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Il degrado di Forio e le amare riflessioni

FORIO –   Caotica, sporca e disordinata, con zaffate di puzza nauseabonda a sporcare il quadro idilliaco di una Forio che nonostante tutto ce la mette tutta per preservare la naturale bellezza che la contraddistingue, corredo genetico di un DNA intimamente connesso con il concetto stesso di bellezza. Ma che fare per sottolineare il bello e combattere la bruttezza? Davide Laezza, giovane internauta di Forio, affida a Facebook alcune riflessioni che hanno fatto rapidamente il giro del web. “Riempiamo Forio di specchi e riflettiamo assieme”, propone il giovane cittadino del comune turrito che riesce a sintetizzare in poche righe alcune note stonate che spezzano e nascondono il naturale incanto foriano.

Tutto parte dalla cronaca di una passeggiata nel fitto e incantevole dedalo di viuzze che caratterizza Forio e il tentativo di raggiungere il cuore pulsante del comune situato all’ombra del Torrione. “Scendiamo: un milione di motorini, sei milioni di macchine, manco a Pechino; uno così si gasa, ovviamente. Passano 2 ore per trovare parcheggio, si sale per piazza San Gaetano. Però non ci sta proprio assai eh! Vabbè, siamo solo all’inizio del corso. Hai visto quante macchine parcheggiate?”. Arriviamo all’orologio ma la situazione non migliora. Per gli under 35 è tarantella.”

Non solo traffico senza controllo, ma anche graffiti e murales a deturpare il volto candido e pulito dei monumenti foriani: Davide ricorda la stessa passeggiata fatta in un periodo diverso dell’anno, la caotica estate, che sa regalare ulteriori momenti di disagio. “Simpaticissime vajasse dell’hinterland napoletano si dilettavano, novelle Bansky, a scrivere ‘Giuseppe t’amm’ dietro al Soccorso, sulle scale, sul muretto e pure ‘ncòppa ‘o tramonto. Pieno pomeriggio, turisti scioccati che mi hanno aiutato a cacciarle e, sole ed impunite, tornano a casa. ‘O fotò ccà ‘e ‘a fá ‘e fotografie’. Le ho fatte ma non le posterò tutte, specialmente quelle in cui erano ritratte. Ho parlato con i vigili ma lasciamo perdere. Va bene così, ci ha salvato ancora una volta un timido tramonto tra le nuvole pesca e un pomeriggio di calcio con ragazzini nel piazzale, come era una volta.”

Traffico e degrado chiamano altro disagio. Ed ecco che il giovane Davide ricorda quanto sia difficile passare una serata serena nei luoghi simbolo di Forio. “Ci prende la capata e andiamo alla Chiaia dove dovrebbe esserci una festa estiva tra amici. Avvicinarsi alla Chiaia è come avvicinarsi al mercato di Forio “a lummenca mattina”, c’è una puzza di decomposizione che nemmeno il pescato di Chernobyl.
Quella di Davide non è una critica rivolta all’attuale amministrazione, “Da quando mi interesso di politica, sottolinea, non ho mai visto affrontare il problema in maniera diversa“.
“Ma Il vero punto  – conclude – è questo: vi sembra giusto il trattamento che stiamo riservando a noi stessi? Vi sembra giusto svilire al massimo patrimonio artistico, naturale ed ogni olfatto nel giro di 10 km?”. Varrebbe davvero la pena rifletterci sopra…
ANTONELLO DE ROSA

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