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Cinque cose che Giosi Ferrandino avrebbe potuto fare e non ha fatto

Ecco le carenze: traffico (lo ha riconosciuto lo stesso sindaco d’Ischia), sicurezza pubblica, commercio, bilancio preventivo, violenza di genere

Era lecito aspettarsi, dopo le incisive domande poste, alcuni giorni fa, da Mizar al Sindaco Ferrandino, che gli aspiranti Sindaci (della stessa maggioranza attuale o dell’opposizione) dessero seguito alle esternazioni, a volte sufficienti, a volte furbesche, a volte completamente sfuggenti di Giosi. Il Sindaco ha risposto di ritenere che l’80% di quanto promesso in campagna elettorale è stato realizzato (parcheggi, pubblica illuminazione, rete fognaria, edifici scolastici, strutture sportive, promozione turistica). Quanto al 20% restante, riconosce di aver mancato sul traffico (sempre più caotico) e su altre materie che non sono – però – di competenza diretta del Comune, come sanità, trasporti, depurazione (tutte di competenza regionale). A suo dire, tutto O.K. con i collaboratori, nega che qualcuno se ne sia andato a seguito di contrasti con lui; mai boicottato il circolo PD, durante la segreteria di Anna Fermo; mai chiuso il circolo, che ha solo cambiato indirizzo. Non ha mai privilegiato gli yes man, ma sempre privilegiato il talento (!?)   Addirittura ritiene indispensabile l’apporto di chi la pensa diversamente. E la “democrazia”? Cos’è per Giosi? Suvvia, è “partecipazione” come cantava Gaber. La cultura? Ma, perbacco, ha realizzato la sede stabile per il teatro al Polifunzionale! Inoltre è stato realizzato il Parco Archeologico marino di Aenaria. Del Decreto Minniti sull’ordine pubblico, a Ischia – per Giosi – non c’è bisogno, perché – per fortuna, non abbiamo le tensioni sociali della città.

Per ciò che attiene all’appartenenza politica, PD a vita (s’intende quella del partito che, evidentemente, si presume a rischio). In che modo Giosi avrebbe favorito lo sviluppo economico-turistico d’Ischia? E’ ovvio, tenendo basse le tasse e istituzionalizzando la Festa del Porto nonché il Natale, atto a destagionalizzare il turismo. E su questo non c’è stata reazione, intervento che demolisse o rafforzasse quanto enunciato. Ho veramente il timore che, nonostante il declino amministrativo sempre più marcato della Città d’Ischia, l’evanescente e plasmabile popolo ischitano si stia piegando nuovamente ad assicurare una maggioranza della stessa inconsistenza e caratteristiche attuali. Né, onestamente, mi tranquillizzano gli ultimi” boatos” di posizionamenti sullo scacchiere elettorale, che mi sembrano rivolti a mettere su esclusivamente armate acchiappavoti, senza alcuna idea e programma alternativo. E’ allora compito di un osservatore, di un modesto analista della stampa locale, di aprire qualche finestra nel buio palazzo di una politica sempre uguale a se stessa. Vorrei dire al Sindaco Giosi, a cui porto sempre rispetto, dal giorno dopo che gli elettori lo hanno scelto, che ci sono molte cose che avrebbe potuto fare e non ha fatto. Mi limito a citarne 5: traffico, bilancio, commercio, sicurezza pubblica, tutela di genere.

 

DONNE

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Ho preferito parlarne dopo l’8 marzo, per evitare di accodarmi alla retorica delle ricorrenze, che si spegne il giorno successivo. Mi interessa l’operatività, la concretezza nell’affrontare i problemi, specialmente quando sono gravi e peggiorano col passar del tempo. Ci sono Regioni, in Italia, che hanno una propria legislazione per aiutare le donne vittime di violenza (e, più in generale, violenza di genere). La Regione Campania è indietro, non ha ancora una propria legge a tutela delle vittime di violenza. Vi è una proposta di legge, rubricata al n.102 del Registro generale della Campania, ad iniziativa dei consiglieri Fiola, Mario Casillo, Cascone, Maraio, Aloia, Petracca, Moxedano, depositata il 25/11/ 2015 e trasmessa dal Presidente del Consiglio regionale, in data 1/12/2015 alla VI Commissione per l’esame e alla II Commissione per il parere. Inoltre il 6/3/2017 è scaduto il termine per i bandi Daphne, di cui un bando è a sostegno delle vittime di violenza e un altro bando è teso a raccogliere suggerimenti, programmi e modalità di educazione e prevenzione della violenza di genere. Il Sindaco d’Ischia, Giosi Ferrandino, ha fatto qualcosa per sollecitare la Regione a definire la legge? Ha informato il Consiglio comunale, i cittadini, che esistevano dei bandi a cui poter partecipare? A nulla vale l’eccezione che trattasi di competenze regionali, perché un Sindaco deve rappresentare gli interessi della comunità a tutti i livelli e dimostrare capacità di interlocuzione, specialmente se l’Ente sovracomunale è a guida PD, lo stesso partito del Sindaco: E questo vale anche per la Sanità, Depurazione, Trasporti marittimi e terrestri. E il giovane Gianluca Trani, che pure ha dedicato l’ultima newsletter alle donne e a sua moglie, sa che potrebbe contattare Mario Casillo (firmatario della proposta di legge regionale) per spingere dal basso provvedimenti per le donne? E la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala, che della VI Commissione è vicepresidente, non crede di dover ragguagliare gli ischitani su quel che accade in Commissione (che attualmente ha 95 proposte di legge in esame)?

Fortunatamente, da dicembre scorso, è attivo ad Ischia il Centro antiviolenza “Nondasola”, presso il centro Papa Francesco al Polifunzionale: e, come ci ha ragguagliato Isabella Puca sul Golfo, “Nondasola” (che parte dal mondo cattolico e non dal palazzo della politica) sta svolgendo un’ottima opera di divulgazione di questi temi sensibili.

 

COMMERCIO

 

Possibile che non ci si renda conto che il settore che langue di più è il commercio? Non c’è dubbio che tale crisi si inscriva nella più generale contrazione dei consumi, ma il commercio ischitano non “muore lentamente” come recita il poeta, ma in maniera piuttosto rapida. Cosa avrebbe potuto fare l’Amministrazione? Intanto preservare i centri storici (riva destra e sinistra del Porto, Via Roma e Vittoria Colonna, Ischia Ponte) dal proliferare di negozi inadeguati all’estetica, al decoro, all’ordine e alla pulizia delle zone di rilevante interesse storico (friggitorie, pizzetterie, take away, ma anche punti scommesse, sale giochi, per non parlare della tolleranza verso prodotti patacca pseudo locali come liquori, caramelle, biscotti, spezie). Non è vero che la libertà commerciale impedisce alle amministrazioni comunali interventi limitativi. Già in passato ho citato Città e Comuni che hanno adottato Regolamenti stringenti. In questi giorni, si è aggiunta anche la città di Bologna, che attua il cosiddetto Decreto Unesco o Scia bis, per salvare l’identità storica del centro.

 

ORDINE PUBBLICO

 

Il Sindaco Ferrandino ha detto che non è necessario ricorrere al Decreto Minniti, perché Ischia non ha le tensioni sociali della città. Evidentemente pensa esclusivamente al problema dell’integrazione degli immigrati. Non si è reso conto che, per esempio, il Sindaco può decretare un foglio di via per eventuali ambulanti abusivi sbarcati dalla terraferma (ci riferiamo non ai “vu’ cumprà”, che generalmente, non fanno male a nessuno, ma piuttosto agli insistenti, minacciosi venditori di calzini che incutono soggezione e paura, soprattutto alle donne). Il Sindaco Ferrandino non sa che in molti Comuni d’Italia (soprattutto a guida PD) stanno istituzionalizzando figure di cosiddetti “assistenti civici”, volontari per la sicurezza della comunità. Fanno sorveglianza intorno alle scuole, nei parchi, nei luoghi sensibili e attivano, all’occorrenza, le forze dell’ordine. Pensate alle pinete d’Ischia, già carenti di custodia e pulizia, quanto potrebbero beneficiare di un servizio siffatto, per prevenire il disturbo di esibizionisti, pedofili, malati di sesso.

 

TRAFFICO

 

Il Sindaco si è detto insoddisfatto della disciplina attuale del traffico. Si è dimenticato di riconoscere che molto spesso gli intoppi stradali sono derivati da un modo strampalato di programmare (si fa per dire) i lavori pubblici. Ha vantato la definizione della rete fognaria, omettendo i ritardi, le insufficienze delle ditte affidatarie, le proteste della popolazione. Ma, soprattutto, il Sindaco non riesce a comprendere che il problema del traffico si risolve solo alla luce di un unico Comando isolano di polizia municipale e con un Unico Regolamento di polizia urbana.

 

BILANCIO PARTECIPATIVO

 

Chiudo il ventaglio delle proposte, di ciò che si poteva fare e non si è fatto, con un’idea (nuova per Ischia ma non per molti Comuni d’Italia) che darebbe un significato concreto alle parole “democrazia” e “partecipazione”. L’idea è semplice: prima di elaborare ed approvare il bilancio preventivo, l’Amministrazione comunale delibera una quota percentuale della voce “uscite” (10%-15%?), dopodiché convoca le organizzazioni sociali ed economiche più rappresentative e dà loro il potere di indicare come spendere quella quota percentuale. Questa è democrazia!

 

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