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Dalle lagune di Comacchio, Chioggia e Mestre in arrivo gli amati capitoni

Si  mobilitano a Ischia  pescatori e pescherie per mantenere viva una tradizione che dura da sempre, da quando la Vigilia di Natale è accostata alla bellezza della tavola in famiglia soprattutto,  per lo più a base di pesce di qualità (cefali, saraghi, orate, ricciole, polipetti, murene,  cuocci, con cozze, vongole, ostriche e cannolicchi). Per questo già da oggi si vive il fascino dell’attesa.  Scomparsi  quindi  i tradizionali mercati del pesce di Piazza Luigi Mazzella a Ischia Ponte  e di Piazza Croce a Porto d’Ischia, resiste invece quello di piazza San Gaetano a Forio insieme a quello improvvisato e consolidatosi direttamente sulle barche affiancate  alla banchina aragonese nella stessa Ischia Ponte.  Ormai ci siamo. L’imminenza del Natale, ci fa pregustare l’attesa della Vigilia con tutta la sua girandola  di  motivi tradizionali dai quali non si prescinde e si rimane fedeli al loro significato intrinseco  nell’atto dell’osservanza. La celebrazione  della Novena mattutina del Bambino  in corso di svolgimento,che  si concluderà domenica mattina 24 dicembre in Cattedrale e nelle altre chiese parrocchiali dell’isola dove in pratica  si effettua, la corsa a munirsi del dolciume natalizio fra paste reali, cassate, roccocò, mostaccioli e struffoli, i presepi ritornati di moda e il mercato del pesce tesso, sono, i sicuri poli di attrazione di una festività che non conosce cedimenti e resiste a tutte le crisi economiche che patisce sistematicamente la società, il paese, la nostra isola, il  nostro Comune in cui ciascuno si muove e vive la sua vita quotidiana con le proprie  risorse a disposizione.

Siamo in piena settimana di Natale con la ricorrenza  della vigilia, quella più attesa, a soli tre giorni. Per il pranzo della sera della Vigilia di Natale si ha  a che fare con il mare e con i pesci, un mondo affascinante che mette in moto  fantasie culinarie  che precedono il più serio appuntamento con la tradizionale messa di mezzanotte. Non è la combinazione del sacro col profano, ma soltanto la distinzione di due momenti ciascuno di grande importanza: la cena della vigilia e la messa della mezzanotte ove si glorifica la nascita del bambinello Gesù. Il pranzo della vigilia è tutto un programma ed è lì a tre giorni dalla meta. Il lavoro per renderlo possibile e ricco, sta tutto nelle mani dei pescatori e  dei pescivendoli, oggi meglio chiamarli titolati di pescherie. In mare ed in terra, pescatori e pescivendoli sono mobilitati  per l’imminente tradizionale mercato del pesce della Vigilia di Natale.  Infatti, pescatori e pescivendoli  già  sono mobilitati  per l’imminente tradizionale mercato del pesce della Vigilia di Natale. Natale è fatto di elementi fascinosi che attraggono e consentono di mescolare sacro e profano, senza  che l’indiscusso riferimento  religioso  perda la sua forza e l’ascendenza in tutti coloro che credono e sanno che il Natale è festa religiosa e rievoca con puntuale scadenza la nascita di Gesù bambino, di Cristo nostro Signore.

Ed in nome di Gesù Bambino si apprezzano tutte le belle cose che  il Natale comprende, a cominciare dal pranzo della Vigilia che sull’isola e non solo, è da sempre a base del buon pesce pescato con passione e speranza di un buon guadagno. La tradizione è chiara ed irrinunciabile. Il Natale oltre che in chiesa, accanto al presepe ed all’albero illuminato, è anche a tavola.  Tornando alla mattinata della vigilia  gli ischitani si sentono impegnati prima di tutto a verificare il mercato del pesce. Al riguardo annotiamo che alle prime luci dell’alba del 24 dicembre ad Ischia, Napoli, Pozzuoli e nella vicina Procida il mercato del pesce è più animato di qualunque altro giorno. Si parte da casa ancora con il buio per acquistare quel pesce freschissimo che non potrà mancare sulla tavola della vigilia. I pescatori espongono la loro merce nelle “spaselle” di legno e di polistene i pesci si muovono ancora, i “capitoni”  nelle larghe tine, sono vivi, le vongole nelle tinozze profumano di alghe, il baccalà sta a spugnare, lo “stoccafisso” è rigido e incartapecorito sotto i diamanti di sale, Recarsi al mercato del pesce alla vigilia di Natale è una delle tradizioni più antiche di Ischia ed anche della vicina Procida dove la passione è simile a quella dei cugini ischitani.

Oggi questo “mercato”, come abbiamo detto innanzi, lo fanno direttamente le pescherie attrezzatissime per la buona pace dei clienti. In esse si il fascino di un  pescato d’eccezione. La  scena è  immutata da secoli, con gli acquirenti che tirano sul prezzo, i pescatori che reclamizzano la bontà del pescato a gran voce, con quella sorta di canto ritmato che caratterizza i venditori del Borgo di Celsa del lontano passato, una vera e propria melodia arabeggiante che è un richiamo seducente all’acquisto. L’esperienza in ogni modo non va persa! Chi è mattiniero si rechi  al pontile aragonese a Ischia Ponte e ad una delle  tante pescherie del pesce dell’isola e all’unico mercato del pesce nella piazza san Gaetano a Forio, vedrà appagata ogni propria esigenza. Tanto pesce tutto insieme è difficile da trovare in qualunque altro luogo e altro tempo. Ma occhio ai prezzi!

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Antonio Lubrano

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foto di Giovan Giuseppe Lubrano

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