POLITICAPRIMO PIANO

Elettori, vi “tentiamo” così

Tra Ischia e Barano ecco le strategie dei quattro candidati alla carica di sindaco. C’è chi propone il “di più” e chi “continuiamo insieme”. Ma pure chi invita a non dimenticare e pensare a una missione possibile. E l’immancabile chiamata alle armi agli “ultimi”: chi e come farà più breccia? Ormai fuori moda comizi e manifesti

Quattro candidati alla carica di sindaco per due Comuni, questo in sintesi il quadro che si para dinanzi ai cittadini isolani in vista delle elezioni amministrative in programma a Ischia e Barano il prossimo 12 giugno. Quattro candidati, quattro modi diversi di approcciarsi all’appuntamento con le urne ed alle modalità con cui cercare di strappare il consenso degli elettori. O forse tre considerando che (e a giudicare dalle congiunture la cosa potrebbe anche essere niente affatto casuale) i due sindaci uscenti sembrano avere la stessa linea di condotta nell’approccio con la cittadinanza. In un’analisi che andiamo a cominciare, una sola certezza: dimentichiamoci interminabili comizi con il passaggio da una piazza all’altra ed evidentemente anche l’ormai vetusta e anacronistica corsa all’affissione di manifesti da sistemare ovunque. Tempi andati, e non fa niente se tutto è più freddo, più meccanico, più schematico e spesso anche più freddo dal momento che ci si affida a spin doctor (spesso interpretati) che recitano un copione a soggetto e non riescano a calarsi nella mente e nell’animo del politico che rappresentano. Resistono solo i fac simile, ma giusto perché è meglio spiegare all’amico o al parente come si barra la scheda elettorale nel dettaglio. Insomma, non è il caso di portare scrupoli.

Ma come stanno “approcciando” Enzo Ferrandino, Gennaro Savio, Dionigi Gaudioso e Maria Grazia Di Scala? La tecnica seguita dai primi cittadini in carica è abbastanza simile. Sia Enzo che Dionigi ritengono di aver seminato e raccolto bene nel corso del loro mandato e così si dimostrano estremamente simili nella comunicazione. Non a caso l’hashtag che sta caratterizzando la campagna social di Ferrandino è #ischiadipiu, a dimostrazione che tanto è stato fatto e che magari i prossimi cinque anni serviranno – perché no – per alzare l’asticella. E allora ecco sul suo profilo politico una serie di video che documentano le opere realizzate, quelle iniziate e quelle che dovranno essere avviate, accompagnate sempre da poche semplici righe di testo. Asettiche, senza trionfalismi e soprattutto senza commenti di alcuna natura. Tutto fin troppo schematico, non sembra nemmeno di stare in campagna elettorale. A Barano Gaudioso affida a video e commenti un po’ più articolati i suoi messaggi social indirizzati all’elettorato sempre mostrando quello che si è fatto e quello che rimane da fare. Non a caso, rispetto al suo collega ischitano, il messaggio che caratterizza la sua campagna è molto più netto e categorico ossia “Continuiamo insieme”. Per la serie, abbiamo fatto tutto bene e vogliamo proseguire nel solco della continuità per chiudere questo cerchio ritenuto virtuoso nel corso del suo secondo mandato.

Di tutt’altro tenore invece il modus agenti dei due avversari, Maria Grazia Di Scala a Barano e Gennaro Savio a Ischia. Con qualche leggero distinguo, non proprio impercettibile e tutt’altro che insignificante. In comune tra i due c’è la necessità inequivocabile di condannare l’operato delle amministrazioni uscenti, ma è inevitabile che una certa differenza si noti anche in comunicati, annunci e proclami. La Di Scala, ad esempio, conosce a menadito la “macchina” del Comune collinare, avendo svolto negli ultimi cinque anni il ruolo di consigliere di minoranza che le ha dato la possibilità di avere contezza di tutto quanto ruotasse attorno alla casa comunale. E non a caso, i suoi messaggi sono “punzecchiature” o veri e propri atti d’accusa mirati, che – al netto del fatto che si possa condividerli o meno – manifestano una profonda conoscenza della struttura amministrativa baranese. Lo slogan che accompagna molti dei suoi post è decisamente eloquente: “Non dimentichiamo”, e l’invito a scanso di equivoci è indirizzato in particolare a coloro che intendono votare nuovamente il suo avversario. Di slogan però ce n’è pure un altro che recita testualmente “Missione possibile”, a dimostrazione che si vuol trasmettere ai baranesi il messaggio che battere Gaudioso non rappresenta soltanto una mera utopia. Quest’ultimo, dal punto di vista del messaggio, lo condividiamo fino a un certo punto non sembrando un chiaro segnale di forza ma è chiaro che la nostra resta soltanto un’opinione.

E poi c’è Gennaro Savio, unico sfidante di Enzo Ferrandino a Ischia che dopo la partenza a diesel ha messo in moto il “turbo” accendendo la campagna elettorale. Gennaro va in primo luogo ringraziato perché è l’unico che ha deciso di cimentarsi in comizi e incontri in piazza con i cittadini (che sono praticamente scomparsi, ma nel senso più letterale del termine proprio) e solo per questo gli andrebbe intitolata una strada ovviamente non alla memoria, poi per il resto dopo essersi mosso in maniera molto generica all’inizio ha focalizzato adesso qual è l’unico obiettivo che realisticamente può essere perseguito: entrare in consiglio comunale. Per farlo non bastano i voti del sindaco, servono quelli di lista, insomma col disgiunto la sua persona potrebbe pure fare il botto ma alla fine resterebbe a fare da spettatore fuori dai banchi del civico consesso. E allora i cavalli di battaglia sono quelli di sempre: si parte dal fatto che si rappresenta l’unica alternativa a un sistema che è tutto dalla stessa parte (e su questo oggettivamente c’è ben poco da obiettare) continuando con le corde giuste che si vogliono toccare e dunque provando ad attingere nel target di sempre, quello degli ultimi, dei lavoratori, degli indifesi. “Dalla parte del popolo, sempre”, recita l’immagine di copertina del suo profilo facebook. E da sempre, aggiungiamo noi, ricordando anche l’operato del compianto padre Domenico. E allora la chiamata alle armi è quella di dargli fiducia per permettere di portare queste categorie finalmente in consiglio comunale e poterle rappresentare. Questo è lo stato dell’arte di una campagna elettorale mai così anomala: in fondo, se ben ci pensate, potrebbe riservare vincitori ma non sconfitti. Intelligenti pauca.

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