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Del Mastro Delle Vedove e Caia cittadini onorari di Forio

Ieri sera nella cornice della Colombaia (che si è rifatta il look per l’occasione) la cerimonia di consegna delle onorificenze alla presenza del sindaco Stani Verde, della politica isolana, di gran parte dell’avvocatura isolana e di diversi cittadini. Al sottosegretario ed al legale riconosciuto l’impegno per la salvaguardia della sezione distaccata di tribunale

DI GAETANO FERRANDINO E IDA TROFA

L’occasione è di quelle che contano, di quelle nelle quali fa indossato l’abito della festa. E, incredibile ma vero, riesce a farlo anche una struttura come La Colombaia che si presenta in condizioni dignitose (ed anche con un sobrio ma piacevole gioco di luci) ad un appuntamento molto sentito dalla comunità isolana. L’occasione è il conferimento della cittadinanza onoraria al sottosegretario Andrea Del Mastro delle Vedove ed all’avvocato Francesco Caia, che rispettivamente in veste politica e di componente del consiglio nazionale forense tanto si sono battuti perché la sezione distaccata di tribunale di Ischia non chiudesse i battenti ed anzi si arrivasse alla stabilizzazione. Diciamo subito che per adesso è arrivata una proroga triennale, complice anche la frana, ma restano due anni e mezzo per portare a compimento la missione. All’appuntamento ci sono davvero tante persone, all’esterno anche un gruppo di manifestanti cui proprio non va giù che a Del Mastro il riconoscimento sia consegnato nella casa di Visconti, deve trattarsi di un affronto di quelli impossibili da tollerare se è vero che all’esterno viene affisso uno striscione dal contenuto decisamente eloquente: “Meglio chiusa che infamata”. Riferimento proprio la Colombaia, ci asteniamo da commenti che è meglio.

Le parole dell’esponente politico: «Non dico “grazie”, ma lo faccio in lingua portoghese e vi dico “obrigado” perché apprezzo questo riconoscimento e farò di tutto per ripagare la vostra stima e fiducia»

La rappresentanza più significativa, naturalmente, è composta da avvocati ma ci sono anche i rappresentanti delle amministrazioni comunali e i sindaci Enzo Ferrandino, Giosi Ferrandino e Giacomo Pascale oltre naturalmente al padrone di casa Stani Verde. Quando arriva il momento di iniziare la cerimonia, il primo cittadino foriano rimarca e riconosce i meriti tanto di Del Mastro che Di Caia, poi si passa alla consegna degli attestati, incombenza che viene affidata a Maria Grazia Di Scala e Angela Albano. Il succo e la sintesi della serata, ovviamente, sono tutte nei discorsi dei protagonisti che non nascondono una certa emozione che ai presenti è parsa davvero sentita e non certo di circostanza. Del Mastro apre così: «Il portoghese quando deve dire grazie dice Obrigato. L’italiano liquida con un grazie. Obrigato traduce anche una visione medievale dell’esistenza dei rapporti umani che persiste in portoghese. Io ricevo un segnale di stima di gratitudine e di affetto e mi lego a quella comunità, rimango obbligato e so che quell’obbligo mi lega a fare qualcosa per quella comunità, e questo non può valere per tutti. Se lo dici a un ischitano lui capisce il significato intimo di questa parola: è un po come il biellese: roccioso ma onesto. Quando ti apre il cuore te lo apre per sempre. Io ho avuto l’avventura di conoscere questo luogo dell’anima da turista, e me ne sono perdutamente innamorato». Poi aggiunge: «Per mantenere le persone devi erogare servizi e il primo servizio che eroga uno stato moderno è la giustizia. Insomma, forse  con un po di presunzione posso terminare dicendo: cari concittadini ischitani, Obrigato!».

Dal canto suo, nel ricevere il riconoscimento, Caia ha detto: «Anni di battaglie, di impegni di sensibilizzazione sul tema delle isole minori, dell’accesso alla giustizia. Tante iniziative che abbiamo fatto a Ischia negli ultimi 15 anni. Sono stati periodi difficili. Il mio impegno, la mia motivazione sono dovuti alla forza alla motivazione all’impegno di colleghi ischitani e della comunità di Ischia. Tutti i sindaci si sono impegnati in una battaglia in difesa della democrazia. Ci siamo scontrati con vari ministri governi tecnici, sottosegretari poco sensibili. Mai come adesso abbiamo avuto riscontro. La gente ischitana è gente un po’ difficile. Se riconosce i meriti, però, vuol dire che sono validi. Questi vanno  riconosciuti anche a tutti voi».

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