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Attenti, il M5S non è una meteora

Il M5S non è una meteora. Sbaglia chi lo crede. Un movimento politico che incassa il consenso di oltre undici milioni di italiani dalle Alpi a Pozzallo comunica un radicamento nazionale forte.

Il M5S non è un centro di aggregazione e ricomposizione di interessi opachi o non sempre legittimi che in questi anni ha contraddistinto la vita malsana di alcuni partiti tradizionali, troppe volte inquinati da personaggi che li hanno usati come taxi per i loro interessi.

Il M5S ha un programma di governo da anni, non per queste elezioni. Può piacere o può risultare indigesto ma il programma di governo l’hanno scritto assieme agli italiani e a loro l’hanno proposto.

Su quel programma, in ogni caso, i dirigenti del M5S hanno chiesto il voto ed hanno raccolto milioni di voti.

La proposta di governo del M5S è molto articolata, molto precisa, direi maniacalmente puntuale su come cambiare radicalmente assetto al Paese: dalla giustizia allo sviluppo economico, dal mercato del lavoro ai beni Culturali alla editoria e tanto altro ancora. Basta andare a leggerlo questo programma di governo (http://movimento5stelle.it/programma) per rendersi conto che i cosiddetti pentastellati non sono così sprovveduti e incompetenti come li si vuole dipingere.

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Per la classe dirigente del M5S ci sono dei valori  irrinunciabili per poter essere parte attiva del Movimento:  l’onestà praticata non predicata, perseguire una riduzione massiccia dei costi della politica, aiutare con redditi di sostegno chi non ha un lavoro o l’ha perso, impegnarsi in una guerra senza quartiere a corruzione e mafie, costruire una burocrazia amica, sviluppare un fisco equo. Chiunque di voi, giustamente, dopo aver letto queste mie poche righe, obietterà:  che c’è bisogno di Di Maio e dei grillini per fare tutto questo? La risposta è nella vostra più che legittima e sacrosanta domanda. Pare di sì, questo dice il voto. E il voto è democrazia. Dopo anni che raccontiamo o ci lamentiamo di un Paese alla deriva economica e sociale, di un Sud abbandonato al suo destino triste, solitario e finale, c’è chi (la maggioranza degli elettori) ha scelto ancora di credere nella democrazia e nel voto e ha accordato fiducia al M5S. Almeno a questo giro.

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Paolo Chiariello, giornalista sky tg24

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