POLITICAPRIMO PIANO

Enzo, Giosi, il Terzo Polo, le elezioni 2022: riecco il “ciclone” Boccanfuso

Già vicesindaco d’Ischia, da sempre peli sulla lingua: l’avvocato antiquario fa il punto della situazione politica ischitana (e non solo) in questa lunga intervista a Il Golfo. Distribuendo, come è nel suo costume, punzecchiature e regalando diversi spunti interessanti

Frizioni in seno a qualche amministrazione, la ritrovata energia di Maria Grazia Di Scala, il grido di allarme di don Carlo Candido. Insomma, la politica un po’ si muove. Che sensazioni suscita in Luigi Boccanfuso quanto sta succedendo?

«Ti dico che finalmente qualcuno con autorevolezza lancia una pietra nel torpore dell’indifferenza».

Ma secondo te don Carlo ha ragione e perché?

«Don Carlo ha ragione non solo perchè è risaputo che i giovani sono schifati dalla politica e sono costretti a cercare lavoro lontano dall’isola, ma anche perché il clientelismo politico esasperato, ha finito per sgretolare il tessuto sociale, rendendo più gravoso il compito di recupero da parte della chiesa».

Ad Ischia c’è stata un po’ di maretta in amministrazione per la questione dell’impianto di gpl in via delle Ginestre. Che idea hai maturato da quegli eventi?

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«Ho seguito la vicenda e ti dico senza mezzi termini che è sintomatica dell’ “andazzo” che regna al Comune d’Ischia. In merito alle interviste rilasciate da Paolo Ferrandino e Di Vaia al vostro giornale, eviterei di esprimermi su Paolo Ferrandino perchè la mia opinione dell’uomo politico che conosco molto bene, ho avuto modo di esternarla più volte da queste colonne e ripetermi sarebbe solo un esercizio di cattivo gusto. Piuttosto mi ha sorpreso molto il linguaggio particolarmente convenzionale e retrivo del giovane Di Vaia che conosco altrettanto bene visto che agli albori sono stato l’artefice della sua carriera politica».

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«Don Carlo ha ragione non solo perchè è risaputo che i giovani sono schifati dalla politica e sono costretti a cercare lavoro lontano dall’isola, ma anche perché il clientelismo politico esasperato, ha finito per sgretolare il tessuto sociale, rendendo più gravoso il compito di recupero da parte della chiesa»

Scusami la malizia, ma non è che ti è inviso perché ha dichiarato di non nutrire dubbio alcuno sulla ricandidatura di Enzo Ferrandino?

«Io rispetto le opinioni di tutti ma è piuttosto agevole immaginare la natura delle lusinghe di Di Vaia al quale vorrei rivolgere l’invito di riflettere sulla circostanza che quando è iniziato il sindacato di Enzo Ferrandino, Piazza Degli Eroi era una piazza funzionale e razionale, mentre ora, sperperando oltre un milione di euro degli ischitani, è stata trasformata in un aborto urbanistico e in una piazza pericolosa ed illegale perchè viola le prescrizioni previste dal codice della strada che regolano la costruzione dei quadrivi; quando si è insediato Enzo Ferrandino l’occupazione con sedie e tavoli dei marciapiedi antistanti i bar accorsati del Corso Vittoria Colonna (ad iniziare proprio da quello del sindaco) non era totale e veniva lasciato almeno un metro libero per i pedoni, mentre ora viene occupata tutta la superficie con ogni tipo di ingombro costringendo i pedoni ed i portatori di handicap che si muovono con sedie a rotelle, a scendere in mezzo la strada con il rischio di essere investiti. E poi…».

E poi?

«Rifletta anche sulla circostanza che quando è iniziato il sindacato di Enzo Ferrandino c’era un ufficio di piano molto bene organizzato ed altrettanto efficiente che ora è stato ridotto in una palestra per clientela politica. Nè possiamo ignorare che con il sindacato di Enzo Ferrandino le pinete pubbliche sono state trascurate fino a chiuderle con lucchetti e catene e che la medesima trascuratezza ha colpito la nautica da diporto al punto tale da far retrocedere il porto d’Ischia all’ultimo posto dietro quelli di Casamicciola,Lacco Ameno,Forio e Sant’Angelo. La nostra società non ha bisogno di un sindaco ossessionato di durare quanto più a lungo possibile,ma di un sindaco missionario che mette al centro della sua azione la bonifica del territorio e la valorizzazione delle risorse foriere di ricchezza. In buona sostanza intendo dire che se lo “stakanovismo” che citava Di Vaia nella sua intervista a Il Golfo, fosse finalizzato al pubblico interesse, per me Enzo Ferrandino potrebbe fare il sindaco a vita,ma fare lo stakanovista solo per intercettare consensi clientelari con lo scopo di conservare la carica il più a lungo possibile, credo che rappresenti un fatto anacronistico e dannoso per la nostra economia turistica».

«Ho seguito il caso GPL, è sintomatico dell’ “andazzo” che regna al Comune d’Ischia. In merito alle interviste rilasciate da Paolo Ferrandino e Di Vaia al vostro giornale, eviterei di esprimermi sul primo, ripetermi sarebbe solo un esercizio di cattivo gusto. Ma resto sorpreso dal linguaggio convenzionale e retrivo del secondo»

Parlavamo di Maria Grazia Di Scala, il suo nome ultimamente gira con insistenza a Ischia.

«Ha interessanti trascorsi politici ed è reduce da buone affermazioni personali in competizioni difficili. Condivido il suo appello che potrebbe rappresentare una interessante novità per le elezioni amministrative che si terranno nel Comune d’Ischia nella primavera del 2022. Non bisogna trascurare la circostanza che di recente ha monitorato i suoi elettori ed ha raccolto molti consensi soprattutto nel mondo femminile».

A proposito di elezioni, che ne sarà della storica lista Fratellanza e Lavoro?

«È noto che alle ultime elezioni questa lista fu fortemente penalizzata dalla commissione elettorale che ai nastri di partenza escluse Gennaro Giametta a causa di un suo strascico giudiziario. Tale esclusione non fece scattare il seggio ed in questi casi la lista si sfalda. Ciò nonostante su facebook la lista ha raggiunto 1600 richieste di amicizia e ci sono già diverse richieste di candidatura al punto tale che mi sento di prevedere che Fratellanza e Lavoro sarà certamente della partita sempre che nascerà un progetto politico serio e con persone credibili per storia personale e ruolo sociale».

Guardando invece dall’altra parte della barricata (Per Ischia), quale candidato potrebbe esprimere a tuo avviso l’attuale minoranza. E, soprattutto, quanto credi che alla fine ci sia la necessità di doverlo pescare dall’esterno perché ognuno potrebbe mettere il veto sull’altro?

«Sarebbe dannoso fare nomi adesso. In generale ho sempre ritenuto che il migliore candidato sindaco è quello che riesce a creare una suggestione nell’elettorato, tant’è che alcuni sindaci degli ultimi vent’anni hanno vinto le elezioni anche grazie a questo sentimento. Poi è importante la “strategia” soprattutto quando bisogna sfidare un’ amministrazione che è durata tutto il mandato. In questi casi è svantaggioso andare “muro contro muro”, ma piuttosto è indispensabile far nascere almeno due nuovi candidati a sindaco che sfidano quello uscente in maniera tale da rendere quasi matematico il ricorso al ballottaggio».

«Il candidato della minoranza? Serve una figura in grado di creare suggestione nell’elettorato ma serve anche “strategia”. Se sfidi un sindaco durato cinque anni meglio evitare il “muro contro muro” e piuttosto far nascere almeno due nuovi candidati a sindaco che sfidano quello uscente in maniera tale da rendere quasi matematico il ricorso al ballottaggio»

E’ mancato tra le fila delle minoranza un “martello” come Carmine Bernardo, a tuo avviso? In molti sottolineano che l’opposizione dura e intransigente di un passato recente sia ormai andata a farsi benedire…

«Indubbiamente a volte “l’opposizione” sconta la mancanza di esperienza politica di alcuni consiglieri comunali, ma questo dipende anche dal fatto che non esistono più le sezioni dei partiti che fungevano da vera e propria palestra di formazione politica».

Che ruolo avrà a tuo avviso nel 2022 Giosi Ferrandino?

«Giosi Ferrandino credo che non sia completamente appagato dal suo impegno in Europa perché gli mancano gli stimoli del territorio che per un politico come Lui rappresentano il sale della minestra. Per quanto riguarda nello specifico il ruolo che svolgerà nel 2022 credo che questo, paradossalmente, dipende soprattutto da quello che farà il centro destra. Infatti se il centro destra attrezzerà le liste partitiche con i vari simboli nazionali e un buon candidato sindaco, Giosi in considerazione del peso che ha nel PD regionale e nazionale, sarà obbligato ad attrezzare la lista del PD ed il cartello di centro sinistra all’interno del quale ritengo non troverà spazio l’amministrazione uscente. In questo caso Enzo Ferrandino, con le sue civiche, potrebbe restare schiacciato dai due poli. In ogni caso questo scenario porterebbe matematicamente al ballottaggio e quando si arriva al “ face to face “ l’eventuale “ volto nuovo” è sempre favorito sul “vecchio” per una serie di motivi facilmente immaginabili».

Esiste a tuo avviso lo spazio per un terzo polo che possa essere competitivo: o se gli attuali schieramenti non si sfaldano parliamo di una utopia?

«Se rifletti la risposta a questa domanda è compresa in quelle precedenti. Posso solo aggiungere che in Campania ci sono molti politici di “calibro” e in “ carriera”, che hanno grandi interessi a far nascere il cartello di centro destra a Ischia e fra questi lo stesso Domenico De Siano».

In tutta sincerità, a posteriori quanto rimpiangi di aver abbracciato sia pure per un breve periodo il progetto politico di Enzo Ferrandino?

«Non ho alcun rimpianto per una serie di ragioni e più precisamente perchè dal primo momento ero ben cosciente che la circostanza di non poter fare affidamento su un consigliere eletto in Fratellanza e Lavoro, rendeva l’assessore Roberta un bersaglio per i lupi famelici che campano solo di prebende politiche. Nè mi sono mai illuso che il consigliere Antonio Mazzella le facesse da “scudo” in quanto la sua famiglia voleva stare ad ogni costo in maggioranza, anche “a dispetto dei santi” mentre per me ha un senso stare in maggioranza solo se ti viene data la possibilità di incidere sulle scelte di governo. Ma devo anche confessarti una cosa…».

Prego.

«Ti devo anche dire che nutrivo forti speranze che Enzo Ferrandino, grazie alla sua eccellente condizione sociale, avesse scelto di “volare alto” per passare alla storia come un buon sindaco, invece ha preferito gettare alle ortiche questa occasione, preoccupandosi solo di conservare la carica il più a lungo possibile, distribuendo posti di lavoro e incarichi politici solo a chi gli garantisse fedeltà e servilismo per penalizzare ed allontanare chiunque osasse invocare semplicemente un confronto sull’impatto che un determinato comportamento, avesse sul territorio. Enzo Ferrandino poteva dare una svolta al sistema ed invece ha preferito il grigiore di una esperienza fine a se stessa e senza guizzi significativi. Pertanto credo che i motivi di rimpianto siano molto più suoi che miei, atteso che non ho abdicato alla mia autonomia di pensiero ed ho saputo respingere le sue pretese di impedirmi di esprimere opinioni e critiche costruttive verso lavori pubblici che riguardano il mio paese come per esempio quelli di Piazza Degli Eroi, che lui e Paolo Ferrandino hanno deturpato con i soldi degli ischitani».

Da imprenditore che stagione turistica prevedi per la nostra isola?

«Purtroppo prevedo una stagione turistica sulla falsariga dello scorsa stagione e quindi negativa soprattutto per il terziario, ma la cosa che più mi indigna è che tutti aspettano passivamente la manna divina e nessuno si chiede se per caso bisogna fare qualcosa per iniziare ad intercettare un pò di turismo di qualità nel momento in cui la pandemia ci avrà lasciato. Bisogna migliorare l’accoglienza mettendo fine al degrado galoppante del territorio eventualmente anche con un piano di bonifica delle brutture urbanistiche esistenti,vietare lo sbarco e la circolazione dei mezzi ultra pesanti come tir con rimorchi,rivisitare il decreto di divieto sbarco e circolazione delle auto campane divenuto solo virtuale, utilizzare meglio le risorse della polizia locale,investire nella nautica da diporto modernizzando le infrastrutture e tante altre cose ancora alla portata di qualsiasi classe dirigente degna di questo nome. Ma mi guardo intorno e temo che nulla si muove».

«Giosi Ferrandino credo che non sia completamente appagato dal suo impegno in Europa perché gli mancano gli stimoli del territorio che per un politico come Lui rappresentano il sale della minestra. Per quanto riguarda nello specifico il ruolo che svolgerà nel 2022 credo che questo, paradossalmente, dipende soprattutto da quello che farà il centro destra»

Sembra quasi un programma elettorale, non è che stai facendo anche tu un pensierino alla candidatura a sindaco?

«Credo che tutte le persone che hanno una forte sensibilità verso il territorio, non possono aspirare a tale carica perché in un contesto come Ischia, dove i fenomeni di micro illegalità sul territorio sono diventati prevalenti sulla legalità, verrebbero sfiduciate dopo sei mesi o creperebbero di infarto o subirebbero un attentato come quello che subii io una ventina d’anni fa e che il tempo non cancella».

Ischia non sembra vivere un momento felice, le eccellenze vanno tutte vie. Ma c’è un personaggio della società civile non legato alla politica che ti intrigherebbe vedere nel ruolo di sindaco?

«La prima parte della tua domanda è già una sentenza verso l’operato dell’Amministrazione capeggiata da Enzo Ferrandino.Onestamente qualcuno c’è ma non ti faccio il nome per non bruciarlo in ossequio al motto che chi entra Papa in conclave ne esce cardinale…».

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