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Finanziamenti al Napoleon, il Ministero chiede chiarimenti

In passato il Comune di Casamicciola si era visto attribuire cospicui fondi per adeguamento e miglioramento sismico ed efficientamento energetico, ma dalla Capitale "bussano" al Capricho lamentando carenze di documentazione

Il Ministero dell’Ambiente chiede lumi e dettagli al Comune di Casamicciola. L’ente del Capricho è tra i Comuni che sono stati individuati quali destinatari dei finanziamenti del Fondo di Coesione e Sviluppo. Anzi, l’ente del Capricho è l’unico, tra i Comuni delle isole del Golfo di Napoli ad aver raggiunto tale obiettivo. Tra Puglia, Calabria, Sicilia e Campania sono oltre sessanta i progetti tesi al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e ad uso pubblico. Dunque, opere riguardanti municipi, ospedali, edifici scolastici. Una vasta opera di efficientamento che in totale sfiora i novanta milioni di euro, e che punta a diminuire i consumi di energia degli edifici in una percentuale valutata tra il 30% ed il 40% e a migliorare la salubrità degli ambienti per il benessere degli utenti. Il tutto nell’ambito degli obiettivi a livello nazionale atti a fronteggiare i cambiamenti climatici, tramite la riduzione della CO2 e il contemporaneo stimolo alla diffusione della green-economy anche nell’Italia meridionale.

L’edificio oggetto del progetto del Comune di Casamicciola è l’ex Napoleon, l’attuale Villa Bellavista che fino al terremoto del 2017 ha ospitato gli uffici municipali, prima di essere messo a durissima prova dalla scossa sismica.

Tuttavia il ministero dell’Ambiente ha inviato una missiva al Comune in merito alla documentazione trasmessa. Innanzitutto relativamente al quadro economico di progetto, viene fatto presente che quello riportato nella scheda descrittiva non è conforme al rispetto quadro economico, in quando il nuovo quadro deve essere sottoscritto oltre che dal progettista, anche dal Responsabile unico del procedimento. Relativamente alla scheda descrittiva del progetto rimodulato, viene elencata una serie di richieste, a partire dall’aggiornamento del nominativo del Rup, per poi continuare con la necessità di specificare gli indicatori di prestazione energetica, trasmettendo i riferimenti alla metodologia di calcolo utilizzata e la base dei dati adoperata per la definizione dei valori degli indicatori.

In merito agli interventi previsti dal progetto, i chiarimenti che vengono richiesti sono relativi all’illuminazione dell’area adiacente al parcheggio, che appare “non preesistente” e come tale non potrebbe essere destinataria di intervento, in quanto l’efficientamento riguarda impianti già esistenti e non possono comportare un aumento seppur minimo del consumo di energia. Relativamente alla documentazione che compone il progetto definitivo, il ministero tiene a precisare che manca la planimetria dell’impianto di illuminazione dei viali d’accesso, e non sono presenti gli elaborati grafici dello stato di fatto dell’edificio. Insomma, una serie di documenti e di dati dovranno essere inviati per non provocare l’interruzione dell’istruttoria sul progetto. Tocca quindi al Comune colmare le lacune.

Due anni fa, Villa Bellavista aveva visto andare in porto l’iter per il finanziamento di circa un milione di euro diretto alle opere di adeguamento e miglioramento sismico. Era infatti arrivata, con apposito decreto dirigenziale, “l’approvazione dell’attività progettuale e ammissione a finanziamento” dell’intervento in questione. La giunta regionale aveva preso atto della delibera sottoscritta dall’esecutivo del Capricho che dava l’ok al progetto esecutivo, approvando l’attività progettuale del Raggruppamento temporaneo di professionisti incaricato della stesura. La regione aveva cominciato un moderato “pressing” sull’amministrazione affinché venisse approvato il progetto esecutivo, dopo che questo in autunno era stato consegnato alla Direzione regionale per i lavori pubblici e la Protezione civile. L’esecutivo guidato dal sindaco Castagna aveva approvato la proposta di delibera dello stesso primo cittadino in ordine allo studio di fattibilità tecnico-economico per i lavori all’edificio, che il terremoto aveva reso temporaneamente inagibile.

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Tuttavia, l’edificio era già destinatario di una parte dei fondi stanziati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per interventi straordinari. Alla Campania erano stati assegnati oltre 11 milioni di euro per la realizzazione di interventi di adeguamento e miglioramento. Una parte di essi fu appunto destinato a Villa Bellavista. Nel 2013 la Protezione Civile affidò allo Studio Speri l’incarico di progettazione, condiviso con la Direzione Generale dei lavori pubblici e la stessa Protezione civile. Ogni passaggio andava preliminarmente approvato dal Comune, e quindi la giunta diede l’assenso  allo  studio di fattibilità   redatto dallo studio. Il quadro economico del progetto comprende l’importo delle opere, compresi gli oneri per la sicurezza, pari a euro 704.900,00 , oltre a euro 293.128,80 di somme a disposizione, per un totale di euro 998.213,00. Con il finanziamento dal Fondo di Coesione e Sviluppo, l’ex Napoleon è il primo edificio locale a raggiungere l’efficientamento sia dal punto di vista sismico che di quello energetico.

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