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Divieto di avvicinamento alla ex, scarcerato il 31enne foriano

Torna in libertà l’uomo finito in manette dopo aver minacciato una donna arrivando a inveire nei suoi confronti fino all’interno della caserma dei carabinieri. Passa la linea difensiva dell’avvocato Piro, mitigata la misura cautelare

Il giudice per le indagini preliminari, dott. Giovanni Vinciguerra, ha convalidato l’arresto del 31enne che era stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Forio dopo che lo stesso aveva dapprima lanciato sassi contro l’abitazione della sua ex e poi l’aveva seguita minacciandola di morte fin dentro gli uffici dell’Arma incurante della presenza dei tutori dell’ordine. Nel contempo il gip ha applicato allo stesso “la misura cautelare del divieto di avvicinamento a (omissis), ai prossimi congiunti di questa ed alla loro abitazione di Ischia come ad ogni altro luogo frequentato dalla persona offesa con l’obbligo di mantenere un’adeguata distanza e di non comunicare con tali soggetti in alcun modo e con nessun mezzo”. Infine il dott. Vinciguerra ha disposto l’immediata scarcerazione del trentunenne isolano. Insomma, un primo “epilogo” che segna anche la bontà della linea difensiva dell’avvocato Annunziata Piro, che è riuscito a strappare dalle patrie galere l’uomo che si era reso protagonista di una vicenda davvero deprecabile.

Il gip scrive tra l’altro che “l’arrestato, presente a sua volta in caserma, anche nell’androne dell’edificio, in presenza dei carabinieri, insisteva a chiedere il ritorno a casa della donna con la minaccia di morte sua e dei suoi familiari. Successivamente, nella formale denuncia la donna aveva fornito un’ampia ricostruzione dei fatti”. Raccontando tra l’altro di essersi trasferita per un periodo in Molise col l’attuale compagno dal quale aveva avuto un bambino. Poi però erano iniziati i dissapori collegati al lavoro ed al mantenimento della famiglia ma anche alla morbosa gelosia dell’uomo che già a Campobasso aveva iniziato a mettere in atto condotte minatorie per impedirle di ricongiungersi ai suoi familiari. Vinciguerra osserva inoltre che “la mattina della denuncia era stata ingiuriata e minacciata presso la sua abitazione fino a che l’uomo aveva scagliato una pietra contro la finestra della cucina colpendola. Da ciò si era determinata a denunciare i fatti che dal settembre 2021 si erano ripetuti. In numerose occasioni dal (omissis) erano state profferite minacce e ingiurie contro di lei e i suoi familiari, compreso il bambino. Epiteti e minacce che non ha risparmiato all’interno della caserma dove aveva seguito la donna, neanche in presenza dei carabinieri”.

Nell’udienza di convalida svoltasi ieri, l’uomo ha parzialmente ammesso gli addebiti, ammettendo di avere esagerato nella propria reazione contro la ex compagna, dicendosi per il futuro desideroso solo di incontrare il figlio senza volerla più vedere. Il gip scrive ancora: “Così ricostruite le complessive risultanze disponibili, deve ritenersi innanzitutto che l’arresto sia stato legittimamente eseguito in una situazione di flagranza, giacché l’indagato è stato arrestato nel pieno corso del litigio costituente il culmine di tutta una serie di atti persecutori perpetrati ai danni della ex compagna. Ne consegue che la polizia giudiziaria, sulla base degli elementi conosciuti in occasione del proprio intervento, ha fatto un uso ragionevole dei poteri ad essa istituzionalmente attribuiti nell’apprezzamento dei presupposti richiesti dalla legge per la privazione della libertà personale. Quanto alle richieste in materia cautelare, va innanzitutto osservato che pur riconosciuti sussistenti i gravi indizi di colpevolezza del reato, deve ritenersi che siano sussistenti le esigenze cautelari di cui all’art. 274 lett. C) codice di procedura penale. Le modalità del comportamento concretamente tenuto dall’uomo denotano una propensione ad assumere atteggiamenti verbalmente minacciosi, violenti e aggressivi nei confronti della ex compagna, anche in presenza di figlio minore”.

La decisione è stata adottata dal gip Giovanni Vinciguerra dopo l’udienza di ieri mattina, nel corso della quale è stato convalidato l’arresto operato dai carabinieri della Stazione di Forio

Poi il dott. Vinciguerra prosegue nella sua disamina: “Per altro verso si deve riconoscere che tale concreto ed attuale pericolo di azioni recidivanti non impone l’adozione della misura cautelare detentiva che il pubblico ministero ha richiesto. Di contro, tenuto conto della entità dei fatti accertati, della stessa origine delle condotte e del contesto del loro svolgimento, anche alla luce della personalità del soggetto – nel certificato del casellario giudiziario è annotata un’unica condanna per una contravvenzione – appare adeguata alla salvaguardia delle esigenze cautelari la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa modulata come in dispositivo.

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