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Le parole che non ti ho detto: impariamo ad amare Ischia come loro

di GAETANO FERRANDINO

Imparare ad amare Ischia. Sì, la nostra isola, la nostra terra, quella che ormai non riusciamo più a vedere bella com’è, sempre che la cosa ci sia mai riuscita. Succede, quando hai una bella donna davanti ai tuoi occhi per tanti, troppi anni, quasi non riesci più a coglierne il viso incantevole e il fisico mozzafiato. Capita però che se passa qualcuno, che quella donna non l’ha mai vista, magari se ne innamora perdutamente. Proprio vero, quando qualcosa di straordinario è sempre davanti ai nostri occhi finisce col diventare ordinario, fosse pure l’ottava meraviglia del mondo. Vabbè, prima di addentrarci troppo nella filosofia spicciola è meglio arrivare al dunque. Immagino che parecchi di voi se ne siano già accorti e magari si siano pure già debitamente interrogati (legittimamente, si intende), è nell’ordine naturale delle cose che l’ultima di copertina di un giornale venga notata prima della seconda pagina, altrimenti non sarebbe riservata alla pubblicità.

C’è un signore orientale, il senatore Zhu Yuhua, cinese, per intenderci. Ha visitato la nostra isola nell’ottica di un incontro finalizzato ad aprire Ischia al fiorente e sempre più ricco (oltre che numeroso) mercato cinese, e prima di lasciare con la sua delegazione lo scoglio ha pronunciato parole d’amore che sono riportate sotto. Accompagnate da un hashtag, “discoverischia”, e dal claim “I am a fan”. Tranquilli, il senatore non ha inteso comprare uno spazio pubblicitario sul nostro quotidiano a ricordo dello splendido soggiorno trascorso in loco, siamo davanti alla nuova iniziativa del nostro giornale. Che, attraverso questa campagna, pubblicherà di volta in volta pagine che raccontano le parole, le dichiarazioni d’amore, rilasciate da personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura, della politica, dello sport, che sono transitati ad Ischia per un periodo più o meno lungo. Tutti eccellenti testimonial, più per le frasi che hanno pronunciato che per la loro comunque indubbia poplarità. Cominciamo oggi e andremo avanti a oltranza per l’intero periodo autunnale ed invernale, e non certo perché abbiamo problemi a riempire una pagina in più o in meno de Il Golfo (lo diciamo a priori, perché di idioti ce ne sono tanti e soprattutto perennemente in agguato), quanto piuttosto perché vogliamo – noi per primi, si intende – cominciare a far capire quale splendida creatura sia la nostra Ischia. Magari, soffermandoci anche solo qualche istante a leggere cosa rappresenti per il prossimo, per chi ha avuto il piacere di visitarla e ne conserva sempre qualcosa nel cuore, potremmo cominciare a prenderci anche solo qualche secondo di riflessione e invertire la tendenza. E capire che il vero punto di forza che occorre per voltare pagina e risalire la china, prima ancora che debellare il low cost, migliorare il trasporto terrestre e marittimo, la sanità, il traffico,  è un altro.

Occorre che torniamo ad essere noi stessi i primi sponsor di Ischia, i primi fans, che impariamo a volerle bene ed a trattarla come una splendida fanciulla, così come merita. E’ chiaro, la nostra iniziativa vuole avere una valenza puramente simbolica, provando a tracciare un solco diverso da quello che abbiamo fin qui percorso. Ed è soltanto il primo passo. Qualcuno parlerà di utopia, qualcun altro di impresa senza speranza, qualcun altro ancora di sogni. Può darsi, ma in questo caso giova ricordare la frase di Eleanor Rossevelt, divenuto un aforisma cult: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”. Soprattutto se l’obiettivo è costruire un futuro migliore.

gaetanoferrandino@gmail.com

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