CRONACAPRIMO PIANO

Concorso vigili a Forio, in due restano in sella

Una vicenda giudiziaria davvero lunga, tortuosa e complessa che scrive adesso un capitolo importante, definitivo, chiudendo un contenzioso che aveva acceso i riflettori su una procedura concorsuale che si era svolta presso il Comune di Forio. Oggetto del contendere, come i più attenti lettori ricorderanno, le vicende legate al concorso per l’assunzione di vigili urbani presso l’ente turrita che aveva portato alla dichiarazione di decadenza di due persone ritenute responsabili di aver falsamente attestato di essere in possesso della Patente A (requisito indispensabile per accedere al concorso) nel momento in cui presentarono la domanda di ammissione. Una decadenza che – come peraltro facilmente comprensibile – non è stata digerita dagli esclusi ed è da lì che sui sono susseguite diverse azioni giudiziarie da parte degli ex agenti di polizia municipale. Azioni anche parallele e su fronti diversi: mentre ad esempio A. D. si è appellata contestualmente al Tar Campania ed al giudice del Lavoro, D.T. si è mosso innanzi al Tribunale del Lavoro. E proprio nei suoi confronti si è arrivati a un primo epilogo giudiziario con il ricorso che è stato respinto con una sentenza emessa martedì 4 aprile dal giudice dott. Luigi Ruoppolo.

In giudizio, naturalmente, si sono costituiti e sono intervenuti il Comune di Forio e le parti interessate Schioppa e Luongo, difesi dagli avvocati Vito Trofa e Giuseppe Carnevale. I quali hanno l’infondatezza delle argomentazioni esposte dal ricorrente, vedendo riconosciute le proprie ragioni

Per la cronaca D.T., assistito dall’avvocato Angela Parente, si era rivolto al giudice del Lavoro chiedendo l’annullamento del provvedimento che lo dichiarava decaduto e di conseguenza anche il licenziamento che visto lo “scalare” in graduatoria erano stati assunti in ragione di tale provvedimento ossia Giovanni Luongo e Francesco Schioppa. La linea difensiva del ricorrente era abbastanza chiara, anche se non è stata sufficiente: lo stesso riteneva che benché non in possesso della patente A al momento della scadenza del bando, sarebbe stato comunque in grado di svolgere le mansioni a lui attribuite sostenendo nel contempo di essere in possesso dell’abilitazione professionale cosiddetta KB per la conduzione di mezzi a noleggio a suo dire equivalente alla patente A.  In giudizio, naturalmente, si sono costituiti e sono intervenuti il Comune di Forio e le parti interessate Schioppa e Luongo, difesi dagli avvocati Vito Trofa e Giuseppe Carnevale. I quali sostenevano l’infondatezza delle argomentazioni esposte dal ricorrente ed in particolare la carenza del requisito che veniva chiaramente prescritto dal bando di concorso (ovvero il possesso della patente A alla data di scadenza del termine di presentazione delle istanze di partecipazione). 

L’avvocato Vito Trofa

Quanto alla asserita equivalenza tra l’abilitazione professionale KB e la patente A gli avvocati Trofa e Carnevale sostenevano che è “del tutto inverosimile e fantasiosa l’interpretazione delle norme fornita dal ricorrente secondo il quale un individuo in possesso di patente B, dopo aver conseguito la abilitazione professionale KB, sarebbe legittimato alla guida di motocicli senza limitazione pur non avendo mai ottenuto la patente A e non aver sostenuto il relativo esame”!. Il giudice accoglieva la posizione sostenuta dagli interventori e rigettava il ricorso proposto da D.T, chiarendo definitivamente come il requisito della patente A fosse prescritto dal bando di concorso e nessuna interpretazione diversa potesse giustificare la dichiarazione resa dai vigili poi dichiarati decaduti nel momento in cui hanno presentato la domanda per partecipare alla procedura concorsuale. 

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