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Sant’Angelo, revoca parziale dell’ordinanza di sgombero

Il sindaco di Serrara Fontana Irene Iacono ha firmato il provvedimento che tra l’altro fa venire meno il contenzioso giudiziario che si era incanalato dinanzi ai giudici del Tar Campania dopo una serie di ricorsi presentati da proprietari di abitazioni o attività commerciali ubicate in località “Sotto la Torre”

Torna il sereno, almeno per adesso e almeno parzialmente. Il sindaco di Serrara Fontana, Irene Iacono, ha infatti firmato l’ordinanza n. 19 avente ad oggetto “Revoca parziale ordinanza di sgombero n. 62 del 2 dicembre 2022 a seguito accertamenti tecnici della struttura commissariale”. Il provvedimento riguardava non solo lo sgombero ma anche il divieto di accesso e di utilizzo di una serie di unità immobiliari (abitative e non) ubicate in località “Sotto la Torre” nel borgo di Sant’Angelo. Nello specifico, tra abitazioni, attività commerciali ed altro parliamo della residenza di Alessandro Iacono, Eleonora Iacono (attività commerciale “La Brezza”), cabina di trasformazione ENEL, Luigi Di Costanzo, Raffaella Iacono, Eleonora Iacono, Giuseppe Iacono, Raffaella Iacono insegna “Sergio Modamare”, locale commerciale “Il Pizzicagnolo”, Franco Aniello, locale commerciale “Boutique Le Signorine”, Luigi Gaia di Ugliano, civico n. 62 costituito da più immobili di differente proprietà, appartamento di proprietà del sig. Giovanni De Simone, quattro unità immobiliari occupate rispettivamente da Claudio Iacono, Amelia Iacono, Corrado Iacono e Michelarcangelo Iacono. Come detto però la revoca dell’ordinanza di sgombero e soltanto parziale e non a caso nel testo del dispositivo si legge che lo sgombero stesso è confermato per il civico n. 19 di Raffaella Iacono, con altre due proprietà poste nel civico 32, per i locali degli impianti tecnologici della EVI spa (leggasi depuratore), e per il civico 62 interno C costituito da due unità immobiliari occupate rispettivamente da Maria Pia Impagliazzo e Brigida Iacono. 

Il sindaco di Serrara Fontana, Irene Iacono

La controversa vicenda che è stato oggetto anche di un contenzioso dinanzi ai giudici della magistratura amministrativa (TAR Campania)prende il via l’1 ottobre dello scorso anno quando una relazione tecnica segnale l’avvenuto distacco dalle pendici del Monte Sant’Angelo di massi, detriti e fango che hanno raggiunto e invaso la parte posteriore dell’Hotel Conte con danni alla struttura alberghiera investendo anche la parte retrostante di un immobile e fermandosi all’altezza del centro nautico. In considerazione della gravità dei fatti nella stessa giornata arrivò l’ordinanza sindacale con la quale nelle more di una più approfondita analisi geologica e strutturale per eventuali ed ulteriori provvedimenti, si inibiva l’accesso e la praticabilità dell’area indicata. La situazione si aggravava a fine novembre quando a seguito di una perizia geologica della dott.ssa Filomena Miragliuolo e ad una relazione della ditta Italroccesi arrivava a conclusioni che concordavano “nel constatare uno stato di potenziale pericolo legato alla presenza di una coltre piroclastica estremamente fratturata e in precario equilibrio statico anche nei settori laterali del fronte franoso non ancora interessato da eventi e quindi l’esigenza di una competa messa in sicurezza della parte corticale dell’ammasso fratturato, attraverso un accurato disgaggio del materiale lapideo ancora presente e il consolidamento statico del costone, concordando con l’attuale recinzione praticata alla zona, nell’immediatezza del crollo, ai fini della sicurezza”.

Con due distinte ordinanze il Comune montano era stato “invitato” dai giudici amministrativi a rimodulare un precedente dispositivo. Decisiva nel dietrofront anche una relazione della struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini

L’ordinanza di Irene Iacono ovviamente prende anche atto di quelli che sono stati i successivi passaggi giudiziari partendo dall’ordinanza del Tar Campania n. 694/2023 che ha sospeso l’efficacia esecutiva dell’ordinanza sindacale n. 62 del 2 dicembre 2022 che era stata impugnata da Concetta Zunta e Luisa Cuomo e di un altro analogo provvedimento (n. 652/2023) arrivato a favore di un altro ricorrente, Sergio Mattera. In entrambi i casi il Comune di Serrara Fontana veniva “invitato” dai giudici ad approvare un nuovo provvedimento da adottare dalla comunicazione in via amministrativa o – se anteriore – della notifica dell’ordinanza. Poi una serie di contatti con la struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini e infine la decisione di revocare parzialmente l’ordinanza in questione proprio a seguito di una relazione della struttura commissariale. Con l’area da interdire che è stata nuovamente ridefinita. Per la cronaca, l’ordinanza di revoca è stata depositata nei giorni scorsi alla luce dell’udienza pubblica e fa cessare la material del contendere prima della trattazione del merito del ricorso, che era stato proposto dall’avvocato Stanislao Giaffreda.

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