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Correre troppo fa male con vita sedentaria

Angelo Roja

Correre troppo non è sinonimo di buona salute e, anzi, rischia di uccidere quanto la sedentarietà. Ebbene, stare comodamente seduti può uccidere. Le cose più belle della vita o fanno ingrassare o sono illegali o possono uccidere, diceva George Bernard Shaw. La grande pecca della corsa è che a livello cartilagineo e osseo tutte le giunture dalle caviglie all’anca sono sottoposte a stress continuo. Monitorando per 12 anni 1.098 soggetti dediti al jogging e 413 con abitudini sedentarie, gli studiosi hanno registrato la morte di 28 corridori e di 128 sedentari. A rivelarlo è uno studio del Frederiksberg Hospital di Copenhagen pubblicato sul Journal of American College of Cardiology.  Chi non svolge attività fisica a livello agonistico, dovrebbe allenarsi in maniera moderata non più di tre volte alla settimana per un massimo di 2,4 ore complessive, cercando di non superare gli 8 km/h. Allenarsi come pazzi o restare perennemente sul divano comporterebbe quasi lo stesso rischio di morte prematura

I risultati.

Analizzando i dati riguardanti la frequenza cardiaca, le ore di allenamento e la velocità di corsa di ognuno dei partecipanti, gli autori dello studio hanno individuato due profili di corridori: i “light joggers” e gli “strenuous joggers”. I primi (i corridori “leggeri”) non supera le due ore e mezzo di esercizio la settimana e mantengono una velocità entro gli 8 km/h, mentre i corridori “forti” si allenano per più di quattro ore settimanali e corrono a velocità superiori agli 11 km/h. Il dato più preoccupante della ricerca riguarda il tasso di mortalità dei corridori “forti”. Dopo dodici anni, infatti, i fautori del jogging intenso condividono con i sedentari gli stessi rischi di morte per eventi cardiovascolari. Inoltre la pratica della corsa moderata è stata associata a una mortalità più bassa e una frequenza cardiaca migliore.
Il dottor Peter Schnohr, spiega che se l’obiettivo è quello di diminuire i fattori di rischio cardiovascolare, fare jogging due, tre volte a settimana ad un ritmo moderato è una buona strategia. Di più può solo danneggiare. Conosco molti runner isolani (alcuni corrono dal 1985 e sono in perfetta salute), che correndo a 11 km/h è correre molto piano, una vera e propria passeggiata. A questa folle velocità (si fa per dire) di 11 km/h parlano tranquillamente e magari si mangiano anche un gelato. Poiché i fattori di rischio non possono spiegare la più breve longevità di chi fa molto sport o corre molto e forte, un’ipotesi è quella che l’organismo sia sottoposto a troppa usura, e questo inciderebbe sulla durata della vita. Un po’ come dire che il motore ha percorso troppi chilometri ed è arrivato alla sua naturale fine.

Malattie da sedentarietà.

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Il moderno stile di vita sedentario, sia a casa sia al lavoro, comporta costi elevati per noi e le aziende per cui lavoriamo. Uno stile di vita eccessivamente sedentario, aumenta le nostre possibilità di contrarre malattie e ci può portare prematuramente alla morte, nonostante un regolare esercizio fisico. Il nostro intero mondo è stato costruito sul mantenerci seduto: guidiamo seduti, lavoriamo seduti, guardiamo la tv seduti. A volte dormiamo anche seduti. Il numero di ore che noi passiamo seduti mediamente in un giorno, fa perdere qualsiasi beneficio a qualsiasi tipo di esercizio fisico noi possiamo fare. Naturalmente, più esercizio si fa, minore impatto avranno eventuali comportamenti sedentari. Gli studi mostrano come la sedentarietà può portare a disagi cardiovascolari e al cancro ed è, inoltre, la causa di condizioni croniche come il diabete di tipo 2.
L’inattività fisica è stata identificata come la quarta causa di rischio di morte per le persone nel mondo. Stare seduti per molto tempo, dalle 8 alle 12 ore al giorno, aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 del 90%. Una soluzione? Un primo obiettivo potrebbe proprio essere il ridurre il numero di ore seduti nell’arco di tutta la settimana. Per quanto riguarda gli ambienti lavorativi, i ricercatori consigliano di camminare per circa 1-3 minuti ogni mezz’ora. Quando guardiamo la tv, nell’intervallo della pubblicità fare due passi o stare in piedi. Fin dall’età evolutiva, lo sviluppo armonico dell’organismo, è favorito da un’attività fisica condotta con regolarità, mentre la sedentarietà precoce crea i presupposti per l’insorgenza della cosiddetta malattia ipocinetica. Spesso la poca o nulla attività fisica si accompagna a errate abitudini alimentari. Ciò contribuisce all’instaurarsi di un eccesso ponderale, con sfavorevole rapporto peso-statura, aumento della massa grassa e precoce comparsa di alterazioni a carico degli zuccheri e dei lipidi del sangue che può evolvere verso patologie quali il diabete alimentare, l’ipertensione e, soprattutto, l’obesità precoce. Evitiamo il sedentarismo preferendo una pratica motoria sportiva regolare, la quale deve essere in primo luogo finalizzata a favorire una crescita sana e armonica della persona ed all’acquisizione di corretti stili di vita.

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Troppe ore davanti a computer e tv.

 

I giovani trascorrono la maggior parte del tempo al di fuori dalla scuola, seduti davanti ad un computer o alla tv, cosa che non solo fa male alla salute fisica, ma anche a quella mentale. In particolare può accentuare i disturbi debilitanti legati all’ansia e alla paura di vivere. Questo significa che sono tutti potenzialmente futuri “malati d’ansia”rispetto ai loro coetanei che passano meno di due ore alla tv o al pc. I genitori poi, preoccupati per l’incolumità dei figli, impiegano molto del loro tempo per accompagnare i propri ragazzi da un’attività all’altra, allontanando la possibilità di attività fisica per se stessi. In realtà, conoscere i benefici dell’attività fisica non sempre è sufficiente a farci alzare dal divano. «Eppure, basterebbe tenere a mente una verità molto semplice: il nostro corpo è fatto per muoversi, non per stare fermo». Prova, cioè, a introdurre piccoli cambiamenti nella tua routine quotidiana. Saranno i grandi risultati che otterrai già in poche settimane a spingerti a proseguire: ti sentirai diverso, più scattante e in forma. A quel punto iscriverti in palestra o andare a correre diventerà un piacere, non un dovere. Inizia a ignorare l’ascensore ogni volta che puoi e a prendere le scale. Uno studio dell’ospedale universitario di Ginevra ha dimostrato che la capacità aerobica, cresce già in tre mesi dell’8,6%. Vuol dire che, se all’inizio hai il fiatone, dopo solo tre, quattro settimane puoi fare 3-4 piani in leggerezza. Comincia con un piano la prima settimana e da lì in poi aggiungine uno ogni settimana. Secondo una ricerca condotta su seimila persone, salire 4-8 rampe il giorno può far perdere 1-2 chili in un anno e tonifica i glutei e le cosce quanto andare in palestra. Si può anche evitare la classica mezz’ora di walking. È sufficiente parcheggiare la macchina più lontano quando porti a scuola i bambini o vai al lavoro. Per un fisico poco allenato, fare a piedi ogni giorno 15 minuti di strada è sufficiente per migliorare il fiato e la circolazione sanguigna. Vedrai che il terzo giorno terrai già un ritmo più sostenuto e dopo due settimane non avrai l’affanno. Vuoi un trucco? Cerca di percorrere la strada con il cronometro e accelera gradualmente il passo guadagnando ogni giorno una decina di secondi. Dopo tre settimane la tua resistenza sarà aumentata. Senza rendertene conto, impiegherai cinque minuti in meno per coprire la stessa distanza. A quel punto, ti verrà voglia di aggiungere al percorso un altro pezzettino.

 

 

 

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