio…” Ma di grazia, quale messa in sicurezza è possibile eseguire su di una facciata finestrata posticcia, unico avanzo di una fabbrica collassata e del tutto distrutta? (Osservare le foto pubblicate, per credere!). Per il momento non aggiungiamo altro in attesa degli sviluppi della…Gara regionale!

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