POLITICAPRIMO PIANO

Così Gianluca Trani si è ripreso lo scettro

Il consigliere di maggioranza ha piazzato la sua pedina anche in Ischia Ambiente, andando ad occupare una casella ritenuta strategica in vista delle elezioni del 2022. Il ritorno in maggioranza, nonostante la mancata investitura a vicesindaco, lo ha portato a tornare centrale e protagonista, frutto di una strategia probabilmente pianificata a tavolino

Adesso la missione è compiuta, e considerato che il cerchio si è chiuso in meno di nove mesi, manco il tempo di una gestazione. Era l’alba del mese di marzo quando Gianluca Trani (unitamente al fido e inseparabile Ciro Cenatiempo ed a Giustina Mattera) scuoteva la politica ischitana annunciando il suo ingresso in maggioranza, dopo un lungo confronto con Enzo Ferrandino pilotato – o almeno accompagnato, così raccontano le leggende popolari – anche dai “poteri forti” della vicina Barano, che anelavano sin da prima delle amministrative del 2017 il gemellaggio tra coloro che poi sarebbero poi stati invece rivali alle elezioni. Tutti pensarono immediatamente ad un terremoto all’interno della maggioranza guidata da Ferrandino. Gianluca Trani, ipotizzarono i più (e probabilmente l’accordo in questo senso era già scritto), sarebbe diventato vicesindaco, scalzando così di fatto dalla carica Luigi Di Vaia che a sua volta sarebbe stato retrocesso ad assessore semplice con la conseguente estromissione di Ciro Ferrandino dalla giunta e il suo ingresso in consiglio comunale come primo dei non eletti. Insomma, un ginepraio che avrebbe rischiato di scuotere e non poco gli equilibri interni in seno all’amministrazione del palazzo municipale di via Iasolino.

E invece in quel momento, presumibilmente, Trani iniziò a costruire la sua tela. Colpo di scena e il commercialista di Sant’Antuono decide di rimanere consigliere comunale senza occupare alcun incarico in giunta. Luigi Di Vaia restava così vicesindaco, Ciro Ferrandino assessore, insomma per la serie “e vissero tutti felici e contenti”. O quasi, però, perché evidentemente il buon Gianluca aveva già le idee chiare sulla strada da perseguire. Quella che conduce al 2022 e che deve inevitabilmente produrre consensi più che gloria estemporanea, dal momento che in primavera è chiaro che l’obiettivo è quello di fare un “figurone”, da accumulare come tesoretto in chiave futura quando un biglietto da visita può significare tanto, e ci siamo capiti. E così ecco che l’ex enfant prodige della politica ischitana forse mette il suo zampino nel cambio al vertice all’Evi (dove quella di Francesco Condurro sembrerebbe una sua precisa indicazione, anche se il condizionale nel caso di specie rimane d’obbligo) ma soprattutto si toglie di faccia i “paccheri” del passato, ispirando – e qui non c’è nessuna ombra di dubbio sulla sua paternità – la nomina di Nicola Lauro a Ischia Ambiente. Quella società partecipata nella quale pronti via e – nemmeno il tempo di riabbracciare Enzo Ferrandino – aveva già restituito dignità ed un ruolo di primo piano a quel Ciro Cenatiempo finito relegato nelle retrovie durante il periodo di purgatorio conseguenza della rottura con Giosi Ferrandino. Niente male, diremmo, al tirar delle somme: lasciare una vicesindacatura per strada per piazzare le “armate del Risiko” laddove conta probabilmente è stata una scelta vincente, anche se in questi casi l’ardua sentenza resta affidata ai posteri.

Dov’eravamo rimasti? Ah sì, a quel “e vissero tutti felici e contenti” che poi non è proprio l’epilogo più atteso. Di Vaia e Ciro Ferrandino hanno conservato la poltrona, ma certamente ai Balestrieri – tanto per fare dei nomi a caso – il ritorno all’ovile del figliol prodigo Gianluca Trani non è affatto piaciuto. E a dirla tutta non è che Paolo Ferrandino abbia fatto i salti di gioia. E che dire allora di Antonio Mazzella “Bambeniello”? La Ischia Ambiente aveva rappresentato il “premio fedeltà” per essere passati in maggioranza nel momento in cui la barca di Enzo cominciava ad assumere le sembianze del Titanic, adesso il sindaco dovrà inventarsi qualcosa per restituire il maltolto ma certo l’inventiva non gli fa difetto. Il primo cittadino, oltretutto, è l’altro grande vincitore di questo rimescolamento delle carte, perché è riuscito in quello che è il sogno di ogni sindaco, specie di coloro che amministrano una maggioranza numerosissima: fare in modo di diminuire il potere dei singoli per non far diventare nessuno determinante. E Gianluca Trani, in fondo, gli ha consentito di riuscire nell’intento. Adesso il cerchio è chiuso e si può viaggiare (più o meno) serenamente verso la meta che conduce alle urne il prossimo anno. Quando Enzo Ferrandino si presenterà con quella che promette di essere una corazzata e con una serie di alleati che allo stato dell’arte, visto quelle che sono le alternative, difficilmente si muoveranno da dove sono, per quanto magari non proprio felicissimi, per usare un eufemismo. Nella vita, alle volte, si sceglie anche per ragioni di opportunità, così girano il mondo e soprattutto la politica e non c’è più (purtroppo) da scandalizzarsi. Gianluca Trani, intanto, si è ripreso lo scettro. Piaccia o meno, questo allo stato dell’arte rimane un dato di fatto.

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Pasquale Iovine

Alla faccia di tutti quegli elettori che avevano in lui riposto fiducia e speranza.Sono tutti della stessa pasta.
Ma con quale faccia …. miett t scuorn

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Mi piacerebbe avere i vostri pensieri, per favore commentatex