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ENZO FERRANDINO NON HA DUBBI: «IL TERZO MANDATO? LA PRIORITA’ E’ ISCHIA»

Il sindaco d’Ischia commenta con apparente distacco le decisioni del legislatore che stoppa i primi cittadini nei Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti: «Ma il popolo dovrebbe essere sempre sovrano». Poi parla di turismo, DMO, Evi, sinergia tra i sindaci e della spinosa vicenda legata al Parcheggio La Siena

Partiamo dal turismo. La Bit di Milano apre la stagione delle fiere e Ischia avrà una vetrina di tutto rispetto grazie anche al contributo della Regione Campania. Quali sono i messaggi che secondo lei l’isola dovrebbe veicolare sul mercato nazionale e internazionale?

«Senza alcun dubbio che si tratta di un’isola dove è possibile vivere esperienze originali e particolari, che spaziano dall’aspetto culturale alle incredibili bellezze paesaggistiche passando per il benessere che si ricava dal termalismo. E tutto questo senza dimenticare le meravigliose passeggiate escursionistiche che si possono fare sul territorio. Ischia, ormai è noto, ha deciso di puntare tanto sul turismo delle emozioni e la mossa è assolutamente condivisibile, perché offriamo sotto questo aspetto davvero qualcosa di unico nel Mediterraneo».

Lontano dai riflettori la DMO continua la sua attività, posso chiederle qual è il cosiddetto stato di avanzamento?

«Posso dirti che si sta mettendo in atto una significativa operazione di riattualizzazione dell’offerta turistica ponendo l’accento in maniera marcata sulla predetta offerta emozionale che riusciamo a garantire a chi ci sceglie come località turistica. Un’offerta, questa, che tra l’altro si sta finalmente riposizionando di nuovo in una serie di canali e circuiti. Stiamo utilizzando in maniera massiccia strumenti come i social network, in particolare Instagram. Proprio nei giorni scorsi, in un report che ho avuto modo di leggere, ho notato con estremo piacere che c’è un’attività decisamente spinta fatta sul territorio americano che sta fornendo ottimi riscontri ma anche azioni incisive in Svizzera, Germania e Francia che forniscono feedback decisamente positivi. Insomma, è palpabile l’attenzione da parte del pubblico e sono certo che questo lavoro nel medio e lungo periodo produrrà ottimi risultati».

Una sola obiezione: la partecipazione al progetto di aziende esclusivamente in regola coi tributi non rischia di rivelarsi eccessivamente limitante, vista la situazione sotto questo aspetto sul territorio comunale?

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«Diciamo che oggi sono presenti sul territorio comunale delle aziende che in maniera attenta e proba fanno fronte alla regolarità dei tributi locali ed è giusto che ci sia una attenzione rispetto a coloro che operando cercando di rispettare le regole con fedeltà, lealtà e puntualità. Questo vuole essere in fondo anche un invito a mettersi in regola, ci sono comunque modalità per farlo che il competente ufficio tributi mette a disposizione di chiunque predisponendo anche dei rateizzi. Ecco, l’auspicio è che sempre più operatori comprendano l’importanza di essere regolari nel pagamento delle spettanze tributarie. Anche perché se tutti pagano e soprattutto lo fanno con puntualità, anche l’amministrazione può erogare determinati servizi meglio e al meglio in quanto ha a disposizione una maggiore capacità finanziaria. Con il risultato, aggiungo, che anche un’azione di promozione potrebbe essere svolta con maggiore efficacia».

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Le amministrazioni comunali hanno varato le loro proposte sul divieto di sbarco 2024. Non è certo un dato incoraggiante il fatto che puntualmente non si registri unità di intenti in questa direzione. Perché spesso anche su questioni apparentemente non complesse non si riesce a fare sintesi?

«In generale devo sottolineare e ribadire con forza che le sei amministrazioni comunali fanno sintesi davvero su tanti temi. Questo del divieto di sbarco, mi sia consentito, è davvero un falso problema. Se ci rifletti, tutti i Comuni convergono sull’utilità di limitare lo sbarco delle auto campane: alla fine ci sono soltanto piccola sfumature che riguardano la differenza di due settimane sull’apertura e la chiusura dell’arco cronologico di detto stop. Questo è quello che caratterizza la posizione di un ente rispetto a un altro, non mi pare nulla di esagerato, anzi davvero parliamo di parva materia. Ci sono territori come il nostro che ospitano un porto e sono per questo maggiormente “sollecitati” da un costante afflusso di veicoli, ragion per cui abbiamo dovuto destinare l’area ex parcheggio Guerra ad area di sosta per le vetture in partenza per la terraferma. Altri Comuni, invece, non vivono questo disagio ma di rimando quello di essere più difficilmente raggiungibili. E allora ecco alcune differenze, che comunque in passato erano molto più marcate rispetto a oggi».

E in ogni caso, volendo dare a Cesare quel che è di Cesare, il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che il nodo del consiglio d’amministrazione dell’EVI è stato risolto in tempi record evitando una vera e propria crisi…

«Fai bene a sottolineare questo aspetto, un risultato raggiunto grazie alla maturità di tutti i sindaci che lavorano per andare alla sostanza dei temi e dei problemi che spesso finiscono per attanagliare la nostra comunità».

Le modifiche introdotte alla normativa sul terzo mandato hanno scatenato nuovamente il dibattito. Ma è giusto che la decisione debba essere demandata al legislatore o sarebbe preferibile che sia sempre e comunque il cittadino elettore a pronunciarsi?

«Guarda, io tendenzialmente sono dell’idea che i cittadini e il popolo debbano essere sovrani nelle loro scelte, e questo tra l’altro lo ribadisce la carta costituzionale. Di fatto ci troviamo di fronte ad una situazione dove esiste una marcata differenziazione tra comunità con più e meno di 15.000 abitanti. Ne prendiamo atto, abbiamo tanto da fare e lavorare per Ischia che non ci poniamo il problema dell’ipotetico terzo mandato. La priorità è portare avanti il programma elettorale che ha ricevuto un ampio suffragio elettorale, per il resto è il legislatore che assume le sue determinazioni. E poi…».

E poi?

«Bisogna pur comprendere che ci sono realtà e comunità con pochi abitanti dove spesso alle elezioni amministrative trovare un candidato sindaco e una compagine che si candidi non è affatto una cosa scontata. Ecco perché per i Comuni sotto i 5.000 abitanti si sono previste addirittura candidature senza alcuna forma di limitazione. Credo che la vera ratio sia questa ma, ripeto, in ogni caso restiamo ossequiosi al quadro normativo».

Si attende la sentenza del Tar sul parcheggio La Siena a Ischia Ponte, che potrebbe vivere altri momenti interlocutori. Quanto pesa una vicenda che si trascina davvero da tanto, troppo tempo?

«L’opera, va sottolineato una volta di più, è privata e realizzata con fondi privati per quanto pare abbia usufruito anche di forme di finanziamento. Al netto di questo, ci sono stati una serie di responsi della magistratura penale che ha ribadito la correttezza dell’approccio svolto dall’ufficio tecnico comunale quando l’anno scorso sono state rilevate sul cantiere una serie di opere realizzate in maniera difforme. Adesso, come è noto, incombe l’esito del giudizio amministrativo sull’ordinanza rispetto al quale siamo in attesa. E di fronte alle cui determinazioni ovviamente ci allineeremo».

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